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ney ma darlo fuori d'efsa; come tiene con Rodriguez ,- Villalobos mel/a Soma y Tom. £.trat. 27. clanful 7, nám.2.No.4-ne- celsario:s «che lía Parrocho .,. balta che ha qualfivoglia Confeflore approvato per udir confeflioni. AYUENENZA ¿ 19. Halsatiffima e la materia del digiu- R no fra' Criíliani :- Somma e la facilitá , colla quale i Medici danno licen- za di mangiar carne; molte volte lo fanno a contemplazioni umane , portati da di- pendenze terrene, per compiacer a' Nobi- li ,- pernon difgultare gli amici, per te- nerli grati i potenti,-e per moltiffimi altri fini particolari , ch'effi lanoo: 4 é una no- bile compaffione , che vogliono porti loro H Diavolo-, acciocche glialtri mangino, e liregalino; -Suole anche efler molte. vol. te colpa degl' jofermi , che troppo pelano il lor male , e ingrandiícono i loro acci- denti .. Etil Medico , che molte volte f governa perquello, che dice il paziente, ) pretendente, e non há indizj, per poter ve- rificare la qualitá della Ícufa , puó-ellere y che vadi con buona fede, e che tutta la col- pa:fia di quello, che informa male. Zelino 3 Padri Confellori con (pirita: quella mate- ria, ponderando a” Medici il lor” obbligo ; ¿celortando i pazienti alla tolleranza, a foffrire un poco di travaglio, quando lacci- dente non e molto penolo. 20, P. M'acculo Padre , che andando a curare una Donna gravida, ch' era in erico- lo di morte, applicai alcuni rimedj y da' qua- li fegui l'aborto. C. Procuro N.. S. direttamente Paborto ? Perché quello non e lecito , come dice Leffio lib. q, eap.3. dub, 14 fub mum, 96. in fino . P. Padre , io non procurai diretta. meñte- ,. che abortille .. ma darle ¡ rime- dj, ch' erano necellarj per la fua Íalute y dcungue da eli. per accidens > indire- e, prarter intentionem fia feguito P aborto, C. Vera fperanga y che il Bambino po» telle ricevereil Battelfimo? perché , eflendo- vi percatado Íperanza ,: che il Bambino po- telle uícire alla luce vivo, € ricevere il Bat- telmo , Íe non s' applicavano tali rimedj, quantunque abbia da feguire dal non -ap- Plicasli la morte delia Madre, non- deyono - Capitolo HI. de” Medici. 5 485 applicarí; poiché s'ha da ftimar pila vita Í Dina del Bambino , che la corporale della Madre : -Itá Petrus de Navarra /ib. 2. derefit. cap 3. mum. 134. Qyantunque To- malo Sanchez lib, 9. dematrim. difp. 20. nun, I5. fenta-, che e mortalmente impoÑfibile , ch' eflendo la Madre inferma, con. infermi- tá mortale polla mafsere il Bambino con vita? poiché viziati gli umori della Madre, de' quali il Bambino s'alimenta , e qual mi- racojo , dice, cheil Feto non periíca. Peró l'Anno palfato del 87. mi colla eller nato vi- vo un Bambino» de aver ricevuto il Batte- limo ellendo fua--Madre inferma di grave infermitás e tanto pericolofa, che in meza orafe ne mori... P. Padre y- poca, d niuna (peranza poteva ayerí , cheilFeto dovefie nalcere con vita. C. Hrimed;, che V.S. applicó y tendeva. vo pit alla lalute della Madre, che all efpul- fione del Feto? perché , le erano ugualmen- te buoni per l'uno, el'alera, fentono Rodri- guez y Ec altri y. che riferilce Trullench in Decalog. Torn. 2, dib..5.cap. 1. dub. 3 M4mM.5. che non e lecito. applicare quelli rimedj : quantunque Villalobos Tom.2. trat, 12. dific. 13./ub num. 2.5, Edice, tenga il contrario, fondato nella ragione riferita di Sanchez , che mortá la Madre rare volte ,-e per mira- colo nafcera viva la creatura . P. Lrimedj , che io applicai , piú forza avevano , e maggior-, € principal virtú per fanare la Madre » benche avevano an- che qualche forza per dar morte alla crea- tura. ."C. Suppollo quello y fi lecito applicare 1 rimedj y» che direttamente $ ordinavano alla (alute della Madre , quantunque indi- rettamente ne feguifle Paborto : Trullench Supra nun, 4- « aggiunge con Cordova San- chez. ibid. núm. 15. che in quello caío., nel quale e lecito alla Madre pigliar quefti ri- medj » noa folo pué il Medico applicarli , ma che qualche volta e obbligato a farlo ; poiché puo foccorrere la vita della Madre , evé si poca Íperanza, che, morendo ella , polla vivere la.creatura . Né contro di quelo ofla il Decreto d'In- noctenzo XL. nella Prepofiz. 34. perche in A lolo condanna Sua Santirá j] dire, che era lecito alla Donna procurare Paborto per ti= mor dell”infamia , d morte , Che potellero darle i fuoi parenti , ¿4 altri ; ma ilono- Siro caío e molto differente poiché par- Hh 3 liamo e NS 2 a » ae p. 9 > S " < =323 s a o 6 a | A io 1 mar
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