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LS e e E O a AA a a een” pos A a Ad! $ E E ! 41 07 M A! ES Y | A | Ú ! o " 1 o Al 3 0 , ñ Í ¡E 4 yd. Ld » b 4 $ H de 41 | A e] o A Ho y y ñ ] qe t 4 o ma mE Di f o Mi q: o , ' 1 á l 4 07 ll A . po ' 7 ql A A EE JN "Y | H A | ñ 4 A ! e E nl 1 , Pa 470 Trattato XV. de Minifiri di Ginflizia . C. Lofece V.S. per odio, 0 perzelo della giultizia, ó vendetta pubblica? P. Non mi mancó il zelo della giullizia, non peró nego, che non vi folse mefcolato qualch' odio , e malevolenza . CC. Acculazione ef Delatio Rei de crimine ad vindiciam publicam libello faéta cum obli. gatione probandi deliétum , Nel che (diltingue dalla denunzia; perché quello , che denun- zia , non sobbliga a provare il delitro; ma Vaccufatore sj . Sei condizioni ricerca Vac- cuía; La prima, che fifaccia iniícritro: La feconda , che nell'acculazione fi ponga il nome dell' accuíato , dc acculatore: Later- zas che fi elprima la (pezie del delitro , del quale e accuíato il Reo: La quarta , che fi afsegniil luogo, nel quale il delitto fi com- mife, $cilmefe , el'anno: La quinta, che fi ponga il giorno, eVanno, nel quale li fa; Lafelta , che firmi Vaccuíatore la lua accu» fazione . Aleune períone fono elclufe da poter accuíare , come fono i pupilli; quel> Ji, che non fono arrivati alla pubertá ; gli inimicicapitali» Sc altri; comefi puó vedere in Villalobos Tom, 2. trat. 15. difíc, q perso» ram. --96. Suppolto quefto» dico , elser certo, e di la Paccuía» le li ñ , comeli de- ve , con veritá , buon zelo, fenza mala ¡n- tenzione , non lolo e lecita, ma meritoria; come dice Machado Tom,2. lib. 6. part. 4. trat, 1. doc, 1.-num. 4. E'peró algresl certo, che fe fi fa con mala intenzione , per odio , 3 mala volontá , e peccato mortale- contro la carita , efard contro la-ginltizia, con ob- bligo di relituire , fe A fa fallamente: rego- larmente parlando, fuole farí con edio, e paflione:= peró importa molto , che iCon- felsori, e Padri dell anime. sinterpongano colle perfone ingiuriate , acció deliflano dall accule; elo ftefso faceinoj Procuratori, e Miniftri, non dando fubito orecchio all Acculatore » che irritato » e pieno di (des gno, 8cira, viene avanti di efi, ma procu- rare d'acquiftarlo., proponendogli l'inquie- tudini, ipeccati, le fpefe» edanni, che gli hanno da feguire » 8 anco Pinfamia , che gli f há da caufare, correndo il negozio per iTribunali; poiché quello, che ne rifulta, €, chedopo molti rancori, € [pele , folo s'ha conféghito, che il Luogo li riempia di ció, che com fua fomma infamia, O gli difse, 0 gli fece. MCrilliano , el Santo, efraporre in quelli cali quálche períona d'autoritá , acció induca Pofíeníore a loddisfare Vine; ria fatta , accióla parte offeía: relti reint ta, 1 añeplore corretto : le rotture fopite- con che seyiteranno molte oñeíe di Diane” gnor Noftro . 'cle di Ding; 97. P. Anche maccuío Padre in un; occalione tralaíciai d' acculare Ao ses aa aba haveva commefo. » Erail delittofolo:in offeía di Ys. ? ché ellendolo, non folo nun era a accuíarlo , ma operava fantamente in perdo. nargli con Criftiana pazienza . 7 ¿Sg o —Á miaofela. . Era in danno del ben pubblico? Ca. me un delitto lefe Majefaris 18 Pat contro la Repubblica?-che ne' delisti , che [ono contro il ben pubblico , wé obligo d'ye- culare il Maltattore ; come dice $ Tomale 2. 2.9. 68, art. 1.¿ncorp. Et ideo ( diceil Dore tor Angelico) FF crimen fuerit tale, gued ve. gat in detrimentum Respublsca , tenctur homo ad accufationemn , _.P. Nonera di quelta qualitá il delitto,che sera commello . C. Eratale» che li poteMle provare? per- ché non potendolí provare , -né meno wen obbligo di denunziare ; come dice San To. malo jóid, Dummodo (ufficienter pofít probar; , quod pertinez adofficium Accufatoris ; Peroin delitto d'erelia ye obbligo di denunziare quello, che colta ,-efler Eretico, quantun. que non polía provaríi; Br il dire in quello il contrario , € cafo condannato da Alellan= dro VII nella Propofizione 5. il di cui fpie- go puó yederli in quelto libro, ?rat. 19.4 BUTD. 3%. TS P, Padre , ben poreva provarí il delitto, del qualejo non Paccufai. + C. Era il delitro indanno diqualche in- pocente? percbe fe folle tale, enonvi folle altro mezzo, per difendere Pinnocente » fe non.acculare il delinquente , wi lar obbligo di denunziarlo : Sic Trullench Tom. 2. in. Decalogo- lib, B,-cap.. 2, dub, Y. num, 2. P. Né meno era il delitto-di quela for- te. - C. Era V.S. perlona y. che per.fuo uf ficio foíle obbligata ad accufare, come Gu- llode» dic.? Perche; fe tali perfoneob te per lor' Ufficio ad acculare , no'Lf2000, peccano contro la giuftizia ; e Vobbligo » che hanno di reltituire, fpiegai nea pu04 pare, della Prat, tras, 7. fopra il 7» q cap . pa

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