BCCPAM0001175-5-0100000000000
y a ] 15 1 4 3 A 466 Trattato XV. de MinifimdiGiaftizia. che potelle retar difonorata col delitto fallo, che s'impofe? P. Padre si. G. Quantunque fia vero, che la vita , e fama propria non fiadegna di tanto dolore, come quello, che li patilce in un atroce- tor- mento ; peró , come il reo non é padrone della fama aliena; fe reíta dannificata,, im>- ponendoí qualche delitro , pudo dubitaríi, le fará lecito al reo imporfelo. con difpendio della fama del [uo Lignaggio, e.Famiglia; e.rilpondo con Trullench-fxpr. um. 6, con Bonacina nel luogo citato , con Lellio. lib. 2. de juf capxt. dub, 7. num.10.che,leitormen- ti fono di maggior pelo che l'altruifama», non e obbligato a foflrir per confervar quella ; e che le infamia» ch' há da leguirne e di maggior prezzo.» che i tormenti , devono quefti tolleraríi per non dannificare la fa. ma: Sed quenam , quejo, trutina tormentorum , € infamia pondera «fimabit 2 Jl meglio La- rebbe , che ¡l reo dopo: d'eller levato dal tor- mento ( Le potelle ) reintegralle la fama dannificata , manifellando la fua innocen- za, tellificando., che per timore. de' tormen- ti aveva confellato il delitto, che non com- mile , benché né meno in quefto módo laície- ra di reltar denigrata la fama de'[uoi; d Le nd, polla metter mezzi potenti apprello il Giudice., acció. no'l ponga-a'.tormenti, vas lendoli d'un difcreto Confellore ,. che con eficacia informi della veritá il.Gindice ¿0 penfando altre itrade , che: attentele circo= ftanze fuggerirá la prudenza y detterá la pietá Divina per difela dell innocenza. ' 85. P. Auchenvaccuío Padre ,'che in al- tr” informazione , che (1 ricevé, contro di mes infamai un teltimonio » rinfacciandoli un í delitto, ch era occulto. » C. Era veroquelto delitto? € P.. Padre. si. ns C. Era necellario quefño mezzo d'opporgli ildelitto per la difeía di V. S.? P. Unico, e necellario mezzo era per la mia giulla difeía... C. Ebbe V.S. animo d'infamar il tellimo- ¿P. ILmio avimo era folo di difenderani, €. U danno> che aveva da Íeguire al tefli- a aggiore di quello a V.S. lopran $ ; “non fi difendeva in quelto mo- of P. Padre ndy non: era tanto grande, che ; E folo didifenderíi in-queftomedo? arrivalle al molto ,cheio dóoyevo patirna C. Non é lecito al reo, per difendere fua innocenza ,-od onore imporre al tellimo. niodelitro fallo; Á il contrario e condanma. to da InnocenzoX1. nella Propofiz. 44 Pad peró opporre il reo al teltimonio un delit. to occulto vero y come fia mezzo pretilo la lua difeía ) e no'l faccia con animo d'ip famarlo , né ildanno, che hi da (eguirne al tellimonio , fia maggiore di quello, che fos pralta al reo; eche il teflimonionon fía en. tratoa tellificare , coltrettoy e violentato ma volontario : Cosi 1 infegnai mella fria parte della Prat. trat. 10. num 169: epuy ye. deríi in Villalobos Tom.2. trar, 16, dific 6, per totam, i 86 P. Cosi.anche m'accuío Padre , che avendomi chiarmato il Giudice all' efame o. pra un delito , del quale ero accufato ; io de, c. mentiva ¡A cciRA e . Eravero, che V.S. aveva commelo il delitto? pusiche , le folle fallo»: ben poreva V..S. dire, che mentiva-1 Acculatore .- Sie Fagundez Tom, 2, in Decalog. lib. 8. cap. 31. Y bes comio . Y vero era, ch io aveyo € j delitto , del quale m'accusó . ' C. Era occulto quelto delitto? P. SiPadre, era tanto occulto,.che-non potevano provarmelo. CC. Avanti del. Decreto di Papa Innocen< zo-XL. molto probabileera , che il reovaccu fato di qualche delitto- vero oeculto , poteva rinfacciare all” Accuíatore 3 che mentiva : Cosi l'inlegnó Fagundez bid. Lefio lib. 2. de Juf. cap. 34. dub. 2. num.6. Braltri moltis La difficolta e-, le queíta dottrina pola fufli- (tere dopo detto Decreto : la ragione di da- bitare;é 5 perché non e lecito rinfacciare un delitto fallo. , per difendere la propria innocenza-5 come: colla dalla .Propolizione 44- condannata : Sed fice(t, che il dire all Acculatore y qual depoíe un delitto vero» quantunque occulto, che mentifce , € op porgli -un- delitto fallo: Adunque fard condannato il dire , che pola il reo op- porte, «che mentiíce, all? Accufatore, chel denunzió d'un delitto vero + quantunque acculto +. : hi --87. Non oftante quelta:ragione di dubi- tave., tengo per probabile, che il feo po- * trá dire al Giudice, che mentifce quello» che Paccuso del delitto-occulto» e che 00% puó provarí y quantunque-fiavero : Si a
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz