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RA E 1 A A - 464 Trattato XV. de Minifiridi Ginftizia. 79. P. M'accuío Padre » che: non confel- fai dopo la veritá y che occultai-al Giudice, che minterrogó con: prova femipiena-del mio delitto. C. Ledeílma , Vega, 8c altri, che rife- rifce Diana part. 3. traz.s. refol.103. fento- no» cheil Reo, che negó la veritá y,anche dopo d'elfer condannato a morte , é obbli- gato a confelfarla: 1] contrario tiene lo tlef- ío Diana ¿bi Balleo fuspr. num. 5. E.con Ro- driquez , éc aleri tiene lo ello Villalobos Tom.2, trat 16dific. 3. num.4. E citano Dia- na» e Villalobos per quefta-opinione Na- oy pero quello celebre Dottore» 8% illu- ftre penna della noltra Navarra y non afíe- riíce tal*opinione nella Somma di Koman- ce; e nella latina, cap. 25. num. 38. che eil luogo, nel quale lo citano » Pallerifce con limitazione, che non ne liegua probabilmen- te qualche grave danno dal .non-manifeflare la veritá : Quelte lono-Je parole formali di Navarro: Ad nov? autem quefitum refpon. deo ,-eum qui-rité interrogatus y megavit deli. ¿tum , quod confireri tenebatur y E mibilomin»s damnatus ducitur ad fupplicium 5; non teneri ad confirendum illud , nifi notabile aliquod dam- num inde alioqui probabilizer fequeretur.. 11 P. Tomaío Sanchez nella Soma Tom, Y. lib. 3.cap.7. num. 6. enum;8. e10. afíerma, che il reo, che negó al Giudice la veritá , none obbligato a manifeftarla dopo , 0-4 trovi libero dalle fue mani , 0-non-lía per anco data la fentenza fulla caula , Ó fa gia lentenziato a morte; con quello y che-non ne venga da quello notabile danno a qual- che terzo: il.che.(-aggiunge) tengo permo- realmente impolfibile: Colla limitazione del Nollto Navarros eSanchez , feguirei quelta opinione: mécredo , chela moralmenteim- pofibile , che polla. nafcere grave-danno al rerzo. dal non manifeftar il Reodopodaveri- vis che occultó al Giudice , che giuridicas mente Vinterrogava y -poiche prima ne naíce lo feredito del Giudice > di cui li penterá, che ingiultamente fía pafato all' elame del Reo, «al (uo caftigo: Ridonda-altresi in infamia dell accúfatore >» e-teftimonj , poi- che fipeníerá » che iniquamente l'abbino accuúlato, e depofto contra: d'eflo , poiché il EN iba dichiarati tutti mentitori do giu- 1CIO mo... e - Aggiungono-Diana , e Balfeo ne' luoghi citati, e Mathadó. num. 7. che ¿l Confellore non appretti ¡lReo obbligandolo di: ritor- nare dal Giudice-a manifeltare il del che ayanti negó; poiché lo negó o nione probabile , che lo [cufava da maniles ftare il fuo peccato , quantanque il Gindi. ce avelle femipiena proya : il che aPprove. ro colla limitazione detta , che non? len gua danno del terzo, tacendo il Reo ve. ¿dor Pa: Ancho fo: Pad o. P. Ancbe m'accuío: Padre ¡ altra cauía piú Jeggiera , nella tdi pe cae occultai rs AA il delitto , del quale-m' interrogó , ellendo vero l vo Agr i ma . L'interrogo-il Giudice giuridicamens te», oflervando Pordine Joe 18 P. Padre si. C. Era il delittoin dannodel terzo? P. No'Padre; folo m'averebbono condane ces y 3 q simo al Fiíco Regio, e avelli confellato la verita me neliberaj. q Prairie C. E' probabile, che V.S. non abia ob» bligo nel foro della colcienza di“pagar que: fta multa, alla quale Y averebbono condan- nato, fe avelle manifeltato la weritá : “Sic Navarrus s/fumma latinas.cap 48 num. 49, Azor. ixinff. Moral part. 1. lib5:cap.3 quel. 5. € alis, perché quella penamon fi-deey ne il Fifcow'bá ragione 'avanti lafenten Giudice .: Atqui.non: vi fi fentenza del Giudice y che condannafle ¡l reoa queltape- na3: Adunque non la deve nel foro della:eo: fcienza : vero e, che peccó gravemente ín occultare la veritá., quando ne fit interro- gato dal Gudice- con -giuramento; perché V opinione riferita mel mun, 77. qual dice , che il reo puó occultare la veritay quantun- que il Giudice Pinterrogbicon provatemipie- na, y quando il-caltigo, che li temes e molto grave: -v; g. morte galea y Átc. Ma non-quándoe leggiero, come quello del pre- lente calo:.: Puno Ss 7 . ye - 81. P. M'acculo-Padre, che per-un de- litro. , ehe falfíimente mi fú imputato y fui polto.a”tormenti-, e mancandomi P animo, per tollerare si acuto dolore y 10 con d'aver commelflo il delitto , fapendo > per elloluole darfifentenzadi tefla - y (C. 11 Gindice non pudo pafare « dr? tormenti-al Reo, quando gia há-piena pro: va, mmaquando vi fono tali indizj provatl> che non baftando per «condannarlo > Sa pero fufficienti per metterlo a' torment!? la. qualita di queíti e arbitraria al 2. ec

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