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460 Trattato XV. de Minifiridi Gin flizia . nio, d reo há cauía giulta, Scurgente , per occultaré la veritá , non e obbligato rifpon- dere fecondo la mente del Giud'ce: Sed fc elt, che in quello, ene exfi riferiti, none obbligo di “rifpondere fecondo la mente del Giudice , fi puo molto bene occultare la ve- rita , Tervendol dell ambibología elterna, 9 fentíbile, per l:bérare il povero reo s in cafo,, chefecondo l'equitá , e buona ragione, ron fía giulto condannarlo.” ?> * , 70. Dirai contra quefto , che il Pontef- ce lnnoconró MIMI olizione 26. e 27. há condannato P'ufo dell*amfibdlogía, ethe tosi , ditantunque p r avanti foflero probabili le dottriné riferite , oggi ño'l' fa- ranio : Riípondo , ché lua Santicá folo hi condannato l'amfibologíe , puramente men- cali, 8cinterne, nón V'elterne, efenfibili y come dif »ella prima part. della Prat, nella fpiegazione di quefe Propofizion; erat. 10. mim: 79 E fo9 paz:226. Ec una delle circoltanze, che farino : fenííbile ) amibología , e quella del tempo y Ufhicio, perfóna , e modo d'in- terrogare; fieché, le il Giudicenon interro- ga giuridicamente , col fuo medemo Uíficio f2, chefiafenúibile la tergiverfazione, col. la quale il teftimonio , d reo occulta la veri- tá: E quindo vé caula urgente , per non manifeftarla y puó anche [erviríi di parolé metaforiche -, “come -difli ml luego firato y muniBgo ] E non ellendo Y intenzione del Giudice ragionevole , né prudente a Volére , che gli mañifelti quello, che giufificatiffimamien- te gli pudo, edeve occaltare, co'l fuo me- demo modo d'intertogare di alla rifpolta am- biguitaTenfibile > Vedaíi 11 K: P. Torrecilla í "Moral; trat.s. foprale Propofía 103 26.4 27 di Papa Innorenzo XT. núm 134. e ne” num. 164. (U-fóñent: tiene”, circa de teltimonj , che. ponno occultare la: ver fenza contravenire al detto Decreto condañ- “nativo di Sua Santitá , cosi quando il Gindice non interrogá giuridicamente , comeín altri molti caf. + Ma per ulare con dellrezza l'amfibologíe fenfibili, emon peccare óccúlrando la verita, -vedali quello lacio: fpiegáto el Imogo citaro Prat particolarménte mel num, 210, en0 feguentiz == Sist 71. PMaccolo Padre, che in altra de poliziohe y"ehé feci, occultai al' Giudice la yerita. C. Vi corren alcuna delle circoftanze -> che abbiamo detto di fopra s nelle ¡ ¡Hellimonio vifondeteal Citilice rod 2UA bología ? Ñ C. Impofe V. S. qualel oteltimoni proffiino nella (wa depofizione? o P. Padre nó , ma lolo avendomi interros gato, fe lapevo una cola » rifpolfis che fon ne fapevo cola aicuna. C. E dal ion averla «manifellata yenhe qualche danno al proflimo? ] Pp. Padres. 3 «C. Cola cértad , che V.S: pecto control; caritá in “non aver evitato quello danmo al proflimo y” dicendo nella [uz depofizione quello; ché fapeva y e fe“usó amfbol lenza neceflitá d'occultare la veritá, ki do interna Pamfibología 3 menti, e fil (per. giuro: il dubbio e, fe peccó contro la gins ftizia con obbligo di reftituire . Azorio Inf. Moral. pars.3.1:b, 43 cap-27. db 4 ab ferma, che'si, perche, fe it tellimoniod- tato in giudició nón manifelta la veritd, € Pocculta con dinnd del terzo”; pecca con. era la giuftizia cómmtitativa . Adunque é obbligato a reflituire : 1 contrario tiene per probábile: Diana part: 3. trar. 5. refol. ror. , con Giovanni della Croce, Silvio, de altri, dicendo, che folo pecca contro la cás ritá , ecóntro Ta giultizia legale il teltimo: nio, che occulta la veritá , quantunque né fiegua danno al terzo dal non manifeltarla: Benché tenghi per piú ficura la fentenza d' Azorio, ón condanno peró per impto- babile la contraria ; perche il celtimonio avanti d'efler chiamato in giudicioy non aveva obbligo digitftizia , ma folo di cari- ta » di deporre , per evitare il danno del fuo próflimo, comeúi difíe nel mum. 65. Sed ficeft, che per averlo chiamato il Giudicea deporre > fologli fi e aggiunto lobbligo del giuramento , e dell*ubbidienza “al Giudice y che gli comanda , che dica la veritá + €l giultizia Jegale > che mira ál' ben pubblico: e né la virtú della Religiove, che detra lí giuri rettaméñte , ne l'ubbidienza, né la gin- ftizia legales induconoóbbligo di reflituire: Adunque dic. 43 [: 72. P. Cosi anche nm acculo Padre , Che una occafione depol fa Jfamente contro un C. Lo fece V. S. con mil fede , 0 con ignoranza'> o féordanza naturale? Perché il teflimonio s che con ignoranza az 1

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