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» P. Cosi anche mvaccuto Padre , che ne ftipendj , che:hó ricevuto per il mio tra- vaglio , non mi fon conformato alle leggidel» la Talla. C. Gli altri, ch'elercitano Viieíso UM» cio llamo alla taffa? . P.. Padre , niuno. l'offerva. ; C. E quello , che V. S. há ricevuto» e ftato piú di quello meritava la fua fa- tica? P. Padre-nó. C. Circa di quefto punto , hi da dirú quello, che lalciammo feritro in quelta ma- teria, parlando de' Scrivani, 2m 57. e 58. ¿cin termini proprjde' Relatori dice Macha- do Tom. 2. lib. 6. part. 3. tratt.1. decum 11. =-2. chequella legge della taísae penale, e chenon obbliga nel Foro interiore, malime quando per la varietá de' tempi úi giudica, che queila tala antica Ga al prelente tenue, etroppo riílrerta . -65. P. Macculo, che anche hó ricevute alcuni prelenti da” litiganti, fuori del mio diritto. C. E' proibito a” Relatori dalla legge ri- cevere doni da' litiganti , € follecitatori., quantunque Machado ibid. um, 2. dica, che queíta legge , che'l proibiíce , e penale , e che folo obbliga atla pena allegnatavi ; e quello dopo della [entenza declaratoria del Gindice. CAPITOLO.VE Degl Obbligbi de Tefimon;, 66, - Miacculo. Padre y che mi fculai Pp, d'efler tellimonio in una cauía. GC. Eramecelsario il teflimonio di Y. S. per evitare-qualche graye danno di qualche períona innocente?.-che-in quelo calo per carita averebbe-obbligo-, beach no] Chia- ero , d'offerirí atellificare,. per evitare fimiglianse danno : eccettuato fe per queíto doveíse uizea V.S., 0 alle cole [ue qual- che grave detrimento + che ia quelto caío non farebbe obbligata-ad efser-teflimonio.: E dottrina di_San, Tomaío. 2, 2. queJk 70. M7. 1. $2 cO7p, ; P. Era- necelsario il mio teftimónio , po UN un grave danna «del mio..prof- de Teflimonjo 457 . CS. Gli era flato Ípedito comando ». che compari(le ad efler elaminata? ea P. Padre si. ja C. Le£2-quello comando notificato? * P. Padresi, eciónon oltante mi naícof. , € non comparvi. C. Cola chiaraé , che V. S, peccó grave- mente in non eller comparía ad efaminar- li, per. evitare il danno del proffimo : H dubbio e , fe averá V. S. obbligo di relli- tuire perquefto. E le , avendo avuto noti= zia, cheil Giudice [pedi ordine , che com- pariíca il tellimonio , ella fi nalcole , per non dar campo, che gli fia notificaro, non ha obbligo di reltituire; come tiene la co- mune opinione, telte Machado mella Somo may, Tom,2. lib, 6. part.q. trat. 2, docuin, 1. mum, 2. Peró, fegia gli hanno notificato la cita= zione, acció comparilca, fente con Filliu= cio, Salon» Navarro , Navarra , dc altri, Fagundez Tom. 2..im Decalog. lib. 8. cap. q2. giun, 9, e num. 14. Che éobbligato reftituire il danno , che ne fiegue all innocente , per non avervi riparato colla fua depolizione> alla qualeécitato , echiamato dal Giudice; ll contrario tiene per probabile Le(fio lib. z. dejufi cap. 30. dub.8, num.59, econ Molina, Bonacina Tom. 2. difp 8. in8. precept. quel. 3. puné?. 3. mum; 13, la ragione e ,. perché Lobbligo di .reflituire. nalce dalla. leñone della giultizia commutativa : in quello car lo non ve lefione della giullizia commu- tativa, ma folo ceo Adunque non ve obligo di reflituire; Puna e-l'altra opi- nione giudico probabile, e la prima pid (i- cura. 67. P...Altresim'accufo Padre , che in une occalione-, nella quale feryji. di tellimonip contro un Reo accuíato. d'aver. dannificato UBA yigna ,,quantunqueil Giudice m'interro- gó giuridicamente , non volí dire la verita ye con,queltoikreo fá aÑoluto. ; C. Conolceva: V.S. , che occultando la veritá , quando doveva manifeflarla , peccava gravemente? DP Padre si. C. Si foddistece al Padsone della vigna il danno» che gli fufarro? P. Si. Padre , lo Mefso. reo lo loddistece oc. eultamente:.ma per.axetio occultato la ve- evita y non-lo condannarono della pena » ¿Che aveva da pigliareil Fiíco . bis C, Due peccati n:ortali in [pezie diverfi com.
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