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Preambolo. XXXii his ne , per efsere. faciliimo , che fe lo-fcordi , e per quelto pericola di Ícordaríi , fe €-.mecefsariocommutare , d difpenfare alcun voto , 9 dargli qualcheimportante avvertimento , deve farlo fubito fentita la cola , che lo richiede. Come Maeftro , deveil Confelsore cavar il Penitente dall'ignoran- za , incui loconofce , infegnandoli ció , che € peccato mortale , e quello , ch*é veniale , le no'l fa; infegnarli , come deve elaminare la fua cofcienza, e tutroció , che firicerca, per fareuna buona confel- fione : parimente appartiene all ufficio di Maeltro Pinterrogare il Penitente Sí ajurarlo coll ingerrogazioni á dire i fuoi peccati;animan- dofi con quefto il Penitente á dire le fue colpe. Crilto Signor No- ítro , quando nel Tempio efercitaya Puficio di Dottore, 9 Maeftro, come vogliam dire , dice San Luca 2., cheudiya, K interrogava , eu- dientemillos , (y interrogantem eos ; cosideve fareil Confefsore , fentire, - GC. interrogare, e non fervare uncerto Socratico filenzio , co'l quale reftano perlo piú acrerrici i Penitenti timidi di cuore. Come Medico , ftá.4 carico del Confefsore applicare al Penitente medicine falutari proporzionate alla cura del male, che patifce ; e quelte Safsegneranno nel trat. 9.cap.3. num. 26. (9 fe9q. : deve altresi con parole dolci, e fenza pungoli, mectergliavanti gliocchi la bruttezza de” fuoi peccati , procurando d'ingenerargli nell' animo ogni poftibile abborrimento ; e farlo.con ragioni fode , econvincenti, che li porranno per maggior comodo nel fine de” precetti , cap. 1.trat.9.rum.2. (a feg. parimente al fine di ciafcheduno Comandamento, fe glifaranno al. cune brevi eforrazioni, aggiungendogli qualche efempio , acció me- glio pofsa conofcere la brutrezzadi ciafcheduna delle fuecolpe. Deve peróandar cauto il Confeísore 4 non fare quelte efortazioni, prima cheil Penitente abbia finita la lua Confellione; perché , fe al paíso che vá fentendoi peccati , fiva altresl tratrenendo á riprender- lo, ed a farglicapire la loro deformitá , potrebbeelsere , cheófe ne Icordaíse alcuno , 04 fgomentalse , d perdefse la libertá dí dirli tutti. Chíamó Dio con nome di cani i foi Miniftri; Pfal. 67. linguacanum tuoram:; enota Sant Agoftino , che non li chiamó denti , ma bensi lin- gua: neceorum dentes y fed lingua laudata efi: la lingua del cane e foa- ve, Gt efficaciima perfanare le piaghe; e tal' há da efsere quella del Confeísore: Non há da moftrare fubito identi al Penitente; ma bensi lentire prima pazientemente turca la [ua confellione , e poi uditane la lerie efortarlo , e condurlo quaíi 4 manoal dolore delle fue colpe : fono giuramenti, imprecazioni, con ció (idirá nel fine del fecon- do Comandamento: Seodj, conquello (tá nel fine del quinto , e cosi rifpertivamente di. tucci glialtriz e generalmente parlando, valeríi, per fargli concepire abborrimento 4 quallivoglia forte di peccato mor: tale , di quello (dirá nel fine di tutei ¡ Comandamenti £raf. 10. cap. 1. num. 1. Come medico deve ancora interrogare [e il peccaro e e rein- c ciden- o ar o reo =x Te erre me e dro i | | ' 1 Y il Ñ h Ñ hl Al IO Ai AAA

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