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80 ) par. | y á WIN AA mi 448 Trattato XV. de MinifiridiGinftizia . há dá crederíi » che l'intenzione folle di fer- virlo gratis; ma fe non vi fono quelte relazic» ni y eV. S:éhuomo ,, che vive dellá fua fati- ca, edella fua buona abilitá nel Minifero, ha da peníarfi , che la fua intenzione non fof- (e di fervirló graris, ma perlo ftiperdio, e prezzo giufto, e riteneríi quello , che il liti- gante giultamente doveva págare ad un'altro Procuratore, accio lo difendefle nella lua li- ol anche Bonacina Tomo 2. birca $. pra- cepto di(p. 10.9: 3.Parte 4. num. 14. 40. P. Gosi anche m'acculo Padre , che avendomi ordinito 'un Soggetto > che comú” nicaffi un ñegozio con un Avyocato, eglidi- manda ¿1 [uo pareré, io ello detrai ur Confulto , e lo feci firmare dal tal'Ayvocato; e del dánaro , che mi diede a quelto fine y par- te me lo trattenni; e parte lodiediall' Av yocato. C. L'Avvocato fapeva tuttoil cafo, e che V.S. li tratteneva quella parte, Ó porzione? P. Si Padre ) e molto volontieri prefe quello, che io gli diedi , si y perche non webbeeglialtra fatica, che frmare ¡l Con- fulto y sis perché come ftava in mio arbitrio d'andar da quelto, d da quell' altro Dotto- ES íi chiamd contento di quantoio gli avefli ato. “C. Y Confulto , che V. S. fece, era (uffi= ciente, ébuono lecondo la caufa? 4” P. Padresi, perche la canía non éra molto' difficile, $c io ero molto veríato nellateori- ca, eptatica def. C. Concorrendoyiquelte condizioni', dan- noil caío per lecito Bonacina fapra um, 15. Trullench Zoro citaro num. 5. Balleo sbid. núm. 4. diceudo y che in quello non (i fi tor- to ad alcuno: non all Avvocato, perché per la poca fatica di firmare gli (i da pag de ftante : non alla parte, poiché il configlio, che dá il Procuratore, (i fuppone tanto bho- l'ulár quello mezzo» e induftria del Procu- ratore , lo fteflo dicono quelti Autori del' Procuratore , che f3 1' Uficio di Norajo : Ció non oltante a me pare piú yero quello: che infegná il Cardinale Toledo nelPifraqio- me de Sacerdoti l5b, 5, cap. 61. num 5. che afferma non efler lecito al Procutatore il far Confulti come Avvocato , ritenendofi parte dello ftipendio , e dando l'altra parte ¿PAv vocato per la firma ; Vino, perche e diffici- le , che il Procuratore intenda, dc arriviil calo cosi perfettamente , come!l'Avvocato, € no come quello darebbe 1 Avvocato : e che a Paltro , perche quelto e contro la voloñtá ts gionevole della parte, che da elpreflamente il danaro acció Avvocato dia 11 fuo proprio parere, e non darebbe tanto prezzo, le fas pelTe , che dovefle formar il Confultail Pro: curatore. 41. E-quantunque di fopra abbiamo det: to, Hum. 37. che puo il Procuratore falarias to per certa quantitá foftituire per minor flipendid” un altro ugualmente idonco , fis fervando “per fe Paltra parte del (alario ¡4 r0 diyería la paritá; perche lacorreil ex Ó da fátore a Procuratore, e quí da Procuratore ¿d*Avvocato ; v'é meno dife: renza fra quelli, che fra queiti, e fprelume piú facilmente; che la parte ¿mplicitó-accome enta, che un Procuratore*f folituilcaper tin'altro Procuratore, e non cheil Procura: tore factia quello, ché doveva fare l'Avwyos Cato. ' CAPITOL O1V, De? Uffició ; e Jrato de Nótarj y Setrerary' : 1 TOS Crivani2 > 5,1 AS db De Notarj PúbUlia COS 4% Pp Wraccolo, Pádre, Yalcuntdifetti, a Che averó commello nel“mio UR cio 5 Ey C. Cinque cofe fono neceffariead us pubi blico Notajo , “che fono fcienza , obbligo, ve- rita; fedelta y egiultizia; in qual di queñeh V:S: máncato ? .. A "P."In un iftrumento pubblico tafciai di mettér ona elaufola neceflaria: * de C. Era claufola tale , che mancarido) foffe núllo Pinftrumento?” "p. Padré si, era cofafo(lánziale. C. Lalafció V. S: per malizia y Ícordanzay o ignóranza? : abr P. Allora non fapevo , che foffe foflanzia- le quella claufola . » ; ss C. Rifultó danino ad aleún terzo perYo- miffione di qu lla clautola? Rs "Pp. Ng Pádre, perche vedendo PAY tó y ch'era diminuito l'inftrumentoy M ; » nd , chenefacefli un' alero in forma; elec e fi doveva: , E a pOñ- C. Non puó lecitamente élercitare á cio di Notajo chi: ignora quello fi a |

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