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432 mando elsermalfatrore . Lellio /ib. 2.de ji cap. 29 dub. 16 num. 146. cosi tiene , quando” il delittoé notorio, 4 il delinquente non Íi si; che viene ad elsere linquifizionefhilta , Secondo il detro difopra - * P. Né meno avevo femipiena prova con- trojl delinquente . G Si faceva linquifizione, a fine di la- pere, feil Soggetto contro il quale (1 proce- deva, eraabile per qualche Ufficio, che pre- tendeva ? Perché , quando alcuno pretende qualche Ufficio, d Beneficio , li puó inqui- rire circa d'éíso [pezialmente» fe eabiles 9 nó per Ufficio» d Beneficio, che pretende, quantunque non preceda infamia, né indi- zj, ne femipiena prova: Elo ftelso, quando alcuni pretendono contraere matrimonio, od ordinarfi; li fi inquifizione Ípeziale» le vé ualche impedimento , che oli ; é comune ra Dottori. P. Non pretendeva il Soggetto “cola alcuna delle riferite. C. Era il delitto in detrimento del ben pubblico, d di terza perlona? perch? elsen- dolo , egiudicandoli nece(sario y per. evitare il danno ; che minaccia ¿7 fururum al ben pubblico, da terza periona, fi pud procede- re all' inquifizione [peziale y quantungue non preceda infamia; come tiene con Soto, é altri , Tomaío Sanchez se” Configli Moral. Tom.2.:Lib: 6. cap. 3. dub. 19. nUMAS. P. Né meno minacciava danno al ben pub- blico, ne a terzaperfona il tal delitto . C. 1 delitto era crimen lafe Majefatss, od omicidio, che qualche fchiavo avelse com- melso nella perfona del fuo Padrone? Per- che , anche in quelti cali fi pudo procedere , fenzache preceda infamia provata : Sanchez ibid. num. 17. €20. P. Non erano né meno delitti- di quelta forte. €. Adunque , che motivo ebbe V.S. € con qual fondamento fi mofse ad entrare nell' inquifizione fpeziale «contro quelto Sog- gétto? 0 P. Per avermi detto quelle due , d tre per- + foñe, che avevano bilogno di rimedioi delit- ti del tal delinquente . =3.C. Quando il delito e occultos deve quello y che lo sá , fare la correzzione frater- na; e-Le con elsa non fifpera fruttoalcuno, puo lafciarla; perché , come il fine della cor- rczione fia Pemenda del delinquente come Trattato XV. de Minifbri diGiuflizia . che deponga contro ¡il delinquent e,, 5 4 ' dice il Dottor Angelico 2. 2. ¿e incorp. CoroREz fra rima > dice 3 AA E emendatio delinguentís 5 Se non Gi (pera PS tenere quelto fine , non € necefsario ado: > reimezzi: e quaudo non fi Ípera Pemenda colla correzione fecreta , e li [pera dicendo al Prelato il delitto.occulto del proflimo, ve obbligo di dirglielo;.come con Hurtado ] tiene come cola chiarail R.P. Leandro del Sacramento parz. 6. trat, 6, de correct. difp quef. 11. e co'l medemo Hurtado A ftelso Diana part, 7. trar.3. refol. 39. $. Er ideo motavis y e nella refol.43. fente lo ifefso.con Suarez y Covinch , et altri : lo felso infe. gnai con Bonaciua me/le mie Confer. pare. 1 queft. y dell” Anrilog. num. 22. pag. 6, E quella denunzia deve farli al Giudice , non-come a Giudice , ma come a Padre: 82 in virtú delsa non pud il Giudice procedere contro il Reo giuridicamente 3 come colla comune dice Caftro Palao Tom. 1. trat. 6. dife, x. pun, 11, mum, Y. Sicche , avendo quelle due, 0 tre perfone notificato a Y.S. il delitro oc culto del delinquente , non poteva palsare a procedere con inquilizione fpeziale y e giu- ridicá contro d'e[so: Al pid poteva chiamar- lo» ph op henga correzione, 0 riprenfio- ne, edargli qualche penitenza océulé per modo di prefervazione per la Es : Palao ¡bi num. 2, P. Padre , il noftro ufo. comune e, che colla lola denunzia di qualche períona pri- vate, e mállime fe e Ufficiale pubblico , palsa fubito all' informazione , Á£ a provare gl o , e con eli all'inquifizione pe: ziale; C. Suole procederíi in quelto modoia ogni forte di delitti, d.folo ne'pid gravi? P. Non in tutti ,ma folo in quelliy che hannoquálche gravezza [peziale . C. La prática di quelt ufo , é gia ricevuta come legittimo coltume , e praticato dagli huomini dotti , e di buona cofcienza?- P. Padresi. ] C. E quelto fuole folo farfi a fine del puro caltigo , d per ftimarli ne” call » " quali di pratica , necelsario per il ben pub- blico? P. Semprechefi fa, é perche ( fima ne celsario per il ben pubblico . a C. Gia vedo, chee nío praticatone' Tí- bunali Secolari, checolla denuncia del Bir- ro, d altra perfona privata y d con querél della parte, quantunque non fia: coll' 9 gar

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