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430 azenda de' veri poveri, che ne la Giocitá l'ifte- ril ce, néidiluvj Pinnondano , Le le brine labbruggiano » ne diflipa il caldo, rifchi co- muni., a quali flanmo efpofti i beni della terra» e vivono ficure da quelti pericoli-le polleffioni della Povertá; Porzio tua ( difle Sant Ambrogio Íupr..) 20n ariditate ficcatur, non imbre diluitur., non frigore urstur y non tempeffate quajfJatur ; ea ef portio, quamter- rena partes equare non poffunt : Gran con- folaziove ; 8 animolo conforta, per fegui- re la ftefla ftrada dell Evangelica Povertá..e Pelemppio Sacro di Crillo Re del Cielo , ch' elfendo Signore., e Padrone alloluto di tut- «i ¡beni della Gloria , e teflori della tetra» s'elefle la povertá piú povera , contentandoli , per naícere , dell angultie d'una. flalla, e per collocarvi le Sacre , e tenere fue membra , d'un abbreviato Prelepio : Ecce Rex tuws ( dil- fe il Profeta Zachar. cap.9. ) venis 1ib5 ju Jus, E Saluator : ipfe pauper 5 Ville altresi come povero., emendico: Ego autem mendi- eusfiim, Ey Pawper . Pfal. 39. Ex ultimamen- te mori non súd'altroletto, che d'unlegno, col capo piegato sú d'un guanciale di [pine, ricoperto dalla folanuditá: E le Dio, eflen- do tanto ricco » fifecesi povero: Egenus fan Tus ef, cumejor dives y 2.ad Corinth. 8. che gran cola lara , che ' Anima Religioía , in lalciare, fprezzare , e lcordarí tucte. quello bazzicaturedella terra , fi conformi col Re del Cielo? : 77. Finalmente 1'ineltimabile pon della calticá » che trasforma in Angioli gli huo- mini, (olleya. al Cielo.coll” ali della fua pu- ritá l' Anime; come dille Sant Ambrogio ./ib. 7.inLut, cap. 12,.Caro, ff confentiens Dei le- gi, UY exueñs fe lege peccati y in naturam anima Jenfunin puritate tranfirit, alis adCulum fpi- rirualibus elevatur : perche ha il fuo alloggio quelta virtú in Cielo, dice il Santo 11h. de Virg. inCelo patria ef caffizatis ; hic aduena ibiincola ef - La caítitá tramuta gli huomini d'Animali in (piritnali; di bruti in ragione* voli; di terreni io celeli; d'abitatori della terra in Cittadini del Cielo: Con quefta glo- rioliffima virtú guadagnó la Regina de” Cieli. , Veller Madre di Dio, Signora degli Angiohi » $c Imperatrice della Gloria; E le 1 Ani ja Religiola £ pregia d' amare Mar ria asilo deve in fommo amare la pu- ritá » che € il primo Oggetto , che a lei piaccia. 73. L Eforto all elatra olfervanza di que- Trattato XV. de” MinifividiGin /tizia.. rimanente, acui lobbliga il Luo flato f in queíto há mancato, lo prego a E e fletreredadose e caduto: Memor efo e excideris. Apoc, 2. € caduto dalla perfez; ; ne ael yizio ;; dal Cielonell' abiflo; rre difo nel Baratro;. da un Trono Reale Ma viliflimo vaflallaggio; S'€ fatto (chizvo ek fendo figlio: Si faccia ora» figlio, di (chia. vo; salzi dalla:colpa alla grazia; acció col la grazia polla confeguire la Gloria. Amen, TRATTATO XV, DELLO STATO DE” MINISTRI DIGIUSTIZTA: fti tre voti, della fua Rego!a, e di tutto ¿I CAPITOLO” PRIM Dello Pato de” Giudici,* fo: Propofizioni há. condamnato Inno- cenzo XL. circa de'Giudici; duna Alellandro VIL Lo fpiego delle due prime puó vederíi nella prima parte della mia Prat, trat,10, num, 22. e num, 26. edella terza puó vederíiin quelto tras. 17. Per maggior chia- rezza divido queíto Capitolo ne' Paragtafi Le» guenti, 6: E Del modo E inquiriro 5 delitt5. I. Pp M'acculo Padre , che bú Ufficio A pubblico di Giudice,. le mai yavel- Ít mancato in qualche cofa . : CG. Rimordea V. S. la cofcienza di qualche cofa particolare circa del fuo Ufficio? P. Padre, non manco d' aver qualche Ícru- pola, che m'afñligge. C. Dica dunque in qua! materia la Hpren- de la colcienzá +? . P. D'nna cauía criminale , che feci, bó grande [crupolo , fe ventral ad inquirite con baltantiimdiz]. , C. Lo fece V. S. ex oficios o ad ¡faoza della parte ? Perché , quando é ad illanza della parte, per. via d'accufazione; (i pro: cede giuridicamente , efaminando ¡ teltimor njafTegnati dal! accularore; Bonacina sa 2,
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