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y AR CE il. ES 12 ABRE ACTÍO SAA MS 0h eN EA 426 P: Padre, in averle alcune volte parlato ¿en parole troppo affettuofe . C. Andava involto in quefte parole qual. che affetto Gimillro, « indecente? P. Sempre v'erano alcuni freri alieni dalla paritá , che una Religiola deve profeí- fare . GC. Lavolonti s'accendeva a quelti penkieri incauti? a P: Non lafciava di prender in efse fuoco qualcke fcintilla diquelle , che movera nel- le fue dec lata C. Arrivó mai alcuna volta a prender fuo= co , di modo che vi fofse con[enfe piéno di vo- tentA, con piena avvertenza d'intelletto? P. Alcune voltea quelto arrivd.. C; Ebbe quello confenfo qualche effetto elteriore ? P: Padre, ebbe quello y quod interdum, dexteram eiextendebam. C: Quale lato aveva quello Suggetto? P: Padre, aveva fatro voto di caltitd. C. E quelti penfieriacconfentiti furono per piú volte 2 * “ P, Peril piú delle volte; chemi veniva a. vilitare.. a C. La vilitava molta frequentemente ?- P. Almenouna volta ogni fettimana.* C. Suppongo., che V:S. ogni volta , che. acconíenti aqualche penliero contra la, cas fia ,. folse per modo. di deliderio: y 9 com- iacenza ; commife peccato. di Satrilegio , ondo il detto difopra, 2aP 6. mum.40, e fe foíse per mado di. defiderió:, farebbero due i Sacrilegj , fecondo. la fentenza-, che són riferita, nel: es e rl .. : Suppongo:altresi, che V-S. n.QCca- Socio Profra ea. “quelto, Soggetto, poi- ché e caduta si: frequéenteménte > 3 il pio delle vojte, che la vilitó, poichée per. elser. proflima Poccalione , ne e necefsario, che. ffia, dentro la porta, della. caía , né che fiano, i peccati d'opera ; come diró, di poi »el anat. 17. fopra la. Propofiz. qt. condannata de. Alefandro VIT: 4 67. Midica V.S. e flara avvilata , cheúi. sbrogli dalle vifite di quelta perfona ? e Si Padre, gia me l'lianno detto,i Conr. C:-Quante volte? P. Molte ; cioque, d feivoltealmeno :. C. Adunque», perché non [e n'apparta? P. Padre , perché: Menache , che vi: fia qualche cola di ma-. fino le altre. Trattato XIV. dello fato Religiofo . le, fe la fpedifco., e lafcio. C. Quefte: non € baftante , perché Y. con tanto damno della fua anima fi man. tenga “nell"oceafione proflima , e pid do. verebbe temere quel, che diranno., € noteranno dal veder la frequenza , colla quale £ laféia vifitare dal fuo Divoto, che dall”appartarfene, elicenziarlo;. poiché yyy anima Religiofa, che (tritiró dal mondo, é molta notara , fedi nuovo s'attacca alla fe migliaritá , e converfazione di perfona del Secola:. P. Padre, io miritrovoin-necefitidaden. necofe , che nel Convento now mi fi din. no; quello Soggetto mé ne loccorre , eme le o e cosiron é poffibile, cheiolo alet. ! C. Né meno e titolo fufficieate quello, perche V.S. confervicon tanto pregindicio della fua cofcienza, la famigliaritá conquela perlona: , P. Padre, come'hd da fare , per vivere con decoro? €. 'Pravagliare colle fue mani, come fin. no. le altre; conteneríí, e contentarli d'un vivere moderato , che conviene ad tna per foña , che lafeió il falo, e pofseffioni della terra, per feguire Grillo povero , e nuda, la nuditá », epoyerta.. E 'P. Padre, Tara impofibile,, che jo mifpe., difca da trattarecon quello Soggetto. €: Altresi; far impollibile y che jola pol fi afsolvere;' perchea quelli, che vivondin pan di pécéare (come fono i ivoti delle Monache- del geagre del noltro ¡cala ) non pudo. darí Pafsoluzione,, fevza il propofito: fermo d' appartarlene;e Popinio- ne contraria. e condannata da Papa Inno- Farm wo XL. mella Pri vi 62. vedaf > ade toni nella prima part. len di 10. € a ando in ter- mini. elpreffi del 'amiciaje delle Monache, tiene la noftra dortrina. ¡PR. P¿M. Lubier al fine del Tom,x. della Somma di: Arata, "9. 489. pag. (mibi) 466. e melíTom.3 mum 1002. pag 1247. nelVimpreffíone di, Saragofs. dell an- ni e € Dott bo Lea el Sacramento. pare, Y, Fras: 1. Pañis, difp. 7. quef7z, Eon: “Pomafa Fit tado, econ Lumbier , e Leandro tiene lo flelso il RP: Emaniele dellx Conceziooe sel fuotrat. de Panio. difp. 2, que 16.1. 223: dy feg. i quali aggiungono, chenon .. fufficiente , accio (+ mantenga la ae