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C. Non poteva V. S. farla entrar da le flelía, d coll'ajuto di qualche altra Reli- ¡ola ? z A P. Padre, certo e, che, fe voglio-diril yero, ¡ofola potevo farlo . : C. Adunque V. S. peccó gravemente jo aver petita, che quelta perfona entralle mella claufura con si legpiera caula.: Sic Lumbier Tom. t. della Somma d' Arana num, 94. Pagina ( mibi) 466. E.quefto loggetto,, € la buona fede no [cusó , incorle nella Sco. munica impolta dal Concilio di Trento. E le V. S. lavelle introdotto con pre- tello di qualche licenza , altrési (arebhe incoría nella Scomunica rifervata, che im. e Gregorio XUL /upr. fe foríi non la culafle Pignoranza, come há detto avanti; Ma le V.S. l'avelle introdotto (_ quantun- que folle fenza ballante neceffitá ), non con pretello d'aver qualche licenza y Ma per condeícendere al fuo genio , 0 pciezhi tunque averebbe .peccato gravemente ; E peró cda nella. detta cen. fura di_Gregori Decimotetzo, come dice Sanchez 1i5.6. della Soma sap. 16. num. 78, € 79. perché quelto Mor proprio folo parla di quelli, ch'entrano nella claulura, d li am- Iettono con pretelto d'averne ottenuta fa- coltá, d licenza. 64, M'accuío Padre »Chein certacongiun. tura » che fuiinferma, lafciavo ad una perfo. Ba mía amica , lea caló morivo , un'Impron- to » Ó Imagine preziola , che avevo. C. E'uto introdotto nel (uo Convento che le Religiofe , quando muojono poflano fare quelle difpofizioni 2 Padre , qualche voltal'ha vedutó fare, NOR PEró frequentemente . ] veva licenza dal [uo Superiore di la- [ciar a quella períona quelt' impronto > P. No Padre, perché eraaffente ,: elon. tano. C. Ne dimandólicenza alla fuaPrelata ? P. Padre si. «C.. Gliela concefe ? So ia al €.gr nto introdotto nel Con. vento, che le Religioíe >» Quando muojono , dif le loro -maffarizie , ed ornas Don farebbe colpa grave a ottemutane prima licenza dal. Su= periore ,. le fi. potelíe avere > d- Se non li pudo » Ottenendola dalla Prelata : altri. Mente larebbe contro il voto di poverti; ¿Capitolo VU. delle Monache .:* 425 osi lo tiene Lumbier ibid... um, 493.. Ta = cafo, il meglio, epiú licuro e, che le períone Religiofefaccino la [propria in ma= no della Prelata, 0 Superiora y lafciando .a fua dilpolizione la diftribuzione delle cole che báa fuo ufo; dcal piú, fegliporra din mandare, d fuggerire, che farebbe fuo gu- flo, che alla tal períona (i delle quefta, d quel! alura maflarizia . : 65. P. M'acculo Padre, che in una occa- fione , ellendo Prelata , teci un precetto formale di Santa Ubbidienza ad una Sud- dita. C. Sopra qual materiale fece queño pre-= cetta? P. Acciocche. s'altenelíe da corta pe: tenza , che gli era molto di danno alla la. nita. C.. Difle V..S. quando fece queíto pre- cetto: Comando ín virto di Santa Ubbidienza 5; 9, inNome dello Spirizo Sauto; y lolo, so. mando per ubbidienza , din pena Lubbidienza ; O parole fimili?.,... P. Padre, le parole, che io ulai, furono $ Comando inpena d'vbbidienza . C. E” dubiofo fra' Dottori , fe le Pre, late delle Monache ponno comandare in virtú di Santa Ubbidienza , 0 in nome dello Spirito Santo ,:come fauno ¡ Superio- ri Regolari.: Sanchez /ib. 6, cap, 1. della Somma , num. 23, fente, e bene, che nó; e che [olo pouno comandare in pena d'nb= bidienza » che m'é promeísa , Q paro- le Gmili: Et altresi d dubbio > Le polfana: comandare cole fpirituali » ¿Lotto ubbi. dienza +0 folo cole domeftiche.,. che mi- rino al -governo temporale ,.e pace del Convento ; il.che pud vederá in Macha- do Tom: 2, lib,5.. parz, 3: Eat, y. docum, $. num. 1, Nel prelente- caló pote V. s. mol- to bene .comandare in pena d'ubbidienza a quella, Suddita. , che £ moderalle- nel luo indilereto fervore > Poichd gioyaya , de, era necelario. quelo per il buon go. E temporale , e direzione della Íma Lan nitd. 66. P. M'acculo. Padre » Che hd avuto: qualche diícorío alquanto frequente con una perlona del fecolo. C. Ha commefo in quello divertimento: qualehe cofay.che fia contraria al £uo Mis tuto? . P.. Si Padre C- lo che s.alcune volte. [pezie di materia? e P. Pa-
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