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404 Trattato XIV. dello ffato Religiofo. floli San Pietro, nel giorno del N.P. S. Fran= celco, di Santa Chiara, e di Santa Cateri= na Martire, in tutta la [ettimana Santa; edi pit in quattro giorni dell' Anno , che feleg- geranno detti Religioíi : per un Privilegio di Leone Decimo, e per altro privilegio di Sifto Quarto , conceíso alle Monache di Santa Chiara, potranno aflolverli dalli des- ti peceati , eceníure, tutte le volse, che fa- rá necelsario ; come infegna il N.P. Lean- dro di Murcia nello /piego della Regola Se- rapb. ad cap.7. quefi 7. num. 19. e: num.z0, só cl, privilegio neg => le e che partecipano de' privilegj a ftra: fuppolto quelto, il dubbio folo (tá cir- ca de' cali, che hanno rifervato i Prelati nel. le Religion; . 11. P. M'acculo Padre , chehó perío nel giuoco alcúni danari.. y C. Giuecó a giuoco proibito dalle leggi, comefono dadi, $cc. perche quelto farebbe illecito , poiché non e decente a' Rieligiofi giuocare a giuochi proibiti dalle leggi, né la rente de Prelati e di dar loro licenza d'ef- porre il danaroa tali giuochi , come dice con Sant” Antonino, Azorio parz, 3, 1ib, 5.cap. Ó, guef.8.$.1.pag. ( mibi ) 357. P. Padre, non elpoli quelto danaro a' giuo- chi proibiti , ma a giuochi- di carte per- melse . C.VWé pe: nella Regolzs d Sta- tati, d Religione diV. P., che niuno Beeli- gdofo giuochi a carte? perché , le vi folse, non poteva V.P: giuocar alle carte; adhuc in calo:, che vi folse coftume » che molti Re- ligiof del fue Ordine giuocaísero alle carte; perehé quelto coltume e corruttela, efsendo contrario alle leggi della Religione , e non introdotto legittimaménte : Sic Dicaflillo apud Dianam part, 7. trat, 9. re/ol. 14+ $ Teno +10 dico. P. Signor ny non abbiamoproibizione, che ci impedifta giuocaralle carte . C. Giuocó V. P. materia notabile ? per ché, fe fofse poca quantitá , e per ricrearlt, non [arebbe peccato mortale il giuocar alle carte , non efsendovi proibizione nella-Re- ligione ; pe fi prefume ragionevolmen- te, cheiPrelati (i contenteranno, che (i ri- crei un poco il Suddito in quefto pafsatem- po, efponendovi un poco di danaro ; come dice Azorio wbifupra $. Terrio, Ecaggiunge, cheil Religiofo, che Savanza qualche co- ía di quello, che gli ¿dato per il tuo folten- tamento , potrá elporlo a giuoco perme(so che ficrede, chequeíta fia la taci He del [uo o: E peor P. Quello , cheio averó efpoltoal gi fará e entida di venti reali E q 123. C. Aveva V.P. licenza gen fuo Prelato di fpendere quelto a e + gli piaceva ? pefghé avendo quefta licenza generale , poteva validamente giuocare que: fti venti reali, e tutto il reíto, per il qua. le aveva licenza generale dal [uo Prelato di poterlo [pendere; come affermacon Salas ik Padre Moya nelle fue Selet. Tom.2. adrradtos, 6. Append. difp.4. quef. q. $. 2. mum.21. e Lefhio lib. 2.de juf. cap.26. dub.s, num, 33, tiene lo fl flo , quantunque affermi con Na. varro , che fará peccato mortale . E con amico tiene Diana par?. 7. tra?. 9. refol, 14, in fine, che con licenza elprefla del (uo Pre- lato puó il Religiofo giuocare quantitd no tabile, benehé peccherá ¿1 Superiore in cón= cedergli tal licenza. La [entenza di Salas; e Moya tiene per probabile cor Medina Faufto, eRebello, Diana ibid: refol. 15. Et in quefta opinione , che dice , che il Reli- gioío, che avendo licenza genérale dal [uo Superiore di [pendere il danaro, lo giuoca, lo fa validamente , quantunque: fía peccato mortale; fiafferma con[eguentemente, che quello , che guadagnalle queíta quantita al Religiofo, pudo: riteneríela , e non e: obbli. gatoá rellituirla: Sic Alcozer, Medina y An< gelo, Rebello, Eopez, dt alii apud Moyam bi fupra num. 27. La contraria opinione tiene Villalobos nella Somma par?. 2. trad? 28. diffic. 5. num. 9, eto. che dice, che il Religiofo, che há licenza dal luo Prelato di [pendere qualche cola per Íua onefta riereazione, fe-lo ghuo- ea, nolfa, né-lecitamente, né- validamen- te ; e per confeguenza avera da diríi » che quello, che lo ¡guadagna , averá da rellitui- re. Quefa opinione mi pare pid:probabile, perché la licenza ragionevole del Prelato » non.e , ne $ eltende , ne pud eftenderíi , che il fuddito coníumi nel' giuoco quantitá notabile . ; 13. P. Padre , ¡o avevo licenza dal mío Superiore di fpendere quei venti realiinal- tra cola determinata , e non generale) per tutto quelto » che ¡o voleff+ , né- per gino- care, C. Adunque, non avendo V. P: licenza general di [pendere quelto danaro E sé po

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