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sa, HaliaChrifiiana oper ; EY in bos don exe- qui officiumy ef graviffimion percatumn, E quantunque , citando Poflevino y dica Machado Tjem. 2. lib, q. part.2. trat. 3. don cum-23. En e che il Parroco non pecca mortalmente , non aliftendo id per ajutarlo aben morire, quando giá há ri- cevuto ¡i SS. Sacramenti , dc é ben dilpolto; [e nón in.calo, che l'infermo fofle impeni- tente, fenza voleríi confeflare , né laíciare Poccalione proflima; e che , per vedere frenético 1' infermo y l'há da lafciare , poi- ches'e veduta molte volte , che cali perlone al tempo di Ípirare logliono ritornar ¡n-ra- gione.: ma a quefla dottrina di Machado aggiunge il Rever ndo Padre Maeltro Lum» bier me' fragm. Tom. 2. fiagm.g.- num. 685, che nop e/sendovi altre perione , che aMíla- no all infermo, per confortarlo, e coufer- marlo ne' fuoi buoni propofitiz per incami- marlo ad a neos deve il lageeo andarvi diquando in quando, per vedere lo ftato dell'infermo, e s'há bifogno d'aMifica- za maggioré, > : 109. lo hó per ficuriffima, $e accertatiffi- ma la Íentenza di Lumbier; perche in quell' ora pericoloía yi fono melti aflalti, co' qua- li il comune nemico tenta fuperarela Rocca dell' anima, e faríene padrone colla violen- za impetuoía de' foi inganui, e fe il Par- roco non foccorre queíta piazza in alfedio si ftretto y corre gran rifchio ¿ e pericolo . Le tentazioni-in quel punto fone:molte, Je forze dell'inferme pochbe : le anguílie gli opprimono il cuore : i dolori gli fopprimo- no Je potenze : Pangofcie gli fringono lani- mo> gliaccidenti gliturbano i fená : PafAi- zionge grande: il timor [paventofo : lorror della morte formidabile :la perplefitá, e dub- bio, femifalverd , 9 le midanneró , e un tormento infofiribile; la Íperanza conforta, il timore attersiíce, e frá la Íperanza , dc il timore fluttuando il batrello del! anima, ÑA in foríi d'aflogaríi » e piombare fepolte nel fondo orrendo dell*Inferno : Adunque non fará neceísario » che il Parroco , comedeítro Piloto, tenga il timore del coníiglio , dell elortazione , delle ammonizioni , per con- durre la-nave dell anima combattuta da tali ende al porto ficuro della Gloria? _FIO. Varj modi fuole intentar ¿1 Demo» rio, per- perdere 'anima in queño pao, de' quali deve farli (avio il Partoco , per op- porfi alle macching di quel! afiuto, e cayi- Cap V.Pant.Y. dell obbligo,che bail Par. EJc. 397 E A 2 e A lolo ferpente : alcuni tenta napa ladrdos altri contro la Íperanza , Sc € necellario> che il Parroco_frequeutementé efoiti Pin- fermo a faratri di Fede, Speranza , e Cari- ta . Proponga all'infermo la gran milerí- cordia di Dio., la fua immenía bontá, Y amore, -che niupo vuol perdere , e tutti de- fideralalvare: che non venne al mondo a Cer- care. i giufti, mai peccatori.: gli offeriíca quel langue preziofo di Giesú Criflo, ne cui boiffimi coralli (4 aficurato il prezzo del noliro riícatto , che per i.noltri pochi meriti chiaro (lá , che non potiamo meri- tare una Gloria eterna; anziche inoflri ab- bomipevoli peccati. meritano mille Inferni: e che peró Grilto Giesú colla fua morte , e Paflione ci guadagnó quella coreana imi- mortale: Gli Iuggeriíca la potentiffima in- terceflione della Regina degli Angioli Pro" tettrice lempre de' Peccatori » alilo de” pue fillanimi , coraggio de” pauroli , rifugio de” Iconfolati , Conforto degli anguftiati, Mar dre degli abbandonati, Patrociniode' Poye- ri, Refrigerio de” miferi , Cinolura folgo- reggiante, alle di cui, luci drizzato ¿l corío dell'affetto y e fuppliche afficura felice il viaggio frá le maree tormentole, e horaíche piú rurbolenti della morte. 111. Se Pinfermo peccherá di prefunzio- ne, fidandoli troppo della pietá Divina, gli rapprelenti ¡ giudicj inappellabili della fua giultizia: mn ladro porta Giesú Criflo dalla Croce al Paradiío , 8c altro invia-da' fuoi fianchi all Inferno» e pure Puno in fua vi- ta non era flato men- facinorole dell altro : Giuda , dopo averlo egli ammeíso alla fua menía , e compagnia , permette, che vada perduto;. e Íparge fopra Longino nel tempo y che Pingiuxia, la fuabenedizione: 1 Magi, ch'erano tanto lontani-, illumina co' rapgi della lua luce; Hercde., ch'era si yicino, lafcianelle tenebre de” fuoi errori: Terribi- lis an comfiliós Deus? Pfalm 65. Econ queíli, «e altri motivi períuada all'infermoilgiulo , e sidowuto timor di Dio, 112. Altri vedrá molto afflitti dalla me» moria delle (ue colpe paísate; e quefli ani mi alla [peranza , proponendo loro , che Dio há impegnáta la lua paroly » di perdo- nare al peecatore di vero cuoré pentito,.€ chepiú toflo finirá;l Cielo, e la terra» che mancare la parola del Signore. Altrí Vir drá tepidi , e negligenti in piangere 4 Jok peccati , YY a quelti ba da proporú la grá» vVEZZA

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