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A A 5 a. $ A ” + y, mi ' + ] l EA E! q A A ! o y o yor P o e LIN E e Y NE E ñ dé ! : ye ms] ñ E 154 Ñ 5 HUIR AN E AO H 280 y . ! il ! y ' p e) o ' . e y j h: 0 | ,] IS pi j mE p i ll y A y MDI j , H ll cm 4 E E ; 14 D ! pl Ñ e EE 1 ñ ) M be A e A “ + 1 pl | y 50 W 5 j , ; ná ' 17 390 mo avelse da morirne fenza, come :citando Suarez, Naldo, e Bonacina 5 dice Palao sbi fupra punét. 8mum, 11. 1 contrario tiene per probabile y citando Polsevino, Leandro del Sacramento part. 1. trat. 4» dip. 4.9.23. £ allega Leandroper la fua opinione Palao; ma malamentes poiche alserifce quello Dotto- re elprelsamente il contrario nel luogo , che locita Leandro , cH'e lo fteíso, nel quale io Phóo citato; dove dice Palao -quelte- parole: Ur Sacerdos minifiraturas boc Sacramentum accedar Superpellicao, (5 Stola indutus: $ abfe quebis vefhibus Sacris pecratum e/Joz mortalo , mentumminibrarer.; eriampinfirmas abla S que Unblione derederer- * quia reverentia Sa- eramenti cuiliber privata avilitari preferenda ef. Nec mirandum deilto Leandridapía ca- lami; Quia aliquando bonus dormitar Home rus . Aggiunge Leandro ¿bs y, che amminiz ftrare lenza cauía alcuna quelto Sacramento , fenza portar Jumiy, non épiú che peccato ve- ni2le. lo giudico.con Ámico ¿2 Curfu Theol. Tom, 8 difp.19. Sebd, 3, rum.247. che puó ammi- niftrari quelto Sacramento-fenza Stola, e Cotta, quando |'infermo non amos: cevere altro Sacramento : E-le li ferma rendere quelti ornamenti , há:da morire Pater enza la Santa Unzione 5 perché «come queñto Sacramento- polsa per accidens caufare la prima grazia , cederebbe alla fua deceite amminiltrazione., peril beneficio grande , che il paziente potrebbe. ricevere con elso: Pero , le era.confeísato, comu» nicato l'infermo, non: farei di fentinento» che gli fi amminiltrafse-fenza Stola., e Cot- ta , quantunque moriíse Íenz' efso, perche in queíto caío non ne haveva tanta nece» fit. y e : 87. P. Padre m'accufo , che amminiltraj ad un' infermo-il Sacramento dell'Eltrema Unzione col!*Olio Benedetto dell'anno pre» cedente y per non aver il nuovo. C, Fú per pura neceffitá? P. Fú-con tanta necellitá., che fe non l'ám- miniftravo col vecchio farebbe:morte l'infer- amo lenza quelto Sacramento. CE fentimento comune de” Dottori-, chie- li amminiítra validamente 1' Eltrema Unzione- coll Olio Benedetto dell.anno precedente; eche , feí fi con neceflitá, non 1olo e valido il Sacramento , ma che anche íi fa lecitamente, comedice Caítro Palao Tom. 4.Tra:,26. difp. nic. panfl 2.numaa E quan- Trattato XII. dellTficio de Parroch;. tanque V.S. lPabbia amminiítrato ' vecchioin cafo di neceÑfita , poré se peccatoper quello ora le diró. Mi dica A V.S. colpabilmente negligente in pigliare Y'Olio nuovamente benedetto? . P. Padre si, vifui negligente. 92 C. Enon penso , che nel tempo, Che traz Ícurava di pigliarlo , poteva accadere qualch' infermitd urgente, che 1 obbligafse ad ami. Salt P-Eftrema Unzione col''Olio vec PE certo, Padre, che avevo qualcheri AE —C, El dottrina di Pofseyiro , Zambrano, ch ,"8c.aleri apud Leandrum de Sas crám. Tom, 1.Brabt.4. difp 2. quef. 11. che pecca mortalmente il Parroco » che-ammis niftra Y Eftcema Unzione +coll' Olio vé chio, non efsendo in caló di mecefita ; cita altresi per queíta opinione Leandro 4h, Diana nella part. 3. trat q: refolx76. part. 9 trat. 6. refol 146. la citazion la parr, 3. €tedele, e vera, manos quella della part. 9. poiché in queila non afserilce Diams la dottrina, perla quale Pall=ga Leandro5 ma la contraria; poiché dice- Diana ía que- llo luogo : lrem poterieSaceidos im defeñu Olei ejufdem anni uri Oleo veterralreriaranni : Sed quidquid (fit de hoc, afferma Leábdro ibi , con Enriquez, Si, Ledeíma, de altrig che non e pegcato mortale amminiltrare VEltrema Unz:one coll'Olio vecchio , quan- tunque fia lenza neceffitá , Sí allega ; ebéne per quelta fentenza Diana , che col mede- mo Leandro , e Martino dí San Giuleppeal- feriíce- do (eísó per probabile mella part. 10, rratx6refol.8Br. 88. Da qui s'inferifce , che nella prima opinione peccó V. S. gravemente , non in ungere in=calo di neceflita 1 inférmo col" Olio vecchio y ma nell' elser Mato colpabil= mente tralcurato in pigliar a tempoil0uo- vo», conolcendo il riléhio che poteva- cof- rere di dover ungere co'l yecchio ,: fe acca> deva, comeaccade, fopragejungere qualche fubita infermita : la ragionedi quello é , per- ché elporfi a pericolo: di -commettere una colpa grave y tpeccato mortale : Sed (icell, che € colpa grave , nella prima opiniones ungere l'infermo col*Olio veechió”: A- dunque lará peccato mortale efporli a peri- colo di quelto: Adunque peccó gravemen- tejo quefta opinióne; ma fecondo Vopinió- ng leconda , che ho riferito, pare» > pere

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