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E cr ¿27 Ny , Ñ eva: p hy 1 ' A A at 388 che del giorno medemo , nel quale [oprav- viene l' accidente ; poiché dice Ochagavia Quiaineo cafa ( di comunicarli per divozio» ne ) Eucharifia non fumeretur tanquem vias vicumy quia boc tantum datur proficifcentibus exbac visa ; laqual ragione (i verifica ugual- mente in quello , ch' eflendo fano, fi comu- nicó alcuno, d alcuni gierni avanti , come inquello , che (¡ comunicó nello fteflo gior- no lenza occorrergli accidente alcuno d'in- fermitá : ma quidquid fit de hoc; afleriíco- no» che pud, e deve comanicaré per Via- tico Vin » Che nella mattina, eflendo fano » fi comunicó per divozione » hs x Hurtado » Hurtado di Mendoza , oyi- co di San Giovanni , écaltri, che cita Lean- dro del Sacramento parz. 2. trat. 7. difp. 2 yuef. 6. Turriano , e lo Nleflo Ochagavia”, quali cita , e fiegue Diana part. 5. tras. 3.0. fol.33. emella part. 8. tras. 1, refol. 87. S.Sed affirmativam, ayendo citato Hurtado, Zam- belo» 4 Elcobar , aggiunge con Criftoforo di Garzia, che quefta opinione há praticata alcunevolte la Compagnia di Giesú . 81. Il mio fentimento e, che, quantun- que Puna, e -Paltra opinione fía probabile; non vi fia obbligo di comunicarí la feconda volta per Viatico in quello calo , benché tenghi » che polla farli lecitamente +! non vi fia obbligo, fi prova; perché quello; che per. divozione fente Mella , ignorando efiergiorno di Fela, fapendolo poi, non € obbligato udirne altra , ma d' aver foddisfatto con quella + che adi: Come in- 1egnai melle Conferenze orar 3. Conferen.3. $. 2. sun. 19. Adunque quelloy che per divozio- ne li comunicó 3 ignorando quelto perico- Jo di morte, che gli aveva da lopraggiunge- Te , non o comunicarí1, la fe- conda volta, fopravvenendogli lo (teo pe- ricolo di morte. Che (fi polía comunicare la Seconda vo!ta in quelto caflo, fi prova; pér- ché; fe alcuna cola avefle da oflare, farebbe la proibizione-, che la Chieía hi fatto, dico= municarú due volte in un giorno: cap. com- fuluifiis, de celebrar. Mifar. fed lic elt, che della pierá della Ghieía non há da crederí, iá obbligare con tanto rigore , ebe pri= vii fuoi figli del conforto di ricevere per Viatico in quefta -occalione il SS. Sacra- mento + fapendo , ehe quallivoglia Criltia- so li prepara con piú fervore , e diligenza 10 occaftoni tanto urgenti : Adunque ave- remo da dire, che in quelo calo potrá co» Trattato XIH. dell U ficiode' Parrochi. municaríi laleconda volta per módo di Via. tico . 82. P. Altres: Padre, m'acculo,: d' aver dato la comunione due » d tre volte ad alcuni infermi , Che non eranodigiuni. 5 C. Gliela portava V.S. occultamente $ colla folennita ordinaria ? perche il portar. la occultamente é proibito per.un Decreto di N.S. Papa InnocenzoXl. edito a 12. Fe. braro dell' Anno 1679. e pubblicato in Ma. drid l'Anno ftello il 1. di Settembre, come afferma il NR: Padre Torrecilla melle fue Confulte trat. 3. Coñfule.13. mum. 37. edetto. Decreto riferifceil R.P. M Lumbier a/ fne del Tomo fecondo della Somma d' Arana . P. Padre , mai portavo occultamente ¿il Viatico , mafempre colla decenza dovuta .* C. Perfeveraya [empre l'infermo nel me defimo pericolo di=morte-? perché , fe ne ulci , emiglioró, edoporicadé un' altra vol- sa in pericolo; chiara cofa e, che fe gli h da dare il Viatico . : ; P. Padre , non ceísó il pericolo di morte, C.. Aveva commelffo «aualche peccato grave l'infermo > dopo d'aver sicevuto il Viatico la prima volta ?: 2 Le quello fofle , aveva: ermo di- comuni» caríi la feconda volta y ione di Sor to, Ta , A Armilla. y citati da Diana art, 5. trat, 3. sefol, 43. Quantunque io lia di fentimento , che in quello cafo farebbe obbligato confcflarí un'altra volta , per.ek fer il Sacramento della Pepitenza neccflas rio alla. (2alute eterna , ma non: larebbe obbli- gatoaricevere la leconda volta la comunio» ne, per non ellere ella mezzo nece ffario, e psecifo per la falute , e perché gia aveva com- pito al precetto Divino di comunicará in pe- ricolo dimorte; Htá cum Lugo, Hurtado , «e Ochagaviay Diana ¿bid.. s P. Padre non era quello , per-effer caduto in nueva cólpu grave P'infermo , dopod'aver ricevuto ¡il Viatico,, ma pez aver divozione di comunicarlipia yolte. C. Gli amminillrava V. S. 1'Eucariflia > efiendo digiunó ? perche ; le cosi folle: pt coía ¿ ,-che gli ( potrebbe dar pi4 volte P. Padre, glie 'amminiltravo , non eden- do digiuno. 83. Non dubito. , che pola darú la co- munvione-melte volte ad un' infermo per modo di Viatico perfeverando lo feb to. pericolo di morte 3 Casi 000 a ¡de

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