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nato? 386 Trattato XII. dell U ficio de Parrochi. Si vero nonfunt manifeffi peccatores ; fed oceula sinon potefi eis petentibys Sacra Communio de. nmeyars., 75. Ormidica V.S. in che genere di col- pe ¿ra notato quefl' huomo? P. Padre, ilfuo vizio era giuocare» giu- rare; dedito altresiabrutture. C. Quando era infermo y aveva in caía occalione di peccare: cioé qualche períora, co! a quale li diceva efler vifluto in concubi- P. Padre nó. E : C. Per peccator pubblico s' há da inten- dere ( quando parliamo del calo di negare la comunione ) quello, che há peccati pub- blici, che fono obice perla comunione, co- me un ufurajo pubblico , che dimanda la comunione , fenza rellituire il mal' acqui- ftato : un concubinario ¿ che non vuole fcacciar di cala l'amica; quefto e pubblico; 8 a quelti, Scaleri fimili , che hanno pec- cati pubblici , há da negaríi la comunione: ma aquello, chee (tato notato dipeccatore e non hi peccato pubblico , che fia obice er ricevere degnamente la comunione , (5 7 dadare, quando la dimanda; e cosi V.S. há fatto molto male a negare la comunione a queíto foggetto ; poiché quantunque fofle flato peccatore pubblico , non aveva peró peccato pubblico , che gl'impedifle la comu- nione ;+e la lua oltinazione , 3 indifpofizio- ne eraocculta . P. Padre, comeche fapevo» chela comu- nione gli larebbe lata veleno , per quello glie la negai.. » C. Quelle, che V. S. glidava y non-era weleno, ma medicina , benché egli per la fua mala indifpolizione non fe n'approfitta- va , Gi eflendo occulta quella indifpolizione dell'iufermo y non fece V.S. bene a negar- gli la comunione , che pubblicamente di- mandava, poiché gliene rifultava grand' in- famia. 76. P. Altresi m'acculo Padre , d'aver dato con fcrupolo la comunione ad uno llo- lidoin pericolo di morte. C. Era ps furiofa y di cui potefle te- merfi doyelle commettere qualche irriveren- za al Sacramento? > P. Padre erá molto quieto» át in efferto non commnile irriverenza alcuna. C. Era erfona pia , della quale poteva fperarli , € fana di giudicio , - derebbe la comunione? É P. Padre nó. C. Quantunque Si verb. Eucharif. $. dica, che a' pazzi non há da daríi l'Eucariítia in pericolo di morte : queíto peró s'intende , quando Íi teme irriverenza ; ma non temen- doúi , aggiunge , puó darfi al pazzo, che non e tale dalla nalcita; 4t-anco dice con Suarez , che gli fideve dare in pericolo di morte, quando avanti di cader in-pazzia , diede-fegni d'animo pio: ficché non temen. doli irriverenza.oel caío , che V.S. propo» ne, e prelumendoli del pazzo, che diman- derebbe-la comunione, le folle di. lano gius dicio , ben le lepuo dare , dice Machad. Tom, 2. 0ib,4.p. 3. trat. 2. docum. 14. num. 5. , A at giunge con altri Diana parr..5. trat. 3. refol, 16. che queíto s'intende » quando non co- fla, che la mentecaggine labbia.colto in pec- cato mortale: Sé cola chiara, che [e.que fto coltaff=, non effendoftpotuto pentire nel tempo della pazzia, non gli li averebbe da dare la comunione . : 77. P. Cosi anche m'accuío .Padre.4 d'aver dato con qualche [crupolo- P'Eutari- flia ad un' infermo , che aflai- pativa di vo- mito. 4 C. Erano molto frequentiivomiti? P, Padre si. ; C. Lo lalciavano quietare qualche poco. di tempo? - P. Se:non pigliava cibo , ftava alle volte due, etreore quieto. dá C. Non fece V S. ifperienzaalcuna, per vedere le averebbe potuto tratrenere Je Ípezie Sacramentali? , P. Padre si, gli diedi una particola non confacrata, Í avendo ollervato, che lave» vapreía,-e trattenuta feoza naulea alcuna» mi mofli a dargliil Viatico. ; C. Quando l'infermo patiíce quelli.vo - miti , quantunque mon riceva alimento , non pud darfegli la comunione » [e non Ñá uieto qualche tempo determinato , €bar hasta a confumare le Spezie . Se i vomitk procedono: dall' alimento , per non poterlo trattenere lo. ftomaco , (i“pud credere y che la parvitá d'una -particola non. 1 inquiet e per quelto (i fa avanti P'ilperienza > dogli una particola non coníacrata ; e le la ritiene» glifi puó amminiltrare PEucariflia, cosi-1' infegna Gioyanni Sanchez. selle Seles, difp. 38. num.2, : E 78. P. M'acculo Padre , che ad un picco- lo figlinolo , che per anche non ú mm” 5
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