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A e A cg TR AM dall' infermo,:0 lo diceva per relazione d'al- tri, quali Pavellero udito dimandar confel- lione? . . .P.. Padre». ella ftelía dille y. che: Lludi dis mandar covfeflione.:<- sn C. E queíto glielo dille in prelenza dell infermo ¿20 in Lua affenza? * P. Padre in aflenza dell infermo: + C. Quando una períona degna di fede dice in prelenza dell' infermo al Confello- re, che il paziente há dimandato confeffio» ne» 0 moftrato fegno di contrizione , gli fi pudo dare laflaluzione-: cosi- l'infegna Dia» na Jupra refol pscitando San Tomaío, Gioan- mi della Grocey Vaíquez 5 Suarez, Valen- zas 8 altri moltiz ePaflerifce altresi, come comune, il Padre Moya nelle fue Seler.Fóm.1. trat.3. difp. 6. quefti x, num.6. E-non e ne- ceflario , che la .Mtefía períonay che informa il Confellores», labbia udito -immediata- mente dall'infermo ;-bafta +, che Vabbia Ía- puto da altre períone degne di fede , che affermino , che Pinfermo dimandó la con- feflione ; come dice con Lugo Leandro «bi fupr.quef?. 44. 53. E quefto anche há luogo , quantun- que «la períona » che tellifica , mol dica in prósn dell'infermo , ma che vi:al Con- ellore» e glidice: Folano le ne (ta moren- do, St hia.dimandato di confeflarí , vada V.S., e Paffolva; «$ andando il Confellore colla follecitudine y che ricerca negozio si grave, puo aflolverlo sú la teftimonianza, che del dolor dell” infermo , e fua contri- zione fecejnfua alfenza Valtra perfona: cosi l'infegna con Filliucio, Moure Zambrano $ Lugo» Trullench, Leandro ne! /uogo cirato quef. 45. eValenza, Enriquez, Bardi , Pol= fevino, Villalobos, Anvería , Pontio, Di- caítillo, Sraltri, cheallega, efiegue Moya fupraquefi, 2. num. 2. Né ollacontra queftoil Decreto di Clemente VIH. che proibifce di dare l'afloluzione alPaflente ; perché tel noltro caío , quantumque la confeflione Vabbia fatra V'interprete, 9 la perfona , che rifer] il dolor dell*infermo in fua affenza E Vafloluzione peró non li diéde all infermo lo lua alleozay ma in (ua prelenza: E quan- tunque Diana Pars.3. trat.3. refol-7. fonda- to iu quello Decreto > abbia allerito y che non poteva allolverfiincaío , che telificale in añlenza dell infermo altra períona ¡fegni pe par peró dopo fenti il contra- » € £iconforma col moítro fentimento 3 CapV.Partl:dell affoluzimpericolodimórte. 379 ers i LS y Ñ MA e are, Y1.trat.qrefol.3u, $. Ex bisfoquitur ... A Main quel ca che perteltimonj , Gl che linfermo dimandd confeflione 5 hi da dará Y affoluzione Lotto condizione ; come dice Giovanni Sanchez nel luogo di fopra ci raro 5 perché e: molto facile , che Pinferma abbia gia perdutoil giudicio , e dubiti, fe ña capace d'afloluzione , € per operare con li- curezza , U evitare il pericolo di fir nulle il Sacramento, hi da darí: Palfoluzivne fote to condizione. 54. P. Cosj anche m'accufo , Padre, che ad un altro infermo y che ritrovai fenza fenío, e fenza che mi defle fegno alcuno di dolore, né vi folle perlona , che mi dicelse d'averlo udito dimandar confefhione , né dar moltra alcuna di contrizione, diedi l'aísolu- zionefotto condizione. C. Quelto infermo era períona , che folse viísuta criftianamente? P. Padre, non era flata gran cola fanta la fua vita ; aveva commelso alcune frapilitá umane. C. Comunemente difsero i Dottori, che al moribondo, cheprivato de leníi , non da fegnale alcuno di contrizione, non e lecito dare Paísoluzione né pure fotto condizione: éc e la ragione, perche la forma del Sacra- mento necelsariamente há da cadere fopra la materia: gli atri del penitente [ono materia proílima del Sacramento della Penitenza ; Adunque fopra d'eli há dascadere la forma del Sacramento. Sed lic ell, che in queíto caío non cofta degli atti del “penitente , né certi, né dubj: Adunque, nécerta, ne du» bia , ne aísoluta , né condizionata , potrá daríi la forma dell*afsoluzione. L'altro, il Sacramento e fegno fenfibile : Adunque la (ua forma, e materia hanno da elsere (enfi. bili; in quello calo non v' ¿ materia profli- ma fenfibile-, certa, ne dubbia : Adunque né-meno puó daríi forma feníbile aísoluta , nécondizionata . 55. Quelta lentenza a principio intrimfeco , 4 in rigor [colaflico há si efficaci fonda- mentji; ch'e difficile darle foluzione perfet- tas e fpeculativamente e veriffima; in tan- to che il-R-P, M. Thyrío dif. 36. Set, qu citato dal P. Emanuele della Concezione melstrat. de Pénir. dif. 6. quef. 4 fol.324» num.764. giudica , che niuna probabilitd intrinfeca abbia 1 opinione contraria : elo ftelso P. Emanuele della Concezione ¡him 763. dice, chee poca la probabilirdy che ha, dicer

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