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E poco zelo dalcuni Confeffori. XX zione dell Orto , dove versó lagrime non comuni, ma lagrime di vivo langue ; poco parvero al fuo dolore dueocchi, per manifeltare il fuo gran [entimento, e volle, che turti i pori del fuo Santifimo Gorpo foflero , dice-San- Bernardo, -occhi per piangere , 0 bocche per Pro- a. teftare ilfommo delle fe amarezze ; Cbriflus non contenzus fuit lacbry- Corne!. in mis oculoram ; fed totius corporis fangumeis lacbrymis peccata nojira flere nor woluir. Piange Crillo con queít' ecceffo , per coníiderare, che doveva ;.in Dom. effere fruftatoria la fua Santiffima Pafone in tante anime : piange , PP... perché un tanto immentfo beneficio doveva efsere Ícordato , SC ingra- tamente corrifpofto da molti mali Criftiani; piange, perché Giuda, che aveva onorato co'l carattere Sacerdotale, e datogli poreítá di cu- rare Panime , miferamente le perde: piange, perche gli Apoftoli, a quali aveva fidato la cuftodia del fuo gregge, e la vita delle fue peco- re, feneftanno altamente addormentati, e ripreníibilmente negli- Marh-cap. genti; invenit cos dormentes ; piange , perché prevede Pinimico pron- Ra toadallalire Panime: Ecce Satanas experivie vos ; ele fentinelle fe ne 22.w 31- ftanno abbandonareal fonno; piange , perché.confideró , che quello, cheallora fuccedeva ; doveva. altre volte vederíi miferamente rinova- to, ed.ora li vede praricato : dormono le fentinelle: non vegliano i Sacerdoti: fono negligenti i Confeísori , e 6 fá padrone dell” anime ¡l Demonio , che Crifto-4 tanto fuo cofto ricompró . Oh Giesi della mia vita, piangete quelio , ch'io non fento,. e fentite quello , che io non piango ! Lagrime di fangue verfa il voftro amore appallionato dalla: mia tepidezza ; oh fe la mia freddezza li rifcaldaíse co”! fupco del voftro ardente amore! Oh dolciffimo Signore, chi poteíse afcim- gare ¡eamarevolhelagrime! in gran parte refteranno. alleggerite le yoftre pene, fearriveranno al fuo fine i miei deliderj , X io potró confeguire in quelli, che queíto Libro leggeranno , Pintento, per il quale lo fcrivo + Huomo , che leggi quefte linee , ii Confelsore , 0 nó, ti preggi d'amareil Santifiimo tuo Dio, e dolciflimo Giesh ? non ne dubito : -vuoi dare qualche follievo a” fuoi amanti fentimenti ? devo perfuadermi. che non lo negheraid dimandesidovute , poiché facil- mente puoi farlo: fe fei Sacerdote, applicati zelolo alla falute dell anime, con che ceflando in Crifto la materia del fuo dolore , alleggeri- rai ¡lío cuore dalle pene , che locombartono+. fe mon fei Sacerdote, puoi anche temperare le anguítie del tuo Dio, nonignori, che piange per le tuecolpe, cefino 1 tuoj peccati , e rimarranno foHevacriifuoi pianti; benfai, che vería lagrime per efsi: lafcialiadunque , ecelserá neY tuo Dioil motivodel tanto fentimento , chene há : E” chiaro, é notorio, che la tua tepidezza , freddura , durezza , e poco dolo- re cauía altuo dolce Signore rantaamarezza: piangi le tue empietá , addolorati: per: le cue: ingraritudini-, pentiti fervorofo dell'inconái- derata tua, vita, e-riempirai<di gaudio Panimo del tuo Redentore Amorofiffimo-Giesix; «poca € Ja mia perfuafiva, nulla la mia e ó e

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