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ll pa ATA A . HL a 364 idoneum cum debita mercedis affígnatione relina quan: : Veroé: che, fe ellograziolamente, e per amicizia volefle fupplire all'aflenza di V.S. non faria obbligato dargli cola alcu- na. Ora dunque le dico, che i frutti, chea V. S. come Parroco toceavano pro rata di quefli giorni, che fltetteallente , deve refti- tuirgli: ma quelli, che gli competono per la lua induftria , O tatica , come lono per pre- dicare , amminiftrare Sacramenti» 0 sl fi- mili, non há obbligo di reftituirli; Ita cum Poflevino , 82 Barbola subi fupra difp.6.quef. 1.e5: e la reftituzione di quelti frutti: Írdeve, fenza neceffitá d'afpettare la fentenza del Giudice , come dice il Conci- lio nel luogo citato di fopra: Alsa eriam de. elaratione non fecuta Ue. 8. P. A chi hó da reltituire quefta porzio- ne de' frutti ? C. A'poveri , 0 alla fabbrica della Chie- la , dice il Tridentino, che hanno da refti- cuirfi. * P. E non potro compormi con Bolle di compofizione » come poflono farlo quelli che hanno tralafciato di recitáre 'Ore Gano- niche ? C. Nod» perche in quelto cafo lo proibi- fce il Goncilio efpreflamente: probibita qua- ¿umque conventione , mel compoftione : e lo tiene anche Barboía de Potef?. Parochi par?.x. eáp. 8 am.68. con Navarro, Écaleri. Metteil Cóncilio altre pene a' Parrochi che non rifiedono y come fono» dar facolrá agli Ordinarj, che li richiamino colle cen- fure , fequeltri, e privazione de' frutti , de altri rimedj della Legge Canovica , che :re= ftano alla difpofizione degli Ordinar] , e per quefto li tral , notado qui il Juogo:di tratrarne. ATDOINZA, On pud tralafciare il mio buon- deli- derio d'tlortare i Signori Parrochi alla vigilanza fopra del loro gregge , enon abbandonarjo coll affentaríi da” fuoi Par rocchiani : E' fragil cola Ja vita umana; non vi e vetro sifacile a [pezzaríi y quanto en afínire:; evivendo i Mortali in que- o pericoló , non e bene , che i Parrochi 1 allentanino da' fuotfudditi, poiché (e fo- praggiunge loro un' accidente improvifo ponno morire con fomma amarezza y € vi- Trattato XIII. dello. fiato de" Sacerdot;. vere non con minor afflizione . Singólar. mente ne'Popoli , ne” quali il Parrocho é folo, fe egli fiallenta , reltano lenza Mella le anime , fenza [uffragj i Defonti, efenza culto Dio Sacramentato : Se il Paltore fi allontana dalla -viíta del gregge facilmente fi-dilperdono le pecore , Í infraícano per balze , precipitano da dirupi, e reltano ef. poíte a'denti del lupo : che l'abbandoni ¡l Mercenario» paíla; alla fine non apparten. gonoa luile pecore:-ma che fi parti, e lela fci-il Paftore, quefta e coía da piangerl a gran lagrime , poiché degenera dall' impie. go del fuo Uficio, e Nome: perlocché gli dimanderá il Principe Supremo de Paítori molto rigido conto delle fue negligenze nel giorno feveriflimo della Relidenza pid SpaventoÍa . CAPITOLO TI. Dell'obbligo , che hanno 3 Parrochi di predicar il Sacro Evangelio , (> infegnarela Dottrina Criffiana a' loro Parrocchiani, 9. M'accuío Padre» che fonoflato ne- . A 4 gligente in fpiegare il Sant'Evange- lio a” miei Parrocchiani.. => C. Per.procederecon diflinzione in que- fta materia , che:é tanto fcrupolofa , come ardua ; e necellario fupporre » che per tre precetti y Naturale, Divino, Á Ecclelafli- co fono :i Parrochi obbligatia predicare, Ue infegnare a' lor Parrocchiani : Per legge naturales peril quafi contratto , chevi éfrá il Parroco.» E i Parrocchiani , di alimen- tarlo , quefti , nel temporale , acciocché quello «fomminiftri loro il cibo fpirituale: Per legge Divina , per avergli-cosi-ordina- to Grifto Signor- Noítro' in San- Giovanni rap. 22. Pajce oves meas : E finalmente per Legge Ecclefiaítica , impolta dal Sacro Concilio di Trento Sef” 23. de reform. cap.. dove dice: Cum precepto Divino mandatum fs omnibus y quibus cura animarum commi4 ef , odes fuas agnofcere, verbique Divini pet catione paftere , Yc.- E per quefteleggi hanno due obblighi alle (palle i Parrochi : Punóoé di predicar il Vangelo, efortando alla vir- tú, eritraendo dal vizio y animando 2' pre- mj eterni' »-e minacciando gli eterni calli- ghi , come diceil Concilio, SeJo5. de refor- mat. cap.2. Annunciando eis cum brevitare , (y facilirate fermonis y vitia , que eos decia ves

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