BCCPAM0001175-5-0100000000000

e RN nn AAA ME o RES AE po + hd cc N bi bl 4 1h $ l o / > A AS pl pa E e A A E PP » >. a . A RIE a A a e 362 P. Padre, non micontentai dell implici> £a , maimpetrai l'e(prefsa . C. Ortennelicenza dal Vefcovoa viva vo- ce, d.pure iniícritto? P. Solo invoce ottennilicenza. C Secondo la letteradel Saero Cóntilio di Trento, Se/5.23. cap. 1. de Reform. e necel- (aria licenza in iícritra:. Di/redendi. amrem li. centiam in fcripris y gratifque concedendam : enon elsendoin quelto modo, giudica nulla la concefhione Caltro. Palao, Tom; 2. traf,13. east de img caro fecale so: lo-ten o. pe . per: y che: per-il foro della Gofcienza, non [sa=. rio, che lalicenza. fia inferitto-, ma cheba- fla la verbale; 1tá Bonacina wbi fupr. Leffio libi2. dejufiz.cap:34. dub. 39:mum, 158. Tor- recilla biinfra,. dif. 8. num. 36. 2. Ebbe V.S: caufa d'ottener quelta li- cenza, ¿e alfentarí? P. Padre, non ebbi altro motivo, che di follevarmiun poco, 4 andar avederei miei parenti » 3 amici. ¿ C. Per afsentarí dalla Parrocchia: per pi di due mefi. , e necefsaria maggior-cauía di quefta , come dirú di. fotro :. peró peri due- meli, checoncede il Concilio mel cap..cipato ,. baltaquelta caufa, di volerfi alquanto. diver- crcas pa mn del -Sacramento, part, 8, trab? 7: Bsfp. $, que. 3. 4 3. Lafció Y S. perfbnaié che fervifse, e- fupplifse alla fua alsenza tutto quelto tempo? P: Si Padre, un Sacerdote amico mi fece: grazia di fupplire alla mizalsenza . CG: E quefto. Sacerdote, alquale V.S. la- fció. raccomandata. la fua Parrocchia , era. Parroco: di- qualche Luogo vicino ? Per- che, els y ben poteva V. S. raccoman= dargli Vaffliftenza della fua. Parrocchia- , co- me dice Machado Ton. 2. lib. 4. part 2; trat: 4, dot. q num.1. pr P. Padre», nou era Párroco, ma: un Sa-- cerdote, particolare ,, che viveva nel Luogo- medemo.. C. Era approvatodall' Ordinario, perudi- re le confeflioni?: Perche-, non. elsendolo, non poteva V.S. fidarglil'afiltenza de' (uoi Parrocchiani. P. Padre , era: approvato» dall' Ordina-- do. <A C. Aveva anche licenza y = felsar Donne? "che , fe non Vavelse avuta, ne meno poteva lafciargli la cura della: Par- rocchix. : Ei poter- con-. Trattato X11. dello flato de” Sacerdoti. P. Padre, 'pertúttoaveva licenéa. C. Dimandó V.$S: facoltá al Velcovo y per foltituire in Luo Juogo quelto Sacerdote peridue meli, che flava aísente? P. Gonvera gid antecedentemente: appto. vato , e con. licenza:di udire le confefioni non mi parve- nece[sario dire al Velcoyo chi lafciavo per mio fofituto.. C: Se Vafseuza folse (lata difeis d fetre . gjorni,, ben. poteva V.S; di [ua autoritá des itinare queño. Sacerdote- per uo foftituto ; má) eísendo per piú. tempo-, non poteva far. lo fenza licenza , e facoltá del Vefcovo; comedice Barbola de Oficio Parochi part. t. cap. 8. mum 52. Colta dal Goncilio Triden- tino» che: nel cap, cif. dice ; Picarium: idos neum.relinguat” ab. Ordinatio approbanduma 5 non dice , “pprobatum:, ma: epprobandum > perché , come Íi ricerca maggior abilitá , per [ervire nell' Ufficio di Cúrato; che per amminiltrare per fuo beneplacito il Sacras mento, della Penitenza) per quelta ragione non volle il Concilío,. che potefse il Curata aluo arbitrio loftituire- quallivoglia approva. to:+perudir confefioni ; ma che foíse nuova: mente approvato. dall' Ordinario, per elser foftituto inalsenza del Parroco;e con que- fto li provació», che avanti hó-detto con Ma. chado, chefeil foftituto fofse Curato d'altra. potevalenza nuova litenza dell Or. dinario» fupplire l'alsenza-del!l'altro Parros co, elo tiene Barbofa. ibid; perche quelto tale gid erariputato'abile, per lervire. all Ufhicio. di Parroco . 4. P. Daquello, cheora. V. P: mi dice», emidimando. nel principio, mi fie fveglia- to. uno ferupolo ;. 4 es¿chie un” altro anno mi afsentaialtresiper due meli : e quantunque lafcia(li un, Partoco vicino:,. acció ammini- ftraf$e'i Sacramenti a miei Parrocchiani, pe- ro non dimandai. licenza al Vefcovo; peral- fentarmi'. C: Benché- alcuni Dottori y che cita: Barboía. nelle Collettanee fopra il Concilio: di Trento ¿2 Sefs. 2,3, capsr.fubnmum:.67: ten- gano, che il Parroco. ,, avendo. giulta cau= (a, puó afsentarli per due mel uniti, d dif-- siunti-, fenza licenza del, Vefcovo ; il con- trarioperd e quello > che hd da, tenetli: per” certo», e ficuro-, e lo.tiene Barbofa. ¡44 2:m. 67. nella part,3; de porefi. Epifo. alleg.53, 2: 97. citando per il fuo fentimento- Ugolino» Toledo-, Leffios Se altri :-lo Mefso. fénte: Torrecilla. »e/l' Efame- de Vefrovi rabho a. quel. 3,

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz