BCCPAM0001175-5-0100000000000
E fapendo , che Dio, cherefla offelo colla colpa , rella placato colla penitenza , ma- nifeltó al fuo proprio Velcovo il caío Le. guitogli, e di fuo configlio sapplico ad una auftera , e rigida vita , eflendo fuo alimen- toil digiuno , fuo cibo l'altinenza , luo fon» no le vigilie , fue delizie le sferze, Luo con- forto Vamarezze , e fuoi divertimenti le la» grime: Et avendo confumato qualche tem- po in quelta forte di rigore, ritornd al Ve- Ícovo, egli addimandó configlio , Le poteva ancora accoltaríi all Altare del Signore: Gli rifpofe, ch” era per anco troppo prelto, eche [eguitalle qualche poco di piú la fua peniten- za: lo fece il penitente Sacerdote ; e dopo molte lagrime , contrizione » dolore ,e com- punzione , ando finalmente pieno: di timo- re, e di [pavento a celebrare : e fia Dio tanto grata la lua penitenza , che non folo gli permiíe , che lo ricevele nel fuo petto, ma che le tre Oftie-, «che prima gli erano mancate 3. dopo per miniftero degli Angioli gli fofseto reílituite , e tutte le confumd in quella Mella : Dal: che-:inteíe , che la fua penitenza era flata accettata da Dio > perdonati i fuoi peceati ; e-riconofciuto fa= vore si grande dalla mano di Dio:> procu- ró corrilpondergli grato, efervirlo con ogni afletto. Impariamo da quefto calo noi, che cac- coltiamo all' Altare ) come dobbiamo an. darvi : «temiamo i giudiej di Dio, le non mieniamo la vita, che richiede il noftro Uf. ficio, dignitá, 80 impiego; e fe per noítra fragilitá fin” ora non ci fiafmo- portati colla puritá dovuta , andiamocene contriti » umiliati col Prodigo! alla pietá Divina , e confeísando le noltre cadute dimandiamone pentiti il perdono con ficurezza mella Supre-= ma Bonta, che ci ammettera alla lua Men- la, fecivedrá alla-lua prefenza riconoíciu- ti,ci dará il pane della confolazione + fe ci cibiamo prima con quélló del dolofe, e com- punzione : mai ci mancherá la fua grazia, le faremo opere degne dell” eterna Gloria. Amen, ADVIENTO, No poso tralafciare di prevenire in quefto- luego i Padri Confefsori d'una cola, che con buona lor pace , mi par ne- celsaria : Ho notato , che quando qualche Sacerdote viene a confeflará y non fuole il CapV. dell efortaz. che ba dafarfial Sacerdote. 361 Confellore ammonirlo , ¿e -efortarlo all! e- menda , perleveranza , «alle altre vircis che há offelo co” luoi mancamenti , per di- re , che gia il Sacerdote sá quello, che há da fare : Suppongo , che fia cosj ; ci avvi- la pero Crifto, cheil grano della parola Di- vina cadendo in terra buona rende frutti abbondantiflimi: Adunque dovendo fuppor- re, che il cuore d'un Sacerdote fia terra buo- na, eben preparata» qui há da feminaríki il grano eletto dell' ammonizione colla [peranza di raccoglierne piú copiofo il frutto : Paltro» il Sacerdote, cheváa riconciliarli, vi come reo ,e peccatore; e liccome diíse il Filolofo : Omnis peccans ef ignorans , in quelto calo non s'ha da riputar lavio , ma come reo igno= rante: e finalmente ve grandiflima dillanza dal laper una cola, dtaverla, econfervar- la vivamente alla memoria. Pud ellere ó che ,-quantunque jl penitente fappia ció, che gli ¿dovuto, tenga fopíte , e mortifi- cate quefte notizie ; e fará bene , che il Confeísore coll'aura foave d'un'amoroía, e dolce elortazione difperga le ceneri , che tengono-coperto ¡il fuoco della veritá, acció fi ravvivi nel cuore colla fiamma dell” Amor Divino. TRATTATO XIIL Del? uficio, e ftato de” Parrochi. CAPITOLO PRIMO. Dell obbligo., che hanno ¡ Parrochi di rifedero nelle proprie Cbiefe , 1, M'acculo Padre , che qualche volta mi Íono aísentato dalla mia 4 Parrocchia. C. Per quanto [pazio di tempo? P. Una volta ne fletti aísente per due meli intieri.. C. Ottenne licenza dal [uo Velcovo per quelta alsenza? P. Padresi. C. Fú efprefía la licenza , d prelunta ,e tacita? perche quelta non baíta , mae ne cefsaria Pelprella ; come dice Bonacina nelle dilp. d Trat. varj, che fono al fine del fuo Tom, 1,0 i/p. 57 punt, 4. run, 12, , P. Pa-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz