BCCPAM0001175-5-0100000000000

merctricis 2 Oh non permetta il Cieló, che polla dirli, e verificaríi di V. S. quella fen- tenza di S. Girolamo : 1fe polluris manibus y € quibus paulo ante mulieris corpms traótan vit, falutem hominum tangit , € recipit ore, quo paulo ante baña merecrici imprefít . 1fe ore fetente, € corpore polluto demergit eumy quem Angeli videre comcupifcunt y ÚS quee ejpicienda delectaátiones «ternas accipinnt Se a'Secolari , quando hanno ad accoltaríi aDio, ricorda San Paolo, che s*altenghino da quello é loro permello; quanto difforme cola lara , che un Sacerdote , che nelle fue mani há da tener ogni giorno il Siguore del Cielo, s'infanghi in quello, che gli é tanto proibito ? Sant' Agollino Serm: 37..ad Fratres in Eremo ..- Ecce laicis conjugatis ad tempas abfinere: precipicur » uE vacent. ora- tións 5 (% Sacerdotes > Quos Corpuy Domini confecrare omni. die oportés y woncubinas in do: mo fis babere non erubejtunt, Le raccomando altresi la diligenza im prepararí com fomma riverenza al Divi- niflimo. Sacrificio della Mella: Prima d' ac- coltaríi all' Altare , 6 raccolga in sé flello, provando(i, come dice San Paolo 1. ad Co. rimtb, 1. Probet autem fe ipfum: homo: 5 per andare colia decenza duvuta a si Sacro Mi niltero . Quello ,. che há da perorarealla pre- denza; d' un. Monarca: y; prima d' andas vi, fi prova , elamiva le paroles che há da dire, vaddeltra nelle cerimonie., che há da fare, li police modellamente y Ít compone , e pende molto. tempo in difporíi: , per fare con decoro. la lua comparía: Or, fe queíto li-£á,. Signor mio, per parlare ad un Re del- la Terra, che € polvere ,. cenere , flerco ,. terra, e viente; qual dovere: lara di faccia, per andar. a;trattare call Imperator del Cie- lo tantoda vicino,. comevi li tratra nell' Al- tare? Sará giullo y chef purifichi avanti la colcienza 4 purifichi l'anima , € s' adorni coll unilta, riverenza, efommifliove , con- fiderando. la propria ballezza e la fomma grandezza di-Dio Sacramentato , e la (ubli- me- eminenza dek Minillero , che valli ad elercitare: . Se la puriffima Regina. degli Angioli fi turba», sannichila, Sumilia » Íbri- tira , lipróltra a terra, quando nel [uo San- timo Ventre: há da ricevere la Maeflá Di- vina : Eflendo-il medemo Dio quelio,: che V.S riceve, come-gravemente pondera Sant” . Migollino fuper Píalim: O vensranda: Sacerdo. Bn dignitas y ¿a 240rum: manibus y velar im Cap Y dell efortaz.che badafarfial Sacerdote. 359 utero Virginis Eilias Dei incarnatur _Mol= to ragionevole fará , che prima s'umil;, fi prepari, e idifponga; e racco!to una mezz ora nel luointerno, ponderi coll” attenzione poílibile Popra Sovrana , che via fare alla prefenza del Creatore . Altresi Pelorto, che procuri dire la Mel la con moderata poíatezza , con grave Circo» Ípezzione , con: religioía modeftia , e con Maeftá umile : non e altra coía il celebra. re » che cenare alla Mena di Giesd Cri- fto , Bene y, e Signor Noítro : UH manglar fretrolofo- , fenza: modo , e modeltia alla Menta d'un Principe e cola , che troppo diídice, e che fi notareil convitato d' inci vile , vile, e Ícoltumato: Stare alla Menfa del Cielo feoza riípetto ; Mangiar il pane degli Angioli fenza riverenza : dir una Medñla frettoloía ,e cola , che molto dilpiace alla Maeftá Divina : hanno da far con gravitá le cerimovie ; da prónunziará con attenzione le parole; da meditarli con ma- turitá i Mikesj Sacri ,” che vi í rapprelen- tano ;. da conliderarfi y che quel Signor in= cruento» chre vi fi lacrifica , elo llelo , che s offeríe nell' Ara della Croce diluviato di Sangue, oltraggiato , vilipelo , inchiodato, fatto [pettacolo: di fcherni, dVoltraggi, d'i- gnominie, d'ingiurie , 8c obbrobrj, ogget- to d'irrilioni, diguanciate, e di tripudj, e che fi fi in quefto Millero. Gelefte comme- morazione de” (uci dolóri, tormenti y Pene» travagli, paflione, e morte: Si deve confi- derare, che y quandoÑi celebra, s'aprono ¡ Cieli, efcendono eferciti d'Angioli per af- liftere alla Menfa dell Altare y ad adorare, venerare » 8 otferire tributo di culto al fuo Re: Veda dunque V.S: Le (ark ben fatto:» che , quando un Sacerdote s'impiega: in: si venerabili Milterjs e (a attorniato da per- fone tanto: Sovrane y vada lenza né atten- zione , ne modo: + celebrando indivoto', di- ftratto, con fretrolofitá, mulla piú liman- do quell efercizio , che una mofra di ceri- monia y e mangiando quel pane quaíi folle del noftro terreno? N¿ , Signore-, non há da farla cost, che queíto gli farebbe un be- veríi il giudicio; un farli reo. del Corpo, € Sangue: di Crilto > -ed un procacciarí. lá daunazione in. quello: (teo » Che doverebbe fervirgli di pegno » €. caparra, della Gloria eterna. Dopo d'aver celebrato, ¿ necellario trate teneríl a ruminare quel. Celelle Boccone y

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz