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fondazioné, no'lfece, dicendo , che gli era proibito per un Decreto della Sacra Congrega- ZIOne. ja +C. Tafsoil Fondatore la limofina >: dicen= do, fidiatanto percialcheduna Meísa alCa- pellano? 3 P:-Padre , non la tafs9 , ma lolo lafció al cuni cenfi, e poderi, ordinando, chelefue rendite ferviísero peril Capellano y e che diz ceíse tre Melse ogni fettimana . «-C. :Alprelente quanto far rimaflo per lo fltipendio delle Melse? =P. Padre, viene ad elsere.un reale d'ar- gento per ogni Melsa: C: Quanto ftipendio fuole ordinariamente darfi nel fuo Pelo per ogni Mefsa ? P. Padre, lVordinario fono due reali d'ar- gento. C. Non oftante ¡il Decreto della Sacra Congregazione , che riferifce Barbofa de poteft. Epif. pars..2, alleg 29..u0um;.6. e Baíseo Verb, Miffa7. poft. num, 8. e probabile, che ib-Velcova polsa ridurre le Mefse a minor mumero) quando fono molto ditériorate le rendite, che lafció ilPondatore: Ita cum Marcantiotenet Lumbier Tom. Y. fragment. mim.131. pag. ( mibi) 329. L'uno, perché dice Marcantio , che ¡l Decreto d'Urbano Ottavo non éricevuto in Spagna, e Paltro, perché e probabile, che ¡ Decreti della Sa- cra Congregazione ) quantunquefiano “di grandiffima autoritá , e ftima , non fanno legge; come con Suarez, Vafquez,' 8caleri difli elle mieConferen, Moral; Tom, 1. ?rat. 3. Conf3. $.2. num, 17. 173. Et aggjunge Eurabia ibid. che, le le rendite della Capellanía hanno Ícemato del tutto ,; pud il Capellaho con fua autori- tl propria lafciare di celebrar le mefse: Se po alcune rendite , ¿ il Fondatorte tafsó-lo flipendio per ciaícheduna Mefsa , 9 no; fe Palsegnd , e lerendite non arriva. no ad eso y pud ridúrrele Mefse al numero > che corrifponde alla quantitá dello flipen: dió alsegnato dal Fondatore : Se non afse- gnó. ftipendio tafsatoy Y giungono le rendi- te a tanto , quanto (1 di 'regolarmente di Itipendio per le Mefse (ciolte, d nd ; Senon glungono». pud dir le Mefse fecondoquello, che corrifponderebbe allo' flipendio. comu- ne: Se giumgono a tanto (lipendio , non pud diminuirle fenza-autorita dell' Ordinario : Tútta e dottrina del M. Lumbier nel loro titaro, Cap.1VM:Par. HI. dello fipendiodella Meffz. 355 174. E gn Tea q te [ono ftato trafcurato nel celebrar prefla- mente le Me(se, che mifono ftate date per ftipendio.. ol C: Quanto tempo. fuole V.S. differir- le? id pa P. Alcune volte due, d tre mefi, Sean che quattro: meli le differii in una occa- fione.. ' ! : C.. Le 'Meíse furono ordinate a V.S. da una fola perfona» 9 da molte ? ¿ P.- Padre, da molte. C. Il differire molto tempo: la celebraz zione delle Mefsepigliate, e peccato mor=- tale; come con Rodriguez, Silveltro', En- riquez , 3 altri, dice Martino y Bonacina tom,t. difp.4. de Secram. Eucb. quef. ultim; punéh, 75. num. y, Ma qual tempo (ía no= tábile, e la difficoltá + Villalobos nella fua Somma part.t. trat.8. diffic: 18. tienes che puó il Sacerdote prender: Vonere in unme- demo tempo di cinquanta , d felsanta Mel- fe; e quelte finite , prendstne altrettante. Ma quelto S'intende , quando il Sacerdote bá tutte le Melselibere; chefe há altre“obbli- gazionidi Capellaníe, d cola fimilés ha folo da caricaríi diquelles che pud fóddisfare in cinquanta y d felsanta giorni . Leandro del Sacramento, tom.2. trat 8. difput. 4. que. 18. dice, che ponno difíerirl a tre meái . Diana nella 2, part, trat.T4. refol. 35: pare approvi lopinione di Villalobos ; e dopo citanda per elsa Garzia , la fiegue pars. 9. trat, 6. refol. 55. ¿e non-riprova («benche paja: non' fiegua lPopinione di Leandro ) wellbs part. 11. 2rar, 7. refol.25, $. Nora ¿éhiam., 175. 11 mio fentimento é, che Vopinio- ne diLeandro, e Villalobos, potranno fe- guirli»coll arbitrio:) che da 11 M.R.P. M. LumbiernellaSoming di: Arana, Tom. 1. ». 132 e, che il Sacerdote applicbi in que- ito calo la parte del Sacrificio , che appar- tiene a lui; lecondo Vintenzione di quelle períone alle quali difíerifce le Mefse : e aggiunge, chediquelto, per elser folo pro- babile, non hi da fervirí, Le non con cauía 5 per differire le Melse : lo fécondo , fe le Melse fipreleroda un folo foggetto, porran= no- prenderíene fino. a [eísanta ; perché fas pendo , che ogni giorno (i celebra una: [of Melsa per il medemo calo, che ne prende: felsanta affieme, pare ceda del fuo drittóy e permetta (1 difleriícano a i felsanta giot- ZA Mi,

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