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C. Quantigiorni la(cid'di celebrarla? P. Averó lalciato una volta ogni fetti- C. E che cauía aveva di tralalciar quelte Mefse? Po P. Padre pertimore , e riverenza di tanto Íublime Sacrificio; perché mi pareva pochil- lima la mia diípofizione , per accollarmi a Menía cos Sacra tutti igiorni. e C. Etin quefti giorni, che lalciava di ce- lebrare per la lua Capellanía,celebrava alcuna volta per altri? P. No Padre. C. H Fondatore y. che lalció quelta Ca. pellanía , ebbe la miraal Luogo, d Altare, acció mai yi mancaíse Meísa? d pure ebbe mira al Capellano , volendogli far quello favore? : P. Padre, non sd dirgliene cola di certo. C. Diceva la Fondazione: Voglio y che nel? Altare non manchi la Mefa giorno alcuno ; s0.obbligo il mio Erede , ¿Capellano , che provea da fi celebri Meja ogni giorno y-0-52 Capellano per fe , 0 per alero fía obbligato a.celebrare ? Perché, fe la fondazione contenelse alcune diquefte claulole, e indicio y che il Fonda- tore miró al Luogo, e non alla períona ; de in-queíto calo non fi poteva laíciar Melsa alcuna. -Efenonpoteva V.S. celebrare per le y aveva da: procurare , che celebraíse un altro :- Ita Silvéltro:, Tabiena 3 Armilla y ¿caltri, checita, e fiegue Boñacina Tom. 1. difp. 4. de Sact.Euch.queñ. ulr, punt. 7. S.2, UMD 17. P. Padre , non conteneva la fondazione alcuna di quelteclauíole. ' 166, G. Direbbe la fondazione : Eleggaf un Sacerdote y che celebri tutz; ; giorni , 0 voz ghios. cheil Se done eletto.per Capellano y. cele. bri PUstós giormi? D. Padre, unadi quelte claulole contene- va la fondazione . C.. Adunque e fegno , che il Fondatore ebbe mira al vantaggio del Capellano., € confeguentemente pote V. $, avendo cauía giulta y lalciar di celebrare ogni fettimana una volta , né era obbligata (upplir else Melse ; ordinandole ad altri. Sic Audtores citati. E cauía baltante per quetto + la giu- riverenza , e timore , che detta la ragio- ne doveríi avere di tanto lupremo , e tre- mendo Sacrificio : - Sic Leander a Sacra- mento 20m. 2..4rad?. 8. difp.8. quef,14. Má in quelti giorni , che per decenzaí laícia di ce- Cap.IV «Part. II. dello fipendiodellaMefa. ¿5 3 lebrare fecondo l'intenzione del Fondatore y non e lecito.celebrare per altro tipendio; lá cum aliis Diana pare, 2. sra 4.14. refol. 28, in fine. 167. P. Anche m'accuío -, Padre , che quattro giorni celebrai Meísa , enon l'appli- cai per la mia Capellanía . C. Llapplicó per qualche d'uno , che gli diede per quelti giorni lo tipendio? P. No Padre, ma, perche i giorni, ne' quali [ono mortiimiei Genitori , hó divo- zion e di celebr ar Meísa per le loro anime, « il giorno.de ' Defunti celebrai per tutte Yani me del Pu rgatorio , de un' altro giorno mori un mio intimo amico, e gli-dific la. Meísa . C. Con pon motivi ben poté V.S. ce- lebrare quelle quattro Melse .coll' intenzio- ni riférite; .cosil'infegna con Naldo, e Ho- mobono y Diana pare. 5. srat, 5. refol. 23. ¡ quali dicono ,-che il Capellana obbligato a - celebrar tutti i giorni, pud quattro , d fei volte P'anno celebrare per altra intenzione » avendo urgente cauía y qual e fuffragar 4 Genitori , d altri motivi (mili : perché ha da crederíi y fecondo ogni buona ragione y che, le viveíse il Fondatore ,.e gli (i addi- mandaíse , le (arebbe fuo guíto, che quefti quattro» 0 (ei giorni li celebraíse per le ne- ceflitá riferite , direbbe » Che si :. peró quelto non potrebbe farli » ricevendo ftipendio per es quattro , d fei Melse , perché in que- o non li preílume prudentemente » Che ac- confentirebbe il Fondatore. , 168..P. Cosianche m'acculo , Padre ,che inaltra occalñone fui infermo , € non cele- brais «ng ordinai ad alcun' altro le Meíse del- la Capellanía . C. E quanti giorni laíció di celebrare? P. Padre, otto giorni. C. Se il Fondatore aveíse ordinato , che íi celebraíse-Mefsa ogni giorno per riípet= to, € venerazione del Luogo , ado se detto mel mum.49. larebbe V. $. obbligata a far dir le Meíse ad altri, i giorni, che per infermita , d altro impedimento legittimo ella non poteíse' celebrare ; Ma non elsen- doper riípetto del Lnogo , ma della perío» na.> avendo il Fondatore avuto riguar» do.a quella lente Leandro. «bi fupra quel, 19. Ch'elsendo infermo il Capellano non há obbligo di far dire le Mefse ad Er Barboía » Homobono sd altri, a 102 Pars,2, trar. 19. refol, 27. 0 0 z E
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