BCCPAM0001175-5-0100000000000

+ a Ls E E a PA eS Wi E , ! ñl , : Ñ ¿l M7 | 4 | : 4 AT ' ! . e E AA A dl da EN . ! A PORN A e a poa 4 MERA. > 13 hs e ps dl Po a a RE 1 pen . della materia , che (1 344 fuori del Canone con diftrazione volonta- ria; mache é colpa grave lo (tar volontaria- mente 'diftratto nel Canone- per notabile tempo: e Diana part. 10. trate, 11. refol.6. $. Sed f aliquis y avendo riferito quelta lenten- za di Tamburino , non rilolve cofa alcuna del calo , efolo dice : Sed tu cogita ; Etio ho peníato y. che 1'opinione di Tamburino fia vera ; e lo provo: perché quello, chee: di- ítratto volontariamente , fi mette a peti- colo morale di tralalciare alcune parole del Canone ; perché non avviene ogni giorno -, che nel converÍare s'infraíea.. w liere y che ci fofpe , extaglia il: i difcorre y 8 abbiamo bifogno di dimandare agli uditori , che co- fa e quella , che dicevamo , che un altra co- ía ci há divertiti ? e fe quello avviene, quando occorre un penfiero involontario .» che avverrá ) quando di propofito gli fi dá libertá di occupare l'intelletto ? Profegui- Íco. ; Sed fic elt , che e colpa mortale il metteríi a pericolo di lalciaré alcune paro- le del Canone : ver. gratia,. otto'y óxdieci: Adunque [ari peccato mortale lo. ftarvi vo- lontariamente diftratto : provo la minoré . Il lafciare otto , 0 dieci parole nel Cano- ne , é peccato mortale : Adunque altresi il metteríi a pericolo morale di laíciarle : la confeguenza e piana ; perchée il metterái á pericolo di peccar mortalmente; £ Colpa mortale. * 153 133. E quantunque colla. diftrazione vo- lontaria vi (ia pericolo morale di lalciare alcune parole fuori del Canone; -peró come il lafciarlenoné peccato grave,.né meno il fara lo ftar fuori del Canone volontaria- «mente diítratto +.e benche altresi colla di- ftrazione involontaria vi fia pericolo: di-Ja- fciare nel Canone alcune parole; perd: co- me queíto pericolo non e volontario , non fari peccato mortale la diftrazione involon- taria nel Canone. E fe dimandi: Che parte del Canone fará notabile, per commetteríi peccato mortale da chi vi (lá volontaria- mente difítratto ¿+ Rilípondo , che io con- dannerei di colpa mortale quello , che di- celle la terza parte del Ganone con diftra- zione volontaria; e queíta terza parte ten- go per notabile , e baltante per coftituire materia grave. 134. P. Padre m'accuío , che flando un giorno all” Altare 4 mi ricordai, che ayevo bevuto avanti un pocodiyino, Trattato XII. dello flato de” S acerdots. C. Si ricordó di queño dir Mea? A ding P. Non me ne ricordai , fe ebbi pp la Mela; Ped q C. A che fegno della Mella era gi quando Íe ne ricordó 2 O P. Erogiaall' Offertorio del Calice . C. V” era gente ad udire la. (ua Mella? P. V'era gran parte del Popolo.. CC. Se V.S. fifofle ricordata di non elfer digiuna dopo d' aver confecrato , aveva ob. -bligo di proleguire la Mella » e coníumare il Sacramento : 1t2 D. Thomas ( qui unus flat pro multis alterius citandis not ) 3. parz, queft, 83..ars. 6. ad 2. dove dice : Sí Sacerdos pof Canfecrationem: inceptam y te. corderur fe aliquid comediffe, vel bibife y nia bilominus * deber perficere Sacrificium y (5 fue mere Sacramentum : La ragione e; perché , quando occorrono fopra un cafo due .pre- cetti, há da oflervaríi quello , che e di mag- gior pelo : Sed fic elt » che e precetta di maggior peío il Divino , che comanda 1'in. tegritá foftanziale del Sacrificio » che-1'Ee- cleliaftico,'che. comanda il digiuno. natura- le: Adunque há da oflervaríi il precetto Di- vino d'integrare foftanzialmente il Sacri- ficio , 8c há da proleguiríi la Mella in que- flo caío. 135: Se folle flato cominciato il Canoney quando fi ricordó di non effer digiuno, benché non avelle confecrato ¿ doveva an- che proleguire la Mella ; come con Silve- ftro, e Soto dice Balleo Verb. Mia 7. mel Sup- plemento y fub num. 4. $. Dico Secutdo: per. ché y dicono » ne feguirebbe fcandalo negli uditori » [e allora (i lafciafle la Mefía . Se non é arrivato al Canone , quando fi ri- corda di non eller digiuno , há da lafciar- fi la Mella , mentrenon vi fia: Ícandalo* Sic Sanétus Thomas /upra ) dove dice : Tutiys sreputarem., quid Mij/am incaptam defereret mf grave feandalum timeretur-: Dalle:quali parole s'inferifce , che temendoli grave Icandalo, há da proleguiri la Mella, quan- tunque il Canone non fia incominciato: 4 iogiudico , che, lempre che ve molta gen- te ad udire la Meffa, há da temerí quelo [candalo; perché penferanno, che gli deb- ba rimordere di cola grave la colciebza; € (1 darebbe caula di molti altri giudicjsy e lo- Ípetti temerarj, come dice Bafleo abs fupra 5 € per quelto , im_zcalo, che vi fofíe molta gen- tead udir Melsa, io la poli 5

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz