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xxij Lamento contro POmmiffíone, tutti, chenon fi fanano in fretrale piaghe perniciofe della cofcienza ; fingolarmente ne' Penitenti, chevengono coll” internomoltoimbro» gliato , fadi meftiere fentirli, «e tratrare conquiete, e pofatezza. 35. Non nego, chequalche volta 1 polía abbreviare la Gonfellio- ne, quando l'anima viene ben «difpofta , Sc e perlona capace , che porta ben fpiegata la fua cofcienza; nabbiamol'efempio dal Noftro Divino Redentore, nelzempo .che foccoríe alla caduta«di San Pietro co*! folo rivoltar a lui la faccia , :erimirarlo co” fuoiocchi , colla luce de” quali;quafi con mano Celefte;lo rilevó dalla fua miféria : converfus Dominws refpexir Perrum: Ma «notiníi lecircoftanze: Pietro era un Pe- nitente accorto ,.e difcreto , e ben" inftrutro" + «fuoj peccati .erano .pochi , e finiti dicommetterí; «e quandoil Penitente ¿di qu íta quali- Joan.c. 5.: rá, ben fi puo'finir prefto :con lui: mit dica , «che tutcifiano Peni- tentisi buoni , come San Pietro, che non á¿bbino pin -avriluppate le cofcienze , né pilrinveterate lecolpe , che io-concederóloro ,che fi fpe- difcano brevemente; Maeflendo le cofcienze d'altra quálitá; .e ledif- pofizioni d'altra forte ;i peccati piú ripetuti, St invecchiati «come 4 há adapplicarvi il rimed o;-ed'operare -tutto il .necelario in si poco tempo? None pofíibile y chein quefto.modo fi curino imorbiinternis rimarranno, fenza la cura necefaria ¿in ftato+di-perdizione P'animes dando motivo di far fentire 11 Quis medebirurtni? N allas y perche non vogliono applicarvifi con animo poláto, «nolmmt.. e 16» Queltefono le caufe.communi ;e volgari, per “le quali non rifa. nano moltiflimeanime inf rme nella fagra pifcina della Confefíione, quali ponno con lagrimevoli vociripetere quel mifero'lamento del Paralitico abbandonato : Hominem non :babeo , nón*hanno huomo , che con .zelo ad elle fcopra le piaghe della loro:colcienza non han.» mo huomo, che con pofatezza ad elle moftri la brutrezza .de* loro pec- ¡cati < non hanno huomo, «che con rifoluzione diícreta Tofpenda lo. ro Palfoluzione , quando per latoro mala .difpofizione la demeritano; non hanno huomo , checon favia prudenza ,e faviezza:prudente li de- dichi alla lorocura : non hanno huomo, .checonpacifica quietelelen- ta nel Confelfhionario , :«eflaminando le loro.colpe:; :pefandone:la gra» vezza , S efortandole :con forzofe ragioni al vero pentimento de” peccati: E piaccia a Dio, non*facceda-quéllo., che-né meno doveria- mo peníáre potelle fuccedere; e che-non e lecito alla.penna Ícrive. re fenza roflore ! nonfucceda , «che chi doveva far Pufizio di-pietolo Paítore , fi. converta in fanguinolento lupo! 17: 'Sciagure degne di piano fono quelle, chepatiícono Panime, che doppiamentemifere gemono fotto illoro ftato incurabile ; non hanno numero Je lagrime , che vería fopra di siinfauíto cafo Gere: mia , e ftendendo:i foi piangenti occhi, ¡pala dal male incurabile a piangere la morte, .che:há da feguire dopomorbo si dolorofo; e qui ftimando poche le fue lagrime tramandaal Cielo i pit ardenti fofpiri j per

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