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E Cap.Widelladecenzd Es ivitebliónepercelebr. 339 Altre: perd tieñe il contrario, con. Tám- busino, Diana part, 10, tras. 15.+efolis.18, lo kiara; che,1'opinione di Gavanto fia ve- sa, quando la Croce non e proffima alla pie» tra dell Altare , ma molto eminente eli altura del y dové non pudcón faci- litá alzar gliocchi ; nechiñaré-il capo'il Sa- cerdote.;: ip «ob q - E-lP'opinione di Tamburino ftimo'vera í quando la Croce dipinta e tanto vicina!y' che polla ¡l-Sacerdote fare colla teíta Piúthino, che la rubrica ordina farú alla Groce , con modeltia, efacilitádecente. y 118. P.: M'accofor Padre”, cheiun giorno v<ltendomi per dir Mefía, fi ruppe in: dae parti il Cingolo; e:come che non. we nera altro nella Chiela; dilli Mefía con quelio.: -: C. Baltava alcuna delle due parti» -aelle quali (i divife il Cingolo,. per. poteríi V.S ingere ? yy is rozar S Nó Padre; : fi 'meceflario, che.l'aggrop- pafl, a leci MZ > vazivrapA “G. Aveva V. S. precila necelica: di dir Melfaquel giorno? 9:70 vico ty - P. Miritrovavo jo “un Villaggio, e tutta la gente di quel contorno (aria rimaíta fenza fentir Mefla » le io non l'avelidetra, C. Sentono i Teologi.y. che, e peccato mortale celebrare , marcando áleuna delle velli Saere 5 ma effendovi meceffica. y come vera nel calo di V. S: nonera ipeccato mor- tale celebrarefenza qirálche velte dellerínino. ri, come larebbe Manipolo, Stola: y d:Cingolo o conie con Pietro di Ledel ra nelía ¡Sem Tom.x. cap. 30. de Sacram., Entbarif.Comcl, 7 dific; 3 Giovanni della Croce, ¿caltri, dice Diana pare, 3.trat1 410/0157. Equantunque Lean- dro del Sacramento Tom 2. trar 8 dp. 7.9 42. aÑermiy chetiedefmalolodice , chead alcu- ni haomiñi non pare peccato mortale; in calodi neceflitá, celebrare [enza Stolay 0; Manigolo: pero ; fe Leatidro ¿vella veduto con piú quiete Ledelma; averebbe tróvato; che dice di pit ; poiché al: riférita agglunge, pel laogocitato : Quefo parere non > fuori di Jrada , (inquit Ledeíma) perch farebbe coja duriffima in f nigliare cafo lafciar il Luwozo fem. 14 Mejfa perqueño : Nec miror qw0d: Leander t0t- Doctor ibris perlegendis dediras , eliguem non ¿20 prolixus viderir. CANTE 119. 11 Cingólos: vol quile V.S. celebro , aveva perduta ly izione » poichée la per- de tempre , che fi rompe ia modo , che niu- ma delle due parti, che reftano fa ballante per tingerecome dice Villalobos mella Somme pare. 1.trar 8. dific,28. nun.3..Ciónon oltante potrá V. S. celebrare , facendo Cingolo di qualche- Scola: come dice Villalobos , ¿65 » 5.elemancail Ma xipolo , potrá forí d'una Stolá3 :e-mancando quelta ; d'un Manipolo lubgo y Irá Azorio da imfi£; Moral. part x.dib, 10. cap 28, 944A. 9. efenon vi foffe altra Sto» la, 9 Manipolo, che'potelfe fervire di Cin. golo, pudo Y. $: perla necefitischehi il Po- polo d'udir Mella, dirlacol Cingolororto , e non benedetto y «(-nza peccare venial mente 4 come dice Diana mel luogo cir. refol:68. in fino, Quantunque Leandro ¡o queftocalogiudichi, che é peccato mortale, bi faprá d44 Popi= nione di-Diana giudico per vera; perche in quelto calo eredo , che cefi la! Cano- nica; poiché noa há da prefumietí della pie- ti della Chieía, che voglia: privare i fuoi-f+ gli della confolazione d'udit Mella , per man» canza . di benedizione a vefle: si- piccola , non intervenendo in quello indécenza , ne a confiderabile, che polla: Ícorger- via en E ' SAO. P. MM acculo Padre, ¡che mi 'trovo angultiato da uno ferupolo lempre chedico Mella, ed e; feiafciocadere nel Calice piu acqua di quello fi dere. q C: Quante goecie fuole V.S. lafciarvi cas ere? “P. Padre, duey'tre; 8calcune volté. pet inavvertenza quattrós 994C: Saranno quelte-tre y [d:quattro goccie d'acqua, Vottava, d decima parte del vino; ché yimette ? ' e P::NO Padre, appena fará di-dodici. parti una. 2C. Cola certifima e: che lark: peccato mottale:il laíciar di melcolar nella Mefa Vatequa col'wino nel Calicey' come determi nó il Concilio: Fiorentino se/' Decrezo d' Es. genio, S.Tertivin astemSacramentum ; per- ché, quantunque la quantit dell acqua (ía im se cola leggiera , e peró mo!to grave ri fpetto al fine, (igniticato , e milterio, che há : Ma 'noa e neceflario eller troppo [cru- polófo fulla quantita (e hanno ad eller due, d tre goceie:*benche a Vorrava ».0 deci ma parte fifpercive al vino > ché vii mette > non vé: occalione d' averne tcrupolo ;..co+ medico Layman Tom 3: /ib, 5. Era?qu sap 2. mun.9. $. Addo denigue Et anche dice Lugo di/p.4 mum. 38. che non y abbia fera- polo , quantunque fia la fellas 0 quinta Y: par- acia o E mania a 1 y Í
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