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Cap.1V.de Giórni,Ore,e Digieino percelebrare. 335 ftéreal Goro; eimili, «che Bonacina mel lwogo citaro, ' 106. P.- Padre m'accuío ,-che un giorno, [enza aver detto Velpro, e Compieta , difli Mattutino peril giorno feguente. C. Che canía ebbe di far quelto? P. Padre. avevamo -Mattutino d'obbligo ponnovederí in inquella Íera nella Chieía, 82 io non mi ri- cordai didire prima Veífpro. C. L' há peró recitato dopo? P. Padre si. G. Non peceóV.$S. in quelto calo: Villa. lobos Tom, 1.:trat,24difics 13.210. 1. poiché non mancó alla foltanza dell' Oficio, «Gr eb. be cauías e fcuía per mancareal modo. Altre :molte -prolifitá A vfferifrono da trattare in.quefta materia dell. Uficio y che potrá vedere il curioío ¿n.Leandro del «Sas Cramento, .Tom.6.+rat/8.Wifp.4.:pertotom jo mi contento d'aver fctitto le pid prati «Che, enecellanie..- +: - pas > A a o GAPATO LO. 1V, Del, Sacrificio della Mea . Per procedero con chiarezza:, dividerd quefo Capitolo in tre parti, PAR TAE: 4. De' Giorni y Ore'y e Digiuno meveflario per direla Mejja . 207. Pp M' accuío Padre, che fono llato A hotabilmente trafturato in alcus ni tempi nel celebrare il Santo Sacrificio della Mella. “C. Non celébrava V.:S. in alcuni gierni dell' Anno? : *P- Un Anno intiero paso , fenza che cele. brafhialcungiornos:e gli altri Anni ho cele. brato lolo pochigiorni. C. Laíciava V. S.ditelebrare per difprez- Zo del Sacrificio? $ a ; iva Fcandalo nel «popolo., per ve- derí , che V/S. non pue == 2 P. Certog, «he caulavo mota , e davo oc- cafione di giudicare, che vive male. C. Aflolutamente parlando y Y peccato mortale non celebrare in alcun giorno dell Anno , come dice V Angelico Dottor San To- Malo part. 3. queñ. 82, art, 10, (10m art. 19, * ut malé citatum videbis in Bonacina. Tom, 1. difp 4. de Sacr, Euch.quef. ult. punl 7 num. 1. ) Ricardo, Paludano, Soto, Suarez , SC altri , checita y e fiegue Layman Ton. 2. db, so trat.5. cap. E mum. Y. Azorio , Navarro » -«Coninch, «4caltri, «che cita ,/e fiegue Bona- cina:ibid. ( quale cita male per 1' opinione «contraria Leandro del Sacramento Tom. 2. trat, 8. difp. 5. quef. 1. come colterá a chi vedrá Piftello Bonacina . ) Si prova la no- ftra conclufione + perche non celebrare in tutto 'Anno:é nticóndale il talento della poteftá nella ..erra + Atqui , Orillo condan= nó eternamente quello, che malcole il ta= lento nella terra : Znutilem fervum ejicite im tenebras exteriores: Matthei cap. 25. Aduno .queé peccato mortale non celebrare in tut- tol'Anno. : E quantunque alcuni Dottori dicellero, «che non peccava gravemente quello , che intutto l'Anno non celebrava;; afferma pe- rd Bonacina «bi /upra y che il Pontefice Pio “Vi «comando , che li Jevafle quelta dottrina «dalle Opere di Cajetano nel impreflione Romana: 1m0 quelli, «che aflerirono queíta opinione » «lo fecero «con limitazione , che non vifofle difprezzo, d Ícandalo; e le non ve il diíprezzo » :»almeno rare , d niuna volta cefla lo feandalo y poiché vedendo, che un Sacerdote tuttol'Anno fenza cauía mon ce- lebra , fi giudica denza temeritá., che non vive, come deve: Sicéhe V.S. inogni opinio- ne peccó gravemente l'Anno.» che non cele. bró , poiche fú difcandalo nel ¡popolo , eno. «ta il vedere , -che.nón celebrava. 108. Mi -dica adeflo:: Quante furono le volte , che celebró gl'altr” Anni ? P. Saranno late tre ,: 9 quattro volte P Anno: C. L' Angelo delle Scuole San Tomafo bi (upra; ente ,cche il Sacerdote e obbliga- to a-celebrare nelle Feíle principali, Sc in particolare in quei giorni ., ne'quali hanno ufo di comunicarli i Pedeli 2 Sed falrem vi. detur , quod celebrare tenezur in precipuis Fem His, Y maximo in illis diebus, in quibus fin delos communicare comfueverunt . Ronac. nel hwogó citazo , allega Suarez , Enriquez , altri, per Popinione , che dice, «Che il Sa. cerdote , che tre, d quatero volte celebra Y Anno ; non pecca gravemente :.il che (lis ma con Soto , dt altri per probabile Lean= dro del Sacramento fupra quel. 2. Lo peró confeílo , che quelti giorni fóno Pe ye - che > > a. > A a A A ¡ 1] o A IPD a "UN Us nn AA e 2 EN MI ANA MAT AA 20