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Ss tedi , iodifi il fuo Ufficio il 332 nove Lezioni? P. Nó Padre. C. Se folle tato giorno occupato con Uff- ció di nove Lezioni, non poteva V. $. reci- tare quello di San Martino , perchée non era ragione , che per il Íuo errore toglefTe il fuo giorno proprio del Santo , che occorreva: Ma eflendo giorno difloccupato , poté V. S. molto bene dire in ello 1'Ufhicio .di San Marti- no; écanche vera obbligato in fentenza di Leandro.del Sacram. bi fupr.q. 47. 93. P. Padre m' o , che occorrendo la Fefta di San Girolamo in giorno di Mar- edi, e poi tornai un'altra volta a dirlo del Santo me- demo. C. Queflo, fú con awvertenza, Ó per.er - rore? P. Padre, fú equivocazione , chefeci. C. Non guardo VS. il Diario, ú Calen- dario, che ordina gli Uffic; ? P. Padre si, maequivocai, epeníando di leggere Feria leconda, lefli Feria terza. C. Gia ho detto nel num. pr. che il dire un Ufficio per un'altro ( non ellendo quello di Refurrezione , del quale parleró di poi Trat, 17. fopra la Propofiz. 34. condannata da Alellandro VII. ) non é peccato mortale , ma veniale ; peró.né meno quelto há com- mello V.S. nel caío , che confefla; poiché non fú errore con avvertenza , né Pinnavver- tenza fú colpabile , peraverulato la dili A - € Jing. 5.7.8. il contrario peró tiene Tamburino za di guardare il Calendario, per qual Santo li faceva 'Ufficio: e giorno leguente recitarloun' altra' co . che fofleobbligata a farlo. ss 94. P. alada accuío » che in un giorno di Santo io io l'hó recitato Le» midoppio; dí altrofemplice hd recitato .co- me doppio - C. Fú per trafcuraggive di non vedere di che rito erail Santo? P. Si Padre » poiché ebbi comoditá di vederlo , e dimandarlo , eper ommiffione lo tralaíciai, erecitaiin queíto modo, per- fuadendomi larebbero di quelto rito i San- ri. C. Quantunque Lezana rela Somme Tom, 1. cap. 12. num. 20 giudichi con Ga- vanto y € Barboía » che fia peccato mortale il recitare come di doppio d'un Santo» che e di rito femidoppio , Y femplice : e peró probabile » e ficuro il contrario : Ita cum Tratiato X11. dello Jato de Sacerdoti. Pellizario Diana par?. 11. sraf. y. refol, 4 perché in queíto cafo non fi manca alla (o. ftanza del recitare lUfficio , ma-Íolo nel mo. do, ilcheé peccato veniales di in queltoina coríe Y.S. perla negligenza, e traflcuraggi- ne commelfía in non cercar di vedere, ¿ di. mandaredi qual rito era il Santo, dicui di. cevali 'Uficio. 95. P. M'accuío Padre, che avendo reci. tato un giorno Mattutino della Feria per er. rore , innavvertenza , 3c equivocazione, di poi conobbi , che li diceva in quel giorno d'un Santo doppio , .e ció non oflante profeguii a dire tutto il reftodella Feria. C. Credette V.S. che in quefto modo [od= disfaceva all' obbligo del Divino Ufficio? P. Non laíciai d'averne qualche fcrupolo; peró mi parve meglio feguire con uniformitá tutto lUfficio, che dirneun pezzo della Fe- ria, 8 un'altro pezzo del Santo. C. Caramuele ¿n Regula S. Benedibts y difp. TIO. mum. 1403. édiflentimento, che é peca cato mortale recitare una parte dell Ufficio d'un Santo , Y Domenica , € l' altra della Feria: perché quefto non é recitare un' Uf- cio, ma due mezzi Uffic; , econfeguentemen- te li ha da dire,che quello,cherecita Mattuti- no della Feria ingiorno , che deve recitaríi di ha da profeguire tuttoil reftante dell” _ Fer > Ó recitare di nuovo relto del Santo: lo ftello fen- in Decal. Jib 2. cap. 5. $. 2. num31. Lean= dro del Sacramento wbi fup. que/?.49. dicen= do, chequello, che recitó Mattutino della Feria , quando doveva recitarlo di Santo doppio» non há da proleguire 1 Ufficio del- la Feria , ma recitare l'Ore del Santo ; € che non e obbligato recitare di nuovo Mattu= tino, eLandi: laragionee, perché in que. íto modo fi compone un' Uffició formale , € moralmente; benché materialmente non il medemo; e perché e meglio correggere l'er- rore conoíciuto , che proleguirlo : farebbe proleguire l'errore, recitarel'Ore della Fe- ria, quando fi conoíce , che li deve recitare del Santo: Adunque ézc. 96. Dal dettosinferifce, che quello y che avendo recitato tutto )' Ufficio d'un Santo» 9 Ferja , € di poi conoíce , che (i recitava d'un' altro Santo ; fe non v'ebbe -colpabile negligenza antecedente » né peccó , mé obbligato recitare la feconda volta de San- » ,
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