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30. mum. 2. Sie etiam Pálaus tom. 2. trat.7. dijp.1.puat. q mum, 2. e difp.2.punt.3.num. 4. e punt. 7. mmm. 7. Sicdemum Bonacina de Ho. ris Cañónicis , Tom.2, difp.1.quef8.3. hum. a, - $2. 1.4. Alletendo p i quelti Dottori , che colla diftrazione volontarianon (i foddisfa ale Ufhcio ,-é neceffario dicano, che quelli, sche volontarizmente fi diltrae «colla dilettazione moroÍa , non fóddisfa all' obligo di recitare PUfficio, benché tengano, «che aquello del- la Mella (i foddisfa con un'atto y Che alias fía peccato mortale. 89. Non .hó :potuto trovare chi in pro- prj termini allerifca-) opinione -contraria ; diró: il "mio fentimento «cirea il calo detto. Dico primieramente , «chez le quello , «che recita confentendo al peccato, li divertifce elleriormente in «mirare, parlare ; totcare; O far qualche azione Lcompolta , coll” og- getto , che há nel penfiere , mon foddisfa- rebbe as 5 decia quello... she hd detta di fopra sm. Br. perché metrerebbe obice a coll'attenzio- ne: Dico in fecondo luogo» «che:3 fe parte leggiera dell' Ufficio durafle la diletrazione moroía , e confenío lalcivo , now manche- rebbe gravemente all obbligo dell Ufficio; perché il recitarlo flando in peccato mor= tale , .non «e ¿impedimento a foddisfare al precetto, «come dice Sanchez «10! /mogo cizato de Configli dub, 9. num. 3. Adunque y ben- che folle precedutoquel confenío , .co'| qua- le (i, pole 1” anima ¿in «peccato mortale , Le di poi non fi continuó la .dilettazione , 0 confenío per parte :notabile dell Ufficio , non li mancó gravemente alla [ua foddisfa- zione. «90: Dico pet terzo , che nel! opinione, «he riferii.di fopra sm. 81. di quelli., che dicono ,:che'f foddisfa all” Ufficio colla di- ftrazione interiore volontaria > pud con qualche probabilitá «dirfi , «che-foddisfa ai) obblizo dell" Ufficio y fenza eller tenuto a ripeterlo 3 quello , che recita con animo interiormente peccaminolo , «confentendo net peccato : Si prova :. Per queíto dicono i Dottori» che 1 foddisfa al precetto della Mella , benché fia con animo peccaminolo, perché Patrrenzione interiore non e d'effen. za dell udire-la Mella”, e perché pudo fod- disfaríi con ella. diltrazione interiore volon- taria : Adunque nel! opinione di quelli , che tengono , che l' attenzione interiore son e d'ellenza all Ufticio , Sinferifce, che e Cap. 11. del O ficio Divino. 331 fi pud foddisfare a quel! obbligo, benché la con animo peccaminofo . 91. P. Macculo- Padre , che dicendof nel mio Vefícovato , e Luogo il terzo giorno diFebbrajo, P'Ufficio della Feria, io dif il giorno avanti fu'l tardi il Mattutino di San Biagio per il giorno feguente, lalciando quel= lo della Feria. C, Eche motivo ébbe V. S. di farlo? P. Padre, un'amico mio Sacerdote m'ave= vainvitato ad andare il giorno di San Biagio alla lua Terra , dove íi diceva l'Ufficio del Santo , come di Padrone: C. Difle V. S. il Mattutino con quello Sacerdote amico, che venne ad invitarlo per la Felta? P. SiPadre, lo dicelfimo infieme. C. Il recitare l'Ufficio di Santo , quando deve recitarú della Feria , non d peccato mortale, poiché non fi manta alla foftanza della Recitaziono, mafolo nel modo; ben= chelef fa fenza cauía, Íará peccato venia- le, come dice Leandro del Sacram. Tom, 6, Trat.8. difp.8. quef.6r. e 62. e con Caje- tano y Layman , Lellio, 8taltrimolti. Dia. na.part.2.+rat. 12.ref01.3. e cogl' iftefli Tor= recilla Trat.4, Conf! Comf.10. num, 52. fopra la Propofiz. 34. d' Alefundro VIL. 11 di cui (piego , colle dottrine toccanti queíta ma= teria , daró di poi al fine di queíto Tomo Trat.17, Pero prelcindendo da «quelte dottrine j pote V.S. fenza (crupolo alcuno recitare in quefto calo di San Biagio, per due ragioni ; la prima -, per dover andare il giorno fe- guente al Luogo, dovefi recitava di San Bia. gio, del di cui privilegio poteva V.S. come pellegrino godere «nel detto Luogo , fecon- do quello dico »e/le Tonforenze Traz. 3. Confer, 5. JS. 2.mum.12. 8 in termini proprii Pafleri- fce con Tanchredis Diana par. 11. Trad?, 4 refol. 45. prop? finem . La teconda ragione , perché poté V. S. (enza [erupolo recitare diSan Biagio, e, perché recitava con com- pagno ., che lecitamente recitava del San- to; equandounodice l'Ufficio con un” altro , che há fimistiante privilegio , pud partici= parne; coine dice con Portel, 4 Henriquez , Diana part.2: Trat 2.refol. 35. 92. P. M'acculo Padre , che per etrore non recitai di San Martino nel fuo giorno proprio, enerecitaiun' alero giorno; C. ll giorno nel quale dife ]'Ufficio di quello Santo , era occupato da Ufficio di nuo-

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