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ficioram fuorum fruétus, quiilli ¿coel.illi dien bus refponderenos fiquoridie dividerentur: qui veró Matutinumtantim, dimidiazo; qui cate rasomnes Horas, aliam dimidiam, qui barum Jfingulss, fextampartem fructunmejus digi amito sant: E [econdo Popinione y che di-fopra: riferii, queíta meta, dfelta parte, che há da relticuire il Beneficiato', non há da intender- ir la meta, dfelta parte di tutca: la porzione y che corrifponde a ciaíchedun giorno; mz bensi la meta, dfelta, della terza , quarta, Ó quinta parte di quello, che del Beneficio corrifponde a-cialcun giorno” , fecondo la diveríita «Veflere il Beneficio lemplice , d Parrocchiale, Y Canonicato : ita Torrecilla bi fupra num. 34. 74. P. Macculo, che molti giornihd la: fciato nell' Ufficio per colpa , e negligenza mia alcurie commernorazioni de' Santi, d al» cune Preci , d parti- di qualche Salmo. ; C. E' flata cola notabile, quello ,.che ha Jafeiaro? 25 953% ye -P. Una volta fará flata la terza parte d'un” Ora Minore; Valtre la meta ; Saltre qualche Notturño del Mattutino. C. Non convengono tutti li Autori in determinare la parte dell Uficio , che fa materia grave: Navarro , Azorio , «e al. tri, che cita Balleo Verb. Hore Cagonice y, núm:;z. affermano ,-cheil eralafciare la Lerza parte d'un Ora Minore , é peccato. morta- le : Silveltro, Tabiena y Suarez , Layman, étaltri, checita: Bonacina Tom: 1. de Horis Canonicis difp.1.queft. 5. punék. 1. mum.2, din cono , che-non bafta la terza parte d'un'Orá Minore ; mache há da efere lametá. Il me- demo Bonacina ¿bi fente con Lefio , che e necellario; ía un'Ora dellz Minori , per coflituire mareria-grave . lo giudico , che la prima opinione fia alquanto rigoroía ; la terza troppo larga, e la feconda-la piú pro porzionata : Secondo. quella dico. che il tral. fciare la meta d'un' Ora delle Mipori, e materia di peccato mortale, -e lo terrebhe por tale in pratica qualíivoglia huomo di uona-colcienza : Nélle Ore maggiori , Mattutino yLaudi , € Velpro» dice con San. chez'+ $ altriilN Leandro di Murcia nello Jpiego della Regola Serafica, £ap. x. fopra il terzo dellaRegol, mum.29. che il lalciare laquarta paite d; qualfivoglia di efe y épeccato mor- rale: mo lafciare-un Notturno nel Mattu- uno lo dá per grave materia Balleo abi fupr. “Nell' Ufficio di Feria, 4 naipes, il Capitolo 11H. dell" ficio Divino. 327 lafciare le tre lezzionidel Mattutino , efuoi Relponforii, lo giudica per materia. leggie» ra, Sanchez melía Somma, Tom.4. dsb.X.cap. 19: a:0m.-8. Secondo quelte dottrine , tutte le volte, che V.S. lafció di recitare colpabil- mente lamierá d'aleun' Ora delle Minori; o qualche Nottarno del Mattutino, peccó gras vemente. 75 HiV.S reltituito alcuna cola per le volte , che colpabilmente ha tralafciato que» lte parti dell' Ufficio-Divino? : P. No Padre, perché ho creduto di now eflere obbligato a rellituice coía alcuna , le non la(ciavo qualche Ora intiera . C. Now mancano Autori , che proteg- gono il lentimento di V.S. poiche Pappro» va, € fiegue con Filliucio, Diana part 2. tras. 12, refol 26. e cogl ¡fell , Leandro di Murcia y Porrecilla ubi fupra mum.35., qual cita Bonacina per quefta opivione; non perd bene » perché Bonacina alferiíce efprellamente-il contrario dif. 1, de Horis Canonicis, quef, 5. punél. x. num. 14. Dicono poi i lopradetti Autori , che quello, che las Ícia parte dell Ufficio: Divina: benche: fía baltante peril peccato mortale y le + meno d'un'Ora + non e obbligato a reflituire : E lo teflo e-di quello, che laícia in ciaíche» dua' Ora una parte leggiera , benché turte infieme faceflero materia grave. Cita altre» si per quelta opinione Forrecilla-, Diaua . e né meno lallerifce» má bensiil contrario elpreflamente, me videriin illo potefi y ibidem nun. 15. Vopinione contfaria tengo per vera; e dico , chelempre, fi pecca gravemente in tralaíciare parte notabile d'alcun"Ora-, ye obbligo di rellituire; Sic ex Suarez, R.egi- naldo, epud Dianam cade refol. 26 E>quielta obbligazione di reflituire fará grave fe Ja porzione de” frutti , che wi corrifponde:, e grave; -e leggiera, le la porzione e sr . come-quellos che ruba , e ritiene cola al- trui grave, há grave obbligo di réflituire; e le leggiera y legyiera. 76. Et aggiungo» che qu Mo , che nel! Ufhcio tralatcia molte parti leggiere , fetut» se unite infiene fanno materia grave , ha obbligo di rellituire , Bonacina eodem mum, Y ll qual obbligo fará grave , le la porzione che corrifponde ad efe leggiereommifioni unite égrave, benché quella , che: corrifs pondea cialcheduna dielle, fia leggiera » hie= come-quelio, che per ¡ furti piccoli piglia quantitá grave , e obbligato OLto, peccato 4 mor- in
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