BCCPAM0001175-5-0100000000000

3722 C. Larendita del Beneficio, ó Capellanía há «da pefaríi da quello » che relta dopo aver fatte le Apele in raccogliere, e ricuperare ¡ frutti, e pagare gli ftipendj delle Mefse , come com Sanchez , Quintanadyenas , Qe altrídice Leandro del Sacramento, Tom.6. trát.8. difp:2.9.114. ele pagatedette Ípéle , é fltipendjrella la rendita per la terza parte del foltentamento , obbliga a recitare PUE ficio Divino y cone con- Quintanadvenas, 8c Elcobar, alferiíce Diana ; part: 9, trab. 7. 1e(01.8. efenon arriva alla terza pa y, fcufano queltí DD. dall obbligo dell U Moya bs fupr. num. 12. fine. E Leandro mel livogo citato 9.112. 4113. é di fentimen- £6, che quaranta ducati e la quantitá , che fir tícerca y € bafta per indurre Pobbligo di recitare Y Ufficio Divino ; peró in quefto non fi puó generalmente dar regola ffsa , ma deve attenderfi la varietá delle Provin- cie; poíché in una la roba é a minor prez- zo, che ii un'altra.. E qúello , che in un luogo s'há, per l'abbondanza , con dieci, in nivaltro ve ne voranño venti; ut beneQuin- tanadvenas apud Dianam loco citato . * 53. Ora mi dica yil tempo » nel quale V:S. lafció di recitare , erano queifei mefi primi, ne' quaáli pofsedé la Capellanía? . “P. Padre» in quello, 8 in altro tempo. C. H Beneficiato > ¡ó Capellaño, Che i pri- mi fei mefi, dopo che há otteñuto il Benef- cio , y Capellanía collativa ¿ hoh recita, quan= tunque pecchi mortalment pre che la- £cia lUfficio, non € pero obbligato a reftitui- re ; ita cum Navarro, Azorio , Toledo, ¿e aliis Diana p.11.traél.1. refol.7. 54: E quanto tempo di piúde i (ei meli pri- mi, hitralafciato V:S direcitare? P. Padre altri feimefi C. E quanti peccati peníava di commettes re ogni giorno, .che lafciava di recitare? P. Padre, fol'uno. C. Nellopinione » qual dice , che ciafche- duna delle [ette Ore Canoniche dé coman- data da per sé per precetto diftinto , há da dirí , che Jafciando in un giorno le fett re , fi commeéttono ferte petcati mortali; 14 Leño de ja/fir. de jurelib 2. cap. 37. dub. 9 mum.53. Y) contrario e molto probabile, e lo tiene Navarro , apud eundem Leljum > ibid. SA Verb. Hora y num. 14. Ecaltri molti, che affermano , Chetutre le [ert'Ore Cano- niche (1 comandano per modo d'un: precet- Divino , idem tradic Catiin numero diíti Trattato X11. dello flato de Sacerdor; to; e confeguentemente , Che il lalciarie tutte, € (olamenteun peccato mottale: ma piú grave , .che [ene lafcialse una, ara lan Iciarne due; e pid grave colpa laíciafne tre che due; quattro, che trede. E 35. P. Macculo, ch ebbi volonta detéf. minata di von recitare 'Ufficio in due ami continul; quantunque depa d'un'anno, che la(ciai di secitarlo, mi pentii, e lo recitai VannoÍ: tp ¿ €. In a volontá , d determinazione «commifle V.S. tanti peccati in-numero, d hno Con tante malizie in numero diltinte, Lorea ¿glorni Y erano in dae anoi : ¡tx 'orrecilla nella Lomfidlte trat 2. confule. 3, num. 21 La ragioneé, perché gli atfi intera ni fi [pecificanodal [uó' oggetto', 8c hanno la malizia medema', che gli eferni : Sed fic elt , che Pommillione elterná Hell Ufficio di due anni, contiene tanti pectati, come giorni fono in due anni: Adunque Ta vo- lontá di Jafciare in due anni di recitare y f- SA tanti peccati 'in'nameto, 3 uno con tano te malizie diftinte di numero, quantiejor ni fono in due anni. Ho detto, 2 uno con Aanto malizie diffinte di numero , +per dár lio- go alPopinione de' Tomifti , qual dice,*chs In un attonumerónon ponno elsere due pec- nt. « Mi dica >'ha V. $. reflituito alcuna es - E il tempo, che há laftiato di recia z a ! is 3 o, Pp. N7¿, Padre. , G- Sapeva , che era obligataa reftituire per «quefta ommiflione ? a Lañte $. e motivo 0 cauíá hi avuto non reltituire? us P. Perché hd confumato nel giuoco la mia rendita.' CE yu tempo ha tralafciato la reltí- f£uztone P. Padre, un'anno. CG. Tutto il tempo» che V.S. hi trala- fciato colpabilmente la reftituzione , e fla- tain peccato mortale , eccettuatone le vol- te, che da vero le n'é pentita : E quanti peccatihácommetso nell'ommifione di que- ftotempo , pudo vederfi_ nella prima parte della Prat .frat,7.cap.1.num.7. 57- P. Equantoé quello , che io devo re- fituire?. : C. De fei primi mef, che V.S. polse- dendo la lua Capellanía , 6 benelicio, Fis

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz