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rs + >: E 316 era, Ordin, concluf. 6. dif. 3. 29. P. E dopo che faró ordinato , fard obbligato a rendere al tal foggetto quelto pa= trimonio? C. Ledeíma nel luogo citato afferima , che no; e lo fiegue Villalobos ella Somma part. 1. Trat, 11. difficolt, 15. num.10, 11 con- trario tiene per probabile Driana, 1bí, con Avila, Scaltri che colá cita. Ma piú vera mi pare 1 opinione di Ledelma , per ellere piú conforme alla mente del Concilio , 8 alla decenza dello ftato Clericale: perchée le fi ritorna il patrimonio al primo padrone ; rella PEcclefiaftico fenza rendita , « in quelti tempi vale poco la Corona ; e fi ve- dono in gran bifogno i Chierici per il loro foftentamento , obbligati a fervire con poco lor decoro , 0 ad elercitare impieghi molto inconvenienti al loro ftato , 4c alle volte contrarj alle Leggi Canoniche con detrimen- to delle loro colcienze. Altra cofalarebbe , fe quello, che offeríe il patrimonio , lodefle con patto, che V.S, lo godeffe , finche avefle altra rendita com- petente ; e che avendola glielo rellituifle; che quelto non farebbe ¡llecito, come dice Garzia de Beneficiós part.2. cap. 5. núm. 169. Et in quefto calo terrei per vera Vopinione di Avila, e Diana , che fi doveva ritorna- reil patrimonio al fuo padrone, ottenuta la Jicenza dal Veícovo , come dice Bonacina abi fupr. tum. 33. 30. M'acculo Padre , che la poleiosés che mi diede in patrimonio quell' Bid ipotecata per alcuni debiti+ 2 C. Ed i creditori tenevano a loro obbli- gata quelta Polleffione per modo di yera iporeaM ARA P. No; Padre. C. Se quelta Pofleffione foffe ftata lega- ta con ipoteca , non farebbe titolo Tegitti- mo: dc ordinandofi V.S. a titolo d' efla fl marrebbe [olpeía : Bonacina citato 24m. 34, perché i beni paffano coll onere dell' ipote- ca ; e paíando con eflo » pud il Creditore efigere”il pagamento del fuo credito , la- fciando fenza frutti ' Ordinato . Adunque quelto non e titolo fufficiente , né ficuro , per ricevere gli Ordini . Quando l'azen- danon é legata coll ipoteca , etitolo legitti- mo ; he S'incorre la foípenfione > ordinan- dofi a titolo d'eía ; quantunque puó: ellere peccato grave , per il danno, che pud av- yenire a” creditori y le non há quello) che Trattato XII. dello flato de' Sacerdoti. da il patrimonio, con che li is£ Pe me de poterli foddisfz 31. P. Hó anche ad avvertirlo che delli trenta ducati di Aer > ci erano rendita d'un cenío , che aveva 2 fuo lucro Pamico , quali há ceduto a mio profitro. C. Era il cenfo perpetuo, d redimibile> P. Padre, era cenfo redimibile. C. Se il cenfo fofse ftato irredimibile , era competente titolo, poiché farebbe ren. dita perpetua: elsendoil cenío redimibile , (ente Ugolino, quale cita, éca lui inclina, Bonacina /2p. num. 32. $. Ego vero che non etitolo bafltante , per non elsere cofa filsa : € pero cofa molto probabile , che fía titolo baltante il cenfo redimibile: Itá cum Palao, 8 aliis Diana p. 9. Traf. 8. refol. 25. cita per il fuo fentimento Diana, Azor. Tom.2. lib. 3.cap.14.q44f.7. ( enon há dadire cap. 14. Macap.4. ) Laragioneé; perché, quan- tunque il cenfo pofsa redimerli, peró in pos co tempo fi trova, regolarmente parlando, dove tornare a fondarlo , edeve l'Ecclelias ftico efser” obbligato dal Velcovo a far ogni diligenza, per fondar di nuovo il cenfo re- dento: e che frattanto che non íi trova, (í depofiti il pe e mano di perlona ido- nea. Vide Machadum Tom, 2, /ib. 4. par, 1. trat. IE mum, 6. infne. e Anche m'acculo Padre , che il Padrone, che mi donó il Beneficio de' venti ducati, acció m'ordinafli, mi diíse y' facelli patto con luis dinon dimandargli i frutti di tal Beneficio. C. Equelto patto V.S, Phi fatto? P. Padre si. C. Fú con giuramento, d Ícrittura , che ne faceíse fede ? P. Padre, col giaramento mi vi fon ob» bligato. C. Fú quefla obbligazione [eria, d nta? P. Padre fú feria, e con animo d' adem- pirla. C. Se V.S. avelse fatto quelto giuramen- to fenza animo d'adempirlo , averebbe commelso peccato di fpergiuro , per man- care la veritá di prefente nel giuramento5 ma peró non flarebbe obbligata ad ofservaf- gli ció y di che vofferfe; ne a lafciar di pi- gliare i frutti da] (uo Beneficio . La ragio- nee, perché ile ramento non dá alla pro- melsa maggior forza di quella, che há nell animo chi promette 3 come dice Leflio, 1%. de

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