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312 V.£. abbia data in altre confefioni, né mai Y'ha pofta in effetto . : P. Padre, mai e ftata colla rifoluzione , che ho adello . C. Non fi ltanchi V.S. finché non allonta- ni , e ftacchi da fe quelta occalionge , nod Vallolveró.. P. Non avverté V. P. che gia lon veílito per celebrare, e ftá qui -tutta quefta gente aípettando d'udir Mella , eche molto hanno da notarmi , Le non m'allolye , e lalcio di di dirla? : C. Gia io v' hd riflettuto ; non e mia la colpa , ma bensi di V. S. che há afpettatoa - punto a confelsaríi -, dovendolo aver attoavanti. Lanota, che nella gente puó patirne , per non aísolverlo, s'eviterá con darle ¡ola benedizione, e recitare le preci , come quando s'aísolve ; fenza peró dire la for- ma dell affoluzione- P. Padre, come ho da laíciare di dir Mel- Sa , tando gia in quefta dilpofizione , lenza che ne fiegua notabile Ícredito ? C.-Puo V.S. evitarlo, fingendo qualche Ívenimento ; 0 fupponendo d'efser chiama- to in fretta per qualche molto grave nego- zio + che non ammette dilazione; e le que- fto non pud ordirfi comodamente » né fi trova altro motivo giuíto , per evitare la mota, e Ícandalo de” circoltanti, pud V. $. portarú, come quello, che há da celebrare necelsariamente , e non há copia dí Confe, fore.. Si difponga a fare un' atto fery orolo contrizione vera, d eliltimata; e quelto ki fterá, per celebrare; come in calo immiglian- te dice il Padre Emanuele della Concezio- ne sel fuo Trar, de Penis. dilp. 2. queñ. 16, SUM 23H 17. P. Padres Y che forma giudicio Vo- fra Paternitá , che io babbi attrizione de miei peccati, o che nonl'abbi? fe giudica, che Pabbi, eche fon pentito , comemine- ga Valsoluzione? Se giudica , che io non la attrito, come miperfuade , che per celebrare faccia un' atto di contrizione, che e piú dif coltoía , che l'attrizione? C. Quantunque io ftimi y che V. S. non hi attrizione , pofso giudicare , che pud diípori ad un' atto di contrizione ', 1e- diante la grazia di. Dio, che a niupo man- ca per-parte della (ua pietá: e-quantunque io giudicafh y che V. S. per-óra folse attrita , e tando ne” termini di Giudice potelíi per quc'la ragione alsolvgrla , come che pon A, Da- Tratiato XUL. dello frato de Sacerdoti. folo faccio qui Puflicio di Giudice S che quello di Medico dell' anima "ea he obbligo d'applicare la medicina , di cui hi bifogno per la [ua falute fpirituale +: éc elsendo mezzo necelsario per fanarla dal luo morbo , ftaccarla dalla compagnia di quefta perfona infetta , acció pid non le attacchi la leppra contagioía della colpa: per queíta ragione ». finché non s'apparta da elsa, non polso darle l'afsoluzione . Fi- nalmente , «quhantunque io formi giudicio. (peculativo, che V.S.e pentita, $cattrita;, hó peró un rigoroío commandamento dal. Sommo Pontefice nelle Propofizioni con- dannate , che ho riferito , quale ftretta= mente m'ordina, che praticamente non al- folvi in cali, come quelto. Et ha V. S. per- mifhione in queíto calo di portar, come quello , che non há. copia di Confelsore , e di. poter celebrare, facendo un'atto di contri- zione efiftimata, ó vera , e per quello non Pafsolveró , benche formafli giudicio fpecus lativo, che V.S. foíse attrita:, e le permet= terd , che celebri, facendo prima un'atto di contrizione vera, 3 efííltimata-. E per muoverí a vera contrizione,alzi gli occhi dell anima a quella Su 5 ¿Infinita Bontá dell Altifimo» che elsendo degma di tutto il 'o amore , há V.S: oltraggiata iliy -pid difforme . Quella Maé= mana » e quella Derfezione lupremaa orano.iSerafini , e riveriícono le Po=* del Cielo, bi.V.S. ingiuriata, de offes la , fenza timore, [enza riípetto, fenza ri- guardo alcuno. L'ami adefso, quanto puós, le depofiti inmano la fua anima , le relli- tuiícai fuoi afferti, e fenta: al vivo lecolpe commeíse contro un Dio tantoamabile: pros ponga fermamente l'emenda , e faccia vera rifoluzione di lafciare l'occalione proffima , € cercare con tutto il cuore il rimedio dell' ani ma fua. 18. La rifoluzione , che se data a queño calo, notinoiConfel3ori per altri fimiglian- ti; come quando viene a riconciliarfi 11 Be. neficiato , cheb2 da dire la Mefsa Cantar ta : il Curáto , che (NA per dire la Melsa Grande: La figlia di famiglia, che viene con L£ua Madre , eforellaa confefsaríi : e per altri caifimili: Scion tutti quelli, ne” quali fará occafione proflima volontaria y incati- co fommamente a Padri Confelsori y ché per Pamore, che portano:a Dio, 8 a le medemi y riflertano , come alsolvonoia cali fimili.
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