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Ordine Sacro: e quello afserifcono San To- malo: ima, difint. 17. 9.1. art.r, im corpore5 Ricardo s-S altri molti, che cita, e liegue Murcia 25 fupr. num. 6. Baílseo Verb. Ordo 4. fubrum. 3. $. Kefponío= equeñta eV opinione comunemente ricevuta nella Pratica + e da quefta dottrina «ofta che Pordimato d'Or: dine Sacro commette facrilegio-5> quando accedit mulieri. Et anche itando nella pri- ma opinione , lo giudicherei , che quello, che pecca carnalmente y elsendo ordinato d'Ordine Sacro, commette facrilegio: per- ché facrilegio li commette , fempre che ú viola qualche Luogo Sacro", cofa Sacra, 3 perfona confacrata : Sed lic elt, che Pordi- nato: V'Ordime Sacro y ancora fectalo il vo: to di callitá, e perfona Sacra, per ragione del fuo Ordine, Miviltero y 8 Impiego: A- dunque ancora feclalo il voto di calitácom- metterá (acrilegio , peccando carnalmente: cosi lenteil P: Sanchez 1ib. 7. de Marrim. difp. 27. um. 19. Lo lhelso pare dica con Hurtado il P-Cafpeate Tom, 2, Trad? 27. difp3. seh3. NUM ZS. 14. Ora midica V. S comein tanto tempo non há fcacciato di cafa quella perlona? P. Padre y non hd potuto. C. Perché non h2 potato? P. Perché non ne hó trovato altra a propo- fito y per [ervirmi: e fe quelta mi mancaíse 3 paíserei con travaglio la vita. €. Quefto titolo , quantunque per avan- ti poteíse avere qualche eltenfione nella dottrina di Giovanni Sanchez melle Seller, difp.10. 1,20, mel! impreffione di Leone, citato da Dianaf. 5. Trat.14. refol. 108. e di Macha do p.z. lió. 7. Trat.3.dorum. 3.1 6. Oggi peró e gia praticamente improbabile, ecome tale condanmato da Alefsandro VII nella Propofi- zione 14. la cui fpiegazione potri vederli in quefto Tomo Trat, 17. num.269. U feg. P. Padre » ancora hd laíciato di levarla di cafa y perché non Savelse fondamento di folpetrar male di me, e di lei y € non ne avvenitse ad ambidue qualche diflonore, Xt infamia. C. Né meno quelto titolo e ballante : come dico.nella y. part: della Pratica Trar.10. Jopra le medeme Propof; Et. e 62, condanmate da Innocenzo XL, (7 idem tradit, me citato, KR Pr, Emanuel a Concept. in fuo Tratk de Peniz. dijo, 2 quef. 12. num. 185. E la ragione e; perché, d(is4,0 blofpetta, che V.S. vive yn am:cizia con quella perfona 30.00? Señisa, Capitolo I. dell Ordine. SLI o foípetta per indizj , d fegnali fufficienti; non le feguirá difcredica in ifeacciarla, ma bensi molto credito; poiché conoíceranno , che V. S.é timorata di Dio; ed al contrario lo ltimerano mal Chrifliano-. Se nou íi sa, né (i foípetta con grave foudamento, ma folo per leggierezza y e malizia della gente, niu. na infamia ne (eguird; ficcome non ne fegni- rebbe, feun' altra perfora, 0 V.S. manda(se via un' altra ferva ; che cofa , che accade molto fpefso : Dottrixa , e ragione, checon molta atrenzione doverebbero notarei Cofr= felsori, comeavverte Giovanni Sanchez wbi fupr. num. 23. adfinem difp: 10. 15. Suppolto quetto y eche V. Sé ¿in oca caltone proflima volontaria y gil comoíee , che io non poíso aísolverla , fenza contravenire al Decreto di Papa lnnocenzo XL. Propofiz. 6r. e-lenza condannare l'anima mia » € quella di V.S. P. Adunque come m'hanno alsoluto ín tut- to quello tempo gli aleri Confelsori, concor- rendovi le medeme circoflanze , che ora tro» va V.P. imquefto calo? C. Quelto equello, che io adeíso ammiro y Cc hó ammirato molte volte , che vi fiano Confefsori si poco zelanti di le, e de' loro! Penitenti , che vedendogli in occafione prol- fimay e che vivona colle: loro amiche den- tro d'una porta; de altri , che hanno fuori d'elsa l'occalioneaperta, de efpofia , e facile Pentrata; dí altri, che vivono in abiti in. vecchiati di peccare, gli alsolvono fenza ria guardo; efsendo con quello cauía , che con= tinuino i loro peccati ; fenza ayvertire quel. lo , che la Santitá di N:s. Papa Innocen< 20 XL há condamnato nelle Propolizio= nióo. 61. e6a. Nonsó, fe la cauía di queíto lará quella , che gettó nel Inferno Giuda» il quale non cercaudo per confefsare il fuo pec- cato un San Pietro» 0 altro degli Apofto- li, Jo-confefsó- 2 Principi de” Sacerdoti , Principibus Sacerdotum., (y Senioribws. Ma!tb, 27. ch'erano infangati nella fteísa forte di peccato : qui erant participes ejufdem. cri. MiM4s , 16. To non pofso ginftificare la mia cos Ícienza: V:S. non ha da volere >, che il Diavolo me ne porti per i fuoi peccati ¿ e per alsolverla , quando non trovo Teologia per farlo. P. Padre, ¡oglidó parola fermá di mai pid oflendere Dio. C. Quella ftelsa parola fuppongo » che 1-2 V.S.
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