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q $57 o 5 ao Pr $ + + A ó 1 : es PI 2.2adC rinth cs3 Damalc, Chriíoft. * 304 Perorazione Deprecatoria de la grazia , colla quale Dio afhifte á quelli , che per fuo amore impie. gano in togliere dal Mondo i peccati , e falvarel'anime: grande e Pin. lufficienza umana per imprefe tanto divine; e peró maggioreil potere divino , per fupplire le mancanze , Gcinabilitá noftra : fiduc:am talem -babemus per Cbriftum ad Deum: non quod fufficientes fimuscogitare aliquid anobis y quel cxnobis y fed fufficiensia noftro ex Deoeft, quí laidortos nos fecit minifiros Zac. oltra di che gl iftefii efercizj Santi di predicare., infez gnare, SK amminiftrare Sacramenti ;fonoránto fovrani , che non folo fono di profitto á quelli; che vengonoáriceverli, maanche 4 quello, che gliamminiftra; come pondera bene S. Damafceno: Quemad»odum qui egrotantem unguento , vel alio pretiofo oleo vult inungere , (9 prior ¡pfe ungendo particeps efi unétionis : ita qui pro falmte proximi adbibito Audio aliquid facit , primum fibi, deinde proximo prodeft-: quello y checon bal- lamo unge l'infermo , riceve in sé ftello le fragranze, che al paziente applica: quello, che colle mani lava il pauno , lava toll-acqua mede- ma le fue mani: Quello, checo”! fuoco abbrucia un legno, partecipa in se ftello il calore del fuoco, che há vicino alla mano: Adunque $H Sacerdote , che ungei peccarori pentiticol balfamo deJla confelione, lava coll acque de” Sacramenti le macchie del Penitente, S abbruggia co'! fuocodelle [ue parole illegno del fuo proffimo, fenza dubbio, che in sé ftello ha da riceverela fragranza d'unguento-tanto preziofo: há da purificare la fua anima con acque tanto divine, € fentire nel fuo petto il calore Celeftiale, quando BL << sd lacro all anime : Adunque non deve l'huomo temere di perderú , quando simpiega ca. alarech' habbia ad incontrare il dan» ritativo in guadagnare altri; ne pent no della fia anima quando Sapplica A alvare quella de” proflumi;' pois ché quetto farebbe penfare di perderís co”! rimedio , infermarís. colla falute, macchiarficollfácque pure, raffreddaríi co”! fuoco., fcaldaríi cole la neve , eprecipitarli nel piano. Quelli, che elle burragliefuggono la faccia del memico per falvare la lor vita, perdono colla vita propria quella degli aleri Soldati: ma, fe i Soldati mutuamente s'ajutano , cial. chedunoaficura la fuavita , guardando qúella de” compagni , come difíe San Giovanni Grifoftomo: in prelio , ac expedita acie , qui fibi foliconfudis kom 6. in gules , nec aliud refpicit , quan: quomodo poffir fugizndo animam fuam fervare, Math: is cateros quoque milites fecum ad perniciem trabit ; quemadmodum ,é contra y generofus miles , cum alios tutari conatur , fe ipfum defendit. ) 11. Apprezziamo, Signori, il teforoineltimabile dell? anime ne” bei lineamenti delle qualiimpreffe 1 Arrefice Sovrano la fua Divina Imagi- ne, eformoil Sacrofuo Sembiante: ciafHiggail confiderare denigrata quefta be!la figura colle bi utte macchie, cheil peccato v'bá fateo:.molto vale quella groja ,poichéin fuo cambio diede il Divino: Mercatantei f ni coralli del preziofo fuo langue: Molro deve ftimarí quefta vigna-, che con tanta fatica piantd il Celefte Agricoltore , irrigandola coll”acqua fa lutifera della fua dortrina , e lavorandola co”! lavorizio del Pon fuo clem-

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