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A Pd me a ii, eS - e a O ; ” $ po . ne A A AN A ia ADA , 4 re dp . E * de e A Venerabili Sacerdoti. 303 gnando anime per la Gloria , fappino , che ve un Succide ergoillam, ut quid etiam terram occupat? E puo.elere, che Dio addimandi loro conto de? peccati , che per loroommifione , e negligenza (1commifero: Sa- cerdotes , dicevail gran Griloltomo, pro populoram iniguitate damnantur , MS fi eos , aut ignorantes nonerudiunt , aut peccantes non argumat . : Chr loh. 9. Diranno , che 4 quefta vigilanza lono folo obbligati quelli, cho "Wub, hanno per Ufhicio cura dell? anime; e chimonPhá, potrá rifpondere nel Tribunale Divino, che non ebbe quefto carico , né obbligo. Ma a quefto potrá replicaril giufto Giudice: Dimmi huomo , avevo ¡o obbligo di venire al Mondo , per falvare la tua anima ? Ero io obbli- garo á nafcere mell anguítie d'un Prefepio , á pellegrinare con fomma fatica fulla terra , á patire travagli, pene, difagi, dolori, oltraggi , tormenti, ingiurie, e vilipendj per te? Eroio.obbligato A morire in una Crocecon tanci fpalimi , per falvarti? Nó per certo: Adunque , fe ¡o eflendo un Dio infinito, fenza averti obbligo veruno, ho patito per tuo rimedio ranti difaltri, e m'applicai alla tua lalute con impe- gno siforte y; non avendovi obbligo; come ardifci tu allegarmi per [cufa della tua ommiflione , che non aveviobbligo d'attendere alla fal- vazionedel'anime? - Si sá pure quellafentenza di Crifto: inqua menfura menfi. fueritis , re. metietur vobis: neignoréra il prudente , Scaccorto ,ch'e rále la fragilitá dell” umana incoftanza , che niuno puó pretenderíi ficuro di non cadere nel peccato; Quife exiflimat fare, videat ne cadar , diceva San Paolo; ora, , ad Co- fe:cadera( Quod abfis ) il Sacerdote ,che non applica follecito al rimedio rinh vo. dellPanime , non doverá temere ,. di non ritrovare chi attenda al rime- diodella fua? e che Dio lo mifuri colla mifura medema , colla quale egli mifuró il fuo proflimo, permettendo peri fuoi fupremi conúigli perifca nella foíía profonda del peccato , chi non volle dar lamano al peccarore, che vi vide (tramazzato ? Quomodo babere poteris aliguos y qui te juvent,diceva San Giovanni Grifoftomo, Ya liberent d manbus Diaboli $ fi_ quando (quod abfit) cecideris? Audi Paulum (confiderate ipfum , ne do tu kenteris ) quafidiceres , fi abfque compajfione , E mifericordia fratrem preteris y, forte Ly 10, f cccideris, alias fimiliter preteribir . 10. Temo, diranno altri, della mia facchezza : perderá melftello, per guadagnareil mio promo? puol effere,che cada fotto del pelo, fe tento levare dalle- fpalle quello del!” altruicolpe: la mia fufficienza e poca, il mio fpirito tepido , la mia fortezza debole y la mia fiacchezza grande, la mia fragilitá fomma : appena pollo attendere 4 me ftello , e come potró artendere agli aleri? Meglio fara perme falvar la mia ani. ma:,che perderla per falvare Valerui; e foríi fenza lalvarle ? Tutti quelli pretefti fono colori,co* quali,0 il Demonio fuole ingannare i Sacerdoti, acció-non s'applichino alla falute dell anime: 0 P'amor proprio s' inge: gua copertamente colorirequello, ch'¿tepidezza, con (;miglianti pre= tefti ; perchk quantunque fia tanta lanoftra debolezza , e molto .. . de la Math ey -
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