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Ba xviij Lamento contro 'Ommifíone , cuorede! Penitente: X almeno doverá formare giudicio , che i fuoi propofiti non fono veri; feavendo promeffo una ) due , e molte volte Pemenda, non há foddisfarro alla fua parola. 10. Buona prova di quefta veritá , St imporrante dottrina peri Con» feffori(¡ troverá nel Real Profera Davide , quale ellendofi tratrenuto in un teneriflimo colloquio con Saule , e queíto offertogli ficurezza ; ». Reguni ICE il Sagro Telto, che Davide co” fuoi compagni 6 ritirdim luogo 14v23 pit ficuro; David, (e viriejus afcenderunt ad iutiora loca: Ha veduto David in Saule coía , che gli poteflecagionar timore? Nó: lo minac: cia? Némeno: eteme,, e li mettein ficuro?-Si: che'canía há di far Vegaja quefto? Quia ci, qui femel decepit eum», dice ildotco Vega, mon ani- lib. judie- Plids fidiz: Avevaprovato Davide la fiacchezza delle paroledi Saule: ton + 1 ayeya conofciuto Pinconftanza de” fidi propoliti , non*fi fida delle , fue parole , perché le ritrova contrarie alle fue opere: QueltoiftelTo provail Confellore con molte anime: promettono 'emenda , né mái adempiícono la promefíla : propongono di lafciareilvizio, enon fe ne ftaccano.mai: danno parola di migliorare la vita, e mancano nell efecuzione della promeísa ;; e quefto avviene , non unafola , né due, né tre volte ,mamolte: adunque egli non deve fidaríene , avendo quefta ¡fperienza nelle parole del Penitente.:Ah che fragileé Pumana cofcienza ! Cosié ; há peró quetta fragilicá in qualche modo -da fanarí; fe non baíta la loavitá , .entriil rigore: fe non giovail dare: 'afsoluzio- ne, fia rimedio il.negarla-: S'applichi 1+ vino' mordace, giacché non reca la fanitá lafoavitá dell oglio , fcacci la medicina amara i viziati umori, .che non -poté efpellere la bevanda dolce : fe non fi faquefto , li sbaglia la cura: fe imvece d'ordinare medicamenti utili, s'applicano 1 dannoíi, come rilanerá 'infermo ? Non é necefsario , che le ne refti infanabile? Quis medebitur 1ui? 11. Per non manifeftare gl'inganni de? Penitenti,nonrifanano molti fpirirnali infermi , Pabbiamo:provato giád:con Geremia::manca folo di veder altre caufe, che al propofito noftro apporta PEminentifiimo Ugo- oro Pe: Nullus Sacerdotum medebitur tui , 0 homo peccator: guia vel idiota (unt, Cuán vel fi feimat , nolunt : E? afprala prima voce ;-che proferifce queftoelimio Teno Dortore ; «Ouia vel idiore funt ; non S'atrenta la mia riverenza d'afferma» " escheí verifichiquefta parola in alcuno di quelli, chefiedono nella Sa» ra ledia del Contefhionario, rapprefentandola Perfona di Dio : E pof- ¡bile,né ripugna , che alcuno( giacchénon gli diamola cenfura d'igno- rante ) fan men dotro di quel , che conviene; efea* fuoipiedi giungefse Penitente aggravato, e forpreío. da morbo pericolofo ,comelo rifanera ? deve il Medico conofcere 'infermita,che affligge la perlona; e conofcin- ta ,faperele virrú de medicamenti ; efapute , non' ignorare quali fiano quelle ,che nel prefente morbo farannourtili, d dannofe : una di quefte cofe ,cheignori, non rifanerá, ma ucciderá. Lo fteíse dicafidel Medico Spirituale ; poiche corre la medefima paritá; Non< di meftiere ramme- , mo-
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