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262 Tratt.X.S piegodelle Prop.Coúdan. da Invoc. XT. dicio , e opinione della ricaduta, éatto dell intelletto , uz bene ais Silveftro: verb, Com- fefior, 9.21. hc Decima Conclufione , ¿ Ico per decimo ,che , fe il coltume E D e di peccati venialis Y ¿G, coltume di maledire materialmente» ó di fare giura- menti veridici fenza neceflitá , 0 di menti- re , 0 mormorare di cole leggiere: Se quelto collume e la materia fimota totale del Sa- cramento; cioé , che il Penitenre non con- feffi altro peccato, che quello coftumedi ve-. nializ inquelto cafo há da difcorreríi il me- demo, ¿e applicare le medeme dottrine,che fifono dette riguardo al coftume de' peccati mortali; poiché cosi una , comePaltra perfe danno fondamento , acció il Confeflore for- mi giudicio, che non abbia il Penitente vero dolore, e propolito: Atqui » fenza formar giudicio , cheil Penitente há vero dolore, e propofito , il Confellore- non puó aflolverlo ; Ergo tc, 278. Dices; 1 peccati veniali fono mate- ria volontaria della confeffione , e ponno Jafciarfi di confe fare , fenza peccato : Adun- que pare cofa molto dura y il dire, che pudo negarfi Vafloluzione a] Penitente , che confeíla folo peccati veniali d'abito . Rif- pondo che.é vero , che ipeccati ventali fo- no materia” volontaria della confeflionezf minelcalo d'elfer ei peccati abitualigno fi nega Vafloluzione- per ipeccati Venial”, ma per mancanza del dolore V'efhi5 é, quantunque poflano -Jafeiarlíi d «confellare , tuttavolta eo ¡p/0z che li confella , deve aver- ne dolores quandoscon effi non e altra ma» «eria rimota neceffaria , 9 volontaria : At» qui, effendo di coftamc , non pudo: il Con» fellore formar giudicio, che ne abbia” dolo- re (íe non ne' cali detti nella precedente conclufione; ) Adunque effendo i peccati ve= mialiditóftume » enon: concorrendovi -altra amateria neceflaria , d volontaria averá da ne- garfi Vafloluzione , non per ipeccati , ma per- che Pabito d'efi perfuade mancarvi il vero do- - Siccome , feraleuno confelsafse uno , Ó moJti peccati veniali ( benché «non foísero abituali) e fe non avefse dolor alcuno d'el- fi , non potrebbe ricevere degnamente Pal- foluzione, perché gli mancherebbe la mate» ria proflima : Adúnque lo fteíso 1 deve dire nel noftro calo. 279. Ma, fe il Penitente fuóri dell' abitó de'peccati veniali confeísa qualche peccato veniale , d mortale della vita paísata, d pre=: Íente > del. qualemon abbia abito , puó efsew reafsoluto. La ragione*> si perche , ficcow me fi pudo perdonare: un peccato veniale; féna za , Che li perdonino gli altri y cosi fi pudaver dolore d'uno, fenza ,. che s'abhia degli altri; Ss] perche , liccomei peccati veniali fono ma-. teria yo ja dellaconfelfione, cosianche Jo fono: del dolore ..E- finalmente ) perché nonfiricerca per il valore , efrurto del Sa- cramento » dolore » ne propofito d'evitare tutti jpeecati veniali. Irá Dianap.1. Trar.4. refol.141-7. e-con Enriquez, e-Dicaltillo, lo fleíso Diana part. 11. Trat;5: refol.22. con quello» che falvi il dolore ¿+e propofito in al- tro peccato veniale , o mortale: Ergo écc. 280. Conchiudo quelta materia, coll'in- caricare a” Confefsori, che , quando'ritro- vano Penitenti con abiti di lungo tempdy pro= curino d'ammonirli con Ípirito, e zelo del fuo mal Ítato , ponderando.loro la bruttezza della colpa , facendo ad efli capire, che han= no barbaramente levato la. vita al Figlio di Dio , rapprefentando- loro Vamor tragrande di quefto buon Dio , eche"none ragione pa- gar con ingrati 1 tanti beneficj , che con giorno alle (ue creatu- ¿caltreragionifimiglianti, che fi ritro- eranmo nel Dialogo . Trar..10. cap. 1. Poiché jo non dubito, che feiPenitenti fono tanto incarnati'ne” vizj; lo fono per la negligenza di molti Confeísori, che non confideranoze- lanti , che di quel! anima y che hanno a' loto piedi , daranno conto nel Tribunale di Dio, Sc. Lo ftelso raccomando nelle occalioni prof- cd » delle quali parlano le feguenti Propo- zioni, pRoO-

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