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Propofizione LX. Condanvata.. -261 giuníi a bello (tudio quelte parole : In que; caf col dolore ,-e propofto fraordinario inter. ruppe id cofume , che aveva avanti, Lo poli, come dico , con avvertenza fingolare , 8. ora di nuovo Vawverto;.perché ben puó ac=: cadere, che il Penitente venga a confellar- fi mollo da qualche infaulto fucceflo , d in alche colaemendato , e non abbia ftraor- inario dolore» d intenfo in quel grado , che era il luo mal coltume, e non avendo tanta intenione il fuo dolore, quanta il co. lÍtume , benché pro tune, con queíte circo» flanze ayera fondamento d'aflolverlo quel- la volta ; peró non íi diltraggerá Vabito ,0 coltume , fenon hiatto di dolore tanto in- tenfo y quanto era ilfuo abitoz ma diftrug- gerá dell' abito ,d coltume , tanto, quanto lará Pintenfione del (uo dolore; enon piú: tutto quelto e neceflario avvertire, $ anche pid ; perchée puó daríi qualche Lettore poco pietolo, isa * £” 272. pr" per ottavo:, che quantunque 2 in tutti i cafi riferiti , pola" il Confeflore allolvere il Penitente ; tutta- volta lara bene, Le Pemenda e poca , una; d.due voltedifferirgli, d negargli 'afoluzio- ne acció y giacehe la foavita dell' olio y e dolcezza del Confeflóre non bala per ía- narlo : do fani la mordacitá del vino , e rigore . Cosi infegna Suarez , Villalobos $ "homas Sanchezs éc aleri molti , Citati da Diana parz, 1.trat. 7. refol. $5. novamente il dottiffimo P, Torrecilla fopra queña propoz Jfixione fol. 98. numar. Perché, febeneil Con- tellore , fecondo PUfhicio di Giudice ,. deb- ba dare lVafloluzioneal Penitente ben difpo- ito , potrá anche come Medico prudente , differire Paffoluzione, acció rifani il botto- ne di fuoco la piaga, ché non puó curare il le- nitivo. 273. Perdavverte, e bene, Lugo de pa- Mibent dio. 14. feélt.1O. mum, 168. che, feil Confelsore prevede”, chieitdifferire Vaffolu- zione gli fara piúdidanno, che di profitto , e che Ídegnato ¡! Penitente fuggirá dalla con- feflione; le alias €. ben diípoíto , per con- po <a me e delle fopraderte circoflan- Y 12 tondanoun vero propofito, non po- tra il Confefsore dci, sh negareVallo- uzione 5 poiché allora non darebbe triaca <ontro il veleno della Coipa, ma aggiunge- ) rebbe nuovo veleno per finirlo d'ammaz- zare. . Nona Conclufione. 274. Ico per nono , che, quantunqué , il Confeflore giudichi , che il Pe- nitente per fua fragilitá ricaderá nelle fue colpe-, Ein niente S'emenderá , potrá aísol= verlo, quando vi concorreranno alcune cir- coltanze di quelle, che hó mentovato nelle conclufioni 2.3.4.5. e6. , chedanno fondá= mento di credere, che il Penitente viene pre tusc con propolito d'emendaríi : Itá Lugo «mb; fupr. mum. 168. econ Tomafo Sanchez, e Pa- lao; Dianap. 6. trat. 6. refol.30., e trat. 7. rt fol. 94., La ragione e, perehs co! gindicio y che il Penitente non semenderd, ecompati- bile il vero propofito dell” emenda , per elsere didiverfi tempi , il propofito di prelente, e laricaduta di futuro: Atqui venendo il peni- tente con propolito d'emendaríi-puó efser ala foluto: Adunque » Sc. 275. Dices , Quefto pare fia condannato da Sua Santitá in quelta propolizione, poiche in elsa ficondanna il dire, che il Penitente pudo elser alsoluto , quantunque non apparifca alcuna Íperanza d'emenda: Elf emendationis Jpes nulla apparear. Riípondo; che non fi condanna , che il Penitente polsa elser” alsoluto precilamente , perché non apparifca Íperanza d'emenda , ma uvito co'l dire, che balla lolo , che il Pe- nitente dica colla boca, che li pente, eche semenderá , Dum oresenus proferas fe dolore Ú proponere emendationem : Atqui la noltra conclufione non fi fonda foloin ció , che dice colla boccail Penitente, ma in altri motivi, che manifeítino per vero il uo propofito pro sunc y abbenche dipoi non l'abbia da metter in pratica : Ergo, 6cc. Quella dottrina cita, e tiene per probabile ¡1 P. Concezione /ipr. num. 196. fol.85, 276. Dadoves'inferiíce, che adbuc , che il medemo Penitente- tema della (a fragili- tay e fi perfuada , che non Semenderá , potrá eísere afsoluto', le vi concorre qual- che motivo de' riferiti di fopra , che per= fuadano > che viene pro tunc , con vero pro- polito .: La rágione e , perche co'l:yero dolore, e propofito e compatibile il*pen= lare y che in poferumn non s'emenderá; come con Lopez, Enriquez, dí altri dice Layman dib.5.trat.6, cap q. num. 8., poiche il dolores epropolito [ono atti della volontá , ¿cil gin- R 3 dicio , pS NA pp

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