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* Propofizione LX. Condanñata.. aw. 6. con quelteparole: Virtas, (E ojriam, que direbi? y von pofiums eje firmul 1 codem fubleido. , ne 256. Sedicey che in quel foggetto, che con-quattro atti di e nza ha diítrutto quattro gradi dell” abito- d'intemperanza , non v'é abito di temperanza, ne d'intem- ranza ? Dimando: chi hi diftrutto 1' ha- ito dell” intemperanza ? non Vabito della temperañnza perché fin' ora non l'hi: Adun- que neceflarizmente hanno da diftruggere gli arti : Adunque non fono gli abiti , che contrariano gliabiti, ma-bensi gli atti fono quelli, checontrariano agliabiti. 257.. A quelto pare » Í5 potrebbe riípon= dere, £hequelli quattro atei di temperanza mon diltruggono per Le i quattro gradi dell' abito d'intemperanza y ma che quei quat- tro atti di temperanza , generano quattro gradi d'abito di temperanzas i quali gradi diftruggone glialtri quattro gradi dell' abis to dell jntemperanza;, e che cos concor- n allieme to quattro. grad to di temperanzas 4 altri quattro d'abito d'intemperanza . Perd quefta rilpolta po- trebbe aver luogo sell opinione-di quelli;, che dicono y che i gradi d'intenfione. fono eterogenei, d di divería (pezie , eche il pri. mo grado dicalore V.G: soppone all' otta- vo della frigidita , il fecondo al fettimo, ilsterzo al. teflo » 4 il quarto al quinto : e-£osi il primo'elpelle Pottavo, enon alcun” altro; ilfecondo folo il fetrimo + 4 fic de reliquis. Ma non.pud valere quelta .rifpo- lla nella dottrina del P. Fr. Emanuele, che concede, afferma.eflere omogenei i gra di-d'intenfione , eche V. G. il grado primo di calore non Íí oppone determinatamente all' ottavo , nélettimo , ne feto, ne quin- toy ne quarro, nd terzo, né lecondo , né primo della frigiditá 5 ma a tutti gli otto copulativiz cost lo dice ¿lCorío Trinit. fasa pra nun. 2541. Pertéun grado di temperanza ll oppone a tutti i-gradi dell abito-d' in- temperanzas e contrario a tatei; Adun- que eflendo alcun grado d'intemperanza in un fo , non pud introduríi alcun grado distemperanza:in elos Provo la con. leguenza + in contrario formale nón puó concorrere con altro contrario formale ¡a . foggetto, led perteun grado di tempe- tranza € contrario formale a qualivoglia al- tro grado d'intemperanza : Adunque un Brado di temperanza non puó concorrere 257 in un foggetto con altro qualfivoglia grado d'intem za: SA Rin 258. Da dove inferilco, che feniun gra= do di temperanza pud introduríi nel fogget- to, fino chef diltruggano tutti i gradi dell' abito dell' intemperanza :- Dunque avanti che Vabito della temperanza s'introduca , laragia diltrutto l'abito dell intemperanza : Atqui, non l'há potuto diftruggere |'abito della temperanza, ne i gradi dell intenfo- ne di quelf' abito , poiché non gli ha potuto avere: Adunque e necellario) che Fabbino diftrutto gli acti della temperanza . Adun» que non fúfalía la prima mia claulola., che diceva : Siccome gli abitó delle vired f perdono per gli ates combrarii : cos) gli abiti viziof per gli atti delle virth- contrarie . Poiché interpre- tandola non lolo ¿on pietás má anzi con ri- gore Íi trova eller vero, che gli atti diftrug- gono gli abiti mediate » 8canche immediate efficienter al fentimento comune de' Teo- logi, efi trovaeller vero, che anche forma- kiser” gli attidiftruggono gli abiti in opinio» ne di Gregorio , e d'altri ; e rella provato eller vero» “che gli abiti fi difiruggono per gli atti oppolti. ) La mia leconda claulola diceva cosi: Y. 6. l'abito della fede perl arzo formale dell' Era : e la contradice il P. Fr. Emanuele nel num. 208. con quefte parole” : focundo exemplaum 6 quod adducit de fide ¿extra res ef . Nam in hac doctrina loyuitur; aur loqui deber de babitin bus acquifitis virtutum ¿att witioram. Dice 2 chee fuori di propolito l'aver-io addotto: l'as bitodella fede, per prova della mia dottri. ma, perche fuppone, cheio in ella parli de. gliabitiacquifiti. Dadove colta, cheio par- li-, 9 dovefli parlare degli abiti acquifiti , tratrando all'.ora del modo di diftruggere il vizio colla virtá della penitenza? (e quella virtúrnon-4 acquilica ma infuía; come dice la Penna Angelica di San Tomafo 3.p. que 85. art. ¿mcorpore, dove afferma: Dicendum quod. de penitentia loqui poffumus dupliciter ; uno modo quantum ad hbabitum ; Ly Fcimmediaz $ A Deo infunditar . Tiene lo helo Cajetano ibi. Er-afferma come cofa coftante il P. Fr. Giovanni Puteano dell'inclito Ordine Ago- fliniano Tom.2. 41 D. Thomam quef!.3 5..arr. 4 dub ult. im finé y che non: li dá abito acquifi- todi penitenza: An derur ( dimanda ) qua. litaraliqua acquifita ex abtibus penitentia y per quam detefemor peccara commifa y quemadmos dumid facimus per virsureminfufam. paniten- R tiA.

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