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Propofiz: LV II..e EVIL. Condannata. * 251 parti hanno da effere fopranaturali : Atqui il dolore é parte materiale proffima del Sa- cramento della Penitenza: Adunque hi da ellere fopranaturale quello , che come par=. ce» há da dar valida tutta quelta'.opera:,-0 quefto tutto. 26 ¿N ' 222. Dico perfecondo , che non per que- flo-4í condanna Vopinione «celebre del To- miíta , che ammette Sacramento valido, X informe , per mancamento J'eftenfione di dolore a tutti ip tcati mortali, y per eflere il dolore inefficace, ó per mancanza d'inte- gritá maceriale , ex defeólu examinis. Sic Lumbier , Hozes:» e Torrecilla , «quantun- ue non:acconíenta a quelta «opinione 4 af- pa peró , che non é condannata5.comclaf4. num. 21. Vedaíi quello s'é detto nello (piego della prima propolizione. N 223. 1l dotciflimo, e R. P. Fr. Martino di Torrecilla della mia Sacra Religione, Au- toredi grand' erudizione ye ben conoíciuto per le (ue gran lettere, «Scingogno , mella fo. conda imprejione delle fue Confulr..Merali. , e /piego. delle propofizioni condannat+ fol. 461. fub sum. 18. dice, che io.lo cito per !'opinione, che 1'attrizione «naturale baíta per il wa- lore del Sacramento , giacche non per il frutto , quando eílo non porta quefla opi- nione , ma la contraria ; e che mel Juogo ché-io lo cito ( nella mia prima impreflione num,221. ) lolo alleriíce , chequefta opinio= ne del Sacramento valido, $ informe coll attrizione naturale, non é condannata , € chie:* :diverío Vaffermare: Baja Pattrizione maturale per il valore del Sacramento y dall' af fermare : nonff condanna il dire y che baña Pattrizióne nasurale per il valore del Sacra. mento, hs 224. Ma. potevail noltro R.P. Torrecilla averánteloil fenfo , mel quale ¡o pario , con molta facilitá , Lolo con. aver oflervato con qualche attenzione nel contelto. di quello , Che dico nel Aum.224.4 222. poiché in tutri due vó parlando del fenfo,-nel qualeé con» dannata la propolizione 57. .e dall' uno, e dall'altro fi conoíce , che quello » che gli at- tribuiíco , e Íolo quello» che alferifce detto P. Torrecilla, cioé, che non fi condannail dire , che baíta lattrizione naturale per il valordel Sacramento. 225. Poiché mel num 221. dico, che Tor» recilla difende.,. che la Propofizione con= dannata parlava del valore , e frutto afieme ( e tirando fubito la conTeguenza, che gli attribuifco,dico) Adunque xon F'condan:r rá il dire» che baltalolo peril valore , e non per il frutto:-Si notinele parole, propofzicne condannatay dell antecedente, el'altre, non Scondamuera , della confeguenza ; e vedali , le, ellendo quello quello , che'attribuilco al P. Torrecilla, gli attribuiíco altra cola, che il dire, che detto Padre affermo , che non fi condannava il dire, che balla V'attri- zione naturale peril valore, giacché non ba= fta peril frutto . 226. Nel num, 222. dico, che Torrecilla quantunque non aflenta all opinione del Sacramento valido, Sinformey afferma pe- ró , che non e condannata : Adunque con baltevole efpreflione faccio diftinzione fra Pallerire V'oyitiione, 8 aflermare , che non e£condannata: e le avendo con tutta quelta chiarezza in quello mumero 222. detto y che il P. Torrecilla non porta l'opinione d l Sa- cramento informe y e valido ; dovevo io dire nel sumero 221. antecedente il contra- rio. 227: Non nego » cheil R. P. Torrecilla abbiaavuto qualche fondamento per quello, che difli in quelle parole, che ¡o poli nel mua mero 231. ( utrum bafi Patrrizione maturale per il waloredel Sacramento , giaccho non bafia per il frutto 2 ne dubitano Filgueira , eLuma bier ; Jo nega Hozes, el afferma Torrecilla) e che piú chiaramente farebbe fpiegata la mia mente » fe jo avelli detto; Urrzw, 4 condanni ¿l dire , che bafil'attrizione naturale perl valore del Sacramento , giacch? mon baña per il frurto, Sc. Peró ,come nel conteltoantecedente, e fufleguente vado parlando della condahnazio» ne, efpiegandone il fentimento , non dubi. tai, cheniuno crederebbe , che-ió parla (li in tenio diferente dalla condannazione y efeal: cuno nehá dubitato , n'incolpi me, che po- tei dargli fondamento di dubitarne, con tra- lafciare la parola, utrum / condañini, e non cenfuri un tanto grave Autore , come é il noltro KR. P. Torrecilla. : PROPOSIZ. LVÍ!. CONDANNATA.. Non famo obbligati a confeffare la confuerudine di alcunpeicato , benche sl Confeffore imtera roghi d'efa. 223. D'> che il Penitente non e obbliz gato a confellare la confuetudine di.peccare , quando il Confellore non nel ricer- 1
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