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Propofizione LV. Condannáta. la libertA: ErgoXc. E fi conferma; perché quando il Medicodubita , le fará danno, d nó al' infermo il recitare l' Ufficio, e pro= babile , che non Pobblighi a recitarlo. 1tA Bonacina , econ lui Diana part.2. tratt. 12, a 28. Adunque pariformiter nel noltro calo . ' q E 212. Dico per terzo y che non li condan= ma P'opinione di Sanchez 4bi fupra num. 7. che dice, chequello, che non pud recitare le Lezioni, e Relponforj di Mattutino, per non aver Breviario , eflendo Ufficio di no- ve Lezioni, none obbligato a recitare_iSal- mi di Mattutino , abbenché li lappia a me- moria: e li prova » perché cialchedun' Ora é materia individua , enon fifalva la ragio- ne formale del Mattutino, folo ne'Salmi: Adunque c. Aggiunge peró detto Sanchez ib; , che le PUfhcio fofle di Ferias d Santo lemplice , benche non 2. recitare le Le: zioni, e Refponforj, fe pud iSalmi, eob- bligato a recitarlis perché in detti Ufic; le tre Lezioni, e fuoi Refponforj lono mate- ria piccola riípetto a tutto il Mattutino. Peró la detta prima opinione a mio parere e falla ; perché riprovandofi , che la mag- gior parte tiri a sé la minore , li riprova ancora y che una parte tiria sé la parte alei uguale. 213. Da dove sinferifce , che quello, che nell' Ore minori nonsi le Antifone , Capi- toli, Orazione Grc. e obbligato a recitarei Salmi, fe li sá a memoria; perche Je Anti- fone, Capitoli, $ Orazione écc. fono par- vitá riípetto dell'Ora : Siccome quello, che há mangiato qualche parvitá di cibo in giorno di digiuno , e -obbligato a digiunare , non oftantecheil digiuno fia materia individua: Adunque «c.: 214. Dico per quarto , che non fi con- danna P'opinione di Navarro , Rodriguez, Ledeíma, Valenza, Suarez, Sá altri, che cita, e fiegue Diana part. 2. trat.12.refol. 5. che dicono , che il precetto delle Íett Ore Canoniche e unó , e che folo (i commette unpeccato mortale lafciandole, e non tan- £i, quante fono le Ore, che fitralaíciano; inquelta conformitá lo praticano Con= felori , € Penitenti, dí e pratica comune- Erie o bo Chieía , come q. il : EMBUEITA fopraquefta Prepofizione fol.22.9. Y .Videtur . Vedali quello, che rd dird nella feconda parte della Pratica trat, 12. ERp 3.14mM 24. d 249 215. Dices: Adunque quello, che lafcia un' Ora Canonica delle minori,' folo pecche- rá venialmente . Si prova la confeguenza: rché tutte le fett'Ore fono materia d'un ol precetto: Atquiun' Ora minore e mate- ria leggiera rifpetto allefette: Adunque non fará peccato mortale il lafciarla ; il che e contro la dottrina , che abbiamo fuppolto nella prima conclufione. Riípondo, negando, che un' Ora Canoni- ca fia parvitá di materia rifpetto di tutto "Uf. ficio, leguendo ancora l'opinione di Caramue- le nella Teologia fondamentale fundam, 53. S.4. num, 190. dove per parvitá dice, che non baíta , che lia Pottava parte del tutto , ma-Che há da ellere parte dell'oteava parte: Atqui un'Ora Canonica e parte delle otto, e non parte dell' ottava parte. Adunqueun' Ora Canonica non e parvitá di materia, ma bensi materia grave. 216. Dico finalmente, che non refta con= dannata lopinione di Oliverio Bonacio , apud Dianam part. 4. trat, 4. refol, 219. che dice (. quantunque a mio parere fa falla, ) che quello , che molte volte al giorno propone, e ripete la volontá di non recitare l'Ufficio folo commette un peccato in numero; per- ché tutte quelte volizioni fi unifcono nell' elteriore ommiflione della recitazione: Che queíta opinione non fia condannata ( ben- ché per altro, come hd detto la (limi fal. la ) e chiaro , poiché , me parer y e molto diverío il calo, del quale parla la condan- nazione. PROPOSIZIONE LV. CONDANNATA. Soddisfd al precetto della Communione annuale quello y che fi comunica in peccaro mortale. 217. Ds primieramente, che quello, che (i comunicá in peccato mor- tale, non foddisfa al precetto della comu- nione annuale; écil:contrario e il condan- nato: lo fleflo há da diríi dellealtre occafio- ni, nelle quali obbliga la comunione: V. G. in pericolo , d articolo di morte; 4 in quelti cafi quello , che: facrilegamente fi comunica y commette due peccati morta= li : uno contra il precetto della comunio* ne Paltro contro la riverenza del Sácra» mento. > 218. Dico per lecondo , che quello, che nella Paíqua lí comunicó aci ¿ 1- . mm > 1 | | | ia a E PE E alii ia

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