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AAA Ta ¡di me > sal Propofizione XLV. EXLVI Condaunata. 243 impellente , 8celtriníeco, non farebbe fimo= nia; come feanche fofle motivo folo impel- lente Paffetto, Y parentela, che há il Padrone del Beneficio co” etto y nelladi cui per- lona lo provede y ellendo alias 14 meritidel Soggetto la caula intrinfeca » 9 motivo for- male. Ita Torrecilla ubi fupra fol. 246. fub concl,z. num. 49. e 50. e liprova colla dottrina dellz conclulione precedente . 178. Da qui sinferifce, chei Capellani y ó Paggi, che fervono iVeícovi folo con ani- mo di guadagnarfi Ta loro vulontá , e d'in- climargli ad accommodarli con: qualche Pre. benda, non: commettono (imonia , itá Thosw mas Sanchez: Tom. Y. Conf). lib, 2. cap. 3. dub. 28 2um.7. Sinferiíce per fecondo , che non fí con- danna quello, chedá qualche dono tempo- rale, Y fi qualche prelente al Gollatore del Beneficio , folo per gratitudine : eflendo il tal dono di non molto: valore y-come dice il P. M; Lumbier obfero: 12.$. mun q1o. Per- che il condannatoy el dare lo (pirituale in icomj gratuita del temporale» vel é con= era; má non fi condanna V'animo: grato per il beneficio ricevuto . Terza Conclufione. T 179: Py co per terzo» che non (i condar» na per fimonia il redimere lin- giufla veffazione quando quello y che la re- dime > bá jusio re. Irá Lumbier obfero. 12, $.2.num. 405. Torrecilla «bi fupra concl. 8, num. 5%. La ragione e, perché in quelto calo non (1 da il temporale in prezzo: dello (piri= tuale, mafolo pertogliere di mezzo Pobice, che impediíce lo: fpirituale : Atqui il levar di mezzo quelt' obice , e cola temporale : A- dunque'il pagare prezzo per ello non: (ara fi- moniz. 180. Da dove yinferifee , che al Parroco y che ingiultamente nega i Sacramenti » in- tervenendovi neceffitáa di riceverli.y fi puó dar.danaro ( non acció defilla da quella in- giullizia, perche quelto larebbe dare il prez- zo per il Sacramento, /altem virtualiter co- me dice bene Palao parr.3. difp, 3. punál.7. Jub num. 3.) ma [lolo per inclinare la di lui vo- lontá , acaptivar(i il (uo animo , faziare la lua avarizia , e muoverlo ad amminillrareil Sacramento. ==: 181. S'inferiíce altresi » che non commet- tono fimonia quelli y che negli Ordini danno qualche danaro per le lettere dimiflorie , ne Benefic; perle Bolle; perche in qualche modo redimonola vellazione » come dice Lel- lio Lib. 2. cap. 35. dub.10.num. 6z. Ne meno fono limoniaci quellí , che ricevono il danaro ; Perché: quantanque il Tridentino Sef. qe cap.x. de reformar, comandi , che gli Ordi- ni Írdiano omnimo gratis 5 oggidi peró la con" fuetudine hd prevaluto in contrarloy e de- rogato ad efla proibizione. Lellio ubi fupra, Caítro Palao nel lmogo di fopra citato punél. 5. fubnum.z. $.Secundo adverso . Quarta Conclufñone . 182, [co per quarto' y che le Propolizio- ni45 e46.non parlano della com- mutazione di temporale con temporale , co» me colla da elle medeme ;. e per conleguenza non Íará frmonia'y dar una cola temporale per un altra temporale . Dove s'inferiíce non elTere fímonia redime- re le penfioni meré temporali : V.G, quella che dáa' Secolari, equella , che se data al Cirierico povero, 9 vecchio per il fuo alimen» toy Ú qa i lervizj pallati. Manon potrá re» dimerlrla penfione , che li fonda in titolo [pi- rituale : V. G. quella, che li di al Coadjutore del Velcovo,. 0 Parroco. Itá Sanchez Tom. z, Opufcul,.lib. z, cap.3. dub. 46. num.19. La ra- gione cofta dal detto-, .. 183. Sinferiíce per fecondo, che la pen- fione y che íi riferva nella commutazione del Beneficio piú pingue : V. G: Quello, che há un Beneficio» che(i ltima ducento pez- ze y locommuta corr autoritá del Súperiore inuo'altro, che vale folocento, e cinquan= ta, e li rilerva una penfione di cinquanta; o dipoi fi pud redimere; fenzache fia imonia. Sanchez «bi fupra y Diana part. 4. trat. 4.refol 153. Imó, non ficondanm lopi- nione di Valenza; Suarez, Leflio, Toleto, e Cajetano apud Dianam part. 11. trat.5. refol.s. chedicona , clrele penfioni temporali li ponno redimere di propri« autoritá . Lo flello fente Caltro Palao ubi Supra punól. 33. num. 1O. E li prova, perche il redimere la penfione ; altracoía non e , che un'anticipa= tafoluzione de' fiutti, che ognianno hanno dapagarli; Atquiifrutti (1 ponno in ciaíches dun'anno vendere di propria autoritá ; A= dungueanche redimerli. Vedail R. P. Er. Martino di Torrecilla conc/, 11, per zo, fol 248. 4249. Q_a 184 Sin- Pe em > re A dl mua e A Il / | '
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