BCCPAM0001175-5-0100000000000
rs 3 A o > O O A o e ct e a TARA ' 228 Tratt.X.S piego delle Prop. Condan. da Ingoc.XT. morsalí y efolo lotto peccato veniale relta ob» bligato a rellituire gli altri lei . La ragione e; perchéfei reali prel: per furti piccoli ad un huomo comodo non fono materia graye: Adunque non vi lara obbligo- grave di re- ítituirli . E che non fia condannata queíta opinione Í¡ prova ; perché la condannazione diceva non ellervi obbligo grave di reltitui. re una fomma -confiderabile ; e quelta: lolo parla della quantitá leggiera , che rimanez Adunqueétc. ; us 150. Dico per quarto y che né meno relta condannata l' opinione di Diana ubi fupra, che diceva ,-che; acció ¡furti piccoli confti- tiícano materia grave , li ricerca dupplica= taquantitá di quella, che balterebbe, fe lí rubafíle tutta aMieme; e che, le li ruba a mol- ti, li ricerca maggior quantitá > che ruban= do ad uno. Ne l'opinione, che allerifce lo ftello Diana wbi fupra 5 che, quando in elli furti piecoli. non é continuazione morale > non conftituiícono materia grave. 1tá Tor= recilla citandome, -4b5 apo fol. 326, núm, 35.726, Né Popinione , checon Sanchez di- tende Diana, ubi fupra refol;35.. e Moya ubi * fupra num, 14. 8caltri, cheifurci de [ervi,e figli di famiglia di cole comeltibili , non ( continuano, ne conftituifcono materia gra- ve, quantunque s'avelle animodi replicarlis e continuare detti piccoli furti- y, qua quelle colarelle fi prendono folo per mangia- re. Torrecilla citando me 'bi/mpr¿am. 30. Altra cola farebbe , fe rubaflero quelle co- fe, per venderle, 0 darle; cheall' ora S'unireb- bero moralmente, e materia gra- ve. La ragione di tutto e, perché l'opinio- ne condannata diceva y che adhuc fuppolta materia grave, non v'era obbligo di reítitui» re, enon (i mifufava nel dires quando, d co- me fiverificarebbe efler quelta materia grave y ón0. EqueltoÍolo, enon il primo é quello, di cui parlano l'opinioni riferite. Tutto il reto [pettante a” furti piccoli ho: Spiegato di loprá rra?.7. cap, a, mum, 12. Y fog, e per quelto no'l metto qui. PROPOSIZ. XXXIX. CONDANNATA. Quello y. ebemuove ,> induce un alizo a far gra. ve dano ad un terzo, non ? obbligaso alla reftivurzione del danno caufato . 151. D'primo Inogo: quello , che diceva queíla propolizione , € quello y che in ella ( condannz , era, “che non era obbligatoa reftituire , quello.che co'l configlio, din aleromodo, moveva un' altro a fare qualclie graye danno al proflimo . tl che e falíiflimo; perché: non Íolo la cauía , che filicamente dannifica , ma anche quel= la, che:moralmente concorre al furto , co- mecaula efficace, rella obbligata a reltitui re; e per queltoi Teologipofero, per fpiega- relecaule morali,quelli verli, FuJfo, conf- lsum; confenfirsíbre. che ponno vederí fopra mel Deralog. trat. 8. cap. +52. Dico per Codo » Che now Íolo in: materi i fortuna , ma anche di fa- ma, étonore ¿obbligatoa rellituire quello, che induffe eficacemente:alla detrazione, O contumelia : poiche -egualmente- violó la giultizia , offendendo la fama , djonore, co- mela roba. % 153. Dico per terzo, che non determiná Sua Santitá in quelto Decreto, né definis fce , che quello, che coníiglia», d induce ab furto,; fia obbligato come cauía primaria alla relficuzione : anzi primieramente e obbli= gato quello , che pofliede la cola rubata ,. e le ne approfittó ; 8 in. fecondo logo quelloy che locomandó , edi poi quello, condo con- Giglió-, lo lodd. e Pa Ec. perche il condannato erail dire, che quello , che in= duceva, norrera obbligato a rellituire: enon toctawa fopra Pordine dellarreltituzione-. 154- Dico per quarto, che-acció quello ,. che induce ,. lía obbligatoa reítituire:, ene- celfario » che il danno feguito fia contro la giultizía: . Itá Torrecilla fopra qef'a propos qione fol-3145. mum: 21. E non balta, cheil dan= nofiacontro la ca ita, d altre virtir. La.ra- gionee, percheanchelottello, chefa ildan- no'» pu rellituire:, le: mon f2 aggravio contro giuftizia - Adunque molto meno quello,. che induce. 155. Da qui s'inferiíce, che quello» che cobliglia un'altro ur fornicerur y: 0 che non lenta Meffa, non e obbligato a reflituire= Siegue:in fecondo luogo- ; che quello, che con preghi y 0 períuafioni-indufle Pietro » che voleva grazioflamente lafciare a Gio» vanni un legato , ereditd:, y. Uftizio, a la» [ciarlo. ad un altro , none obbligato: a-re- ftituire- cola alcuna a detto Giovanni», .per- ché non avea diritto di giultizia a' tali- be- ni. Ia Torrecilla ¿6 num. 22.23 e24. Ma» fe con frode, d inganno, d violenza indu- celle Pietro , che: non facelle queñi e a jo-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz