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Propofizione XXXVII.Condamata. quale (erye» come fuppongo , no violentaa ¡ervirlo, lopigli, e fe non vuole pigliarlo, Sfoiimputer . Semon troya di lervire adaltri, é fegno , che vé moltitudine di fervi., e pochi padroni , e per la paucitá di queltis á abbondanza di quelli, fi ffimano meno, come laltre mercanzie ; come dice, e be- ne, Villalobos Tom. 2. aella Somma trar, I. di/p.13. num, 6. 139. 11 M. R. P. Martino di Torrecilla nella feconda impre/fione delle fue Confiwlte Mo- rali fol. 320. dopod'aver riferito tutto il det» to nel num. 56. aggiunge nel num. 57. e 53. quello , che fiegue . Rilpóndo , che né il dotto Filgueira , né io difendiamo detta fentenza ne” dettiluoghi (ma che lolo aftra- iamo da quella , ¿def , le deve tenerli in pra- tica, 9 nó) ma folo diciamo » che la detra fentenza non .e contro la cenfura d'Inno- «<enzo fopra detta. Propofizione 37. contro di che niente provano Je .ragioni_allegate dal Coreglia , uz ex fc ef manifefum . Ne «quello , che io dico nel detto mumero 21. 1 oppone alla generalitá del numero 18. ami lolo aflegno per prova della conclufone una cofa manifelta, per inferire, che noné verifimile , che voglia Sua Santitá vietare al Confeflore di elaminare le dette compen- fazioni, e formar gindicio dell egualitá fra il uravaglio., 4 il prezzo de' [ervi , come lo proibifce a quefti , e che fiano giudici nella propria cauía, limo: Quelliz che fondarono la detta [en- tenza (dellaquale diciamo Lumbier, 8 io, che non e compreía nella detta cenfura) rifponderanno alla prima ragione di Co- reglia , che niun fervo .confente volontaria- mente , che fi dia minor falario del giu- flo, éc ordinario , almeno infimo : 4 alla feconda diranno , che , fe bene l'opinione diSoto, Navarro, Rebelo, Villalobos.» Sí altri , eprobabilifiima , e quella, cheio lie- guo; egli peró non toglie di mezzo, che lia 3) contrario probabile ¿m foro anime , rilpet- to del wenditere; e migliore rilpetro al fer- vomel prelente calo: Firm qui had detto Torre- silla, Le adefo io. 140. Confello , che néil dotto Filgueira, ne il R.P. Torrecilla aMerifcono afloluta- mente , che ifervi ponno ricompenlarí , quando il.Confeflore dotto , e pio giudica eíler lecito; mafolo, che quello, chedico- no» €, che quelto non e contro la condan- mazione d'Innocenzo . Prió ne meno io al- 235 tro gl' imputo ; Poiché quello , ehe io di- co , €, che il dotto Fugucir inclina a giu- dicare, che folo li condanna , che i Íervi e leferve ponno ricompeníarít» quando ef fteli giudicano y che il loro travaglio ecce- da il falario, che ricevono;-ma y che non Íí condanna , che polfico .ricompenlarli , quando il Confelsore pio , dotto, epruden- tegiudica , cheilfalario é poco » rifpetto del- la lervitú. Quefte fono le parole formali » che io attribuilco a Filgueira , come pud vederíi nel numero 137. Sed fic et , che quello ftelío dice Filgueira nel luogo , nel quale lo cito, dove dice ; Sed licor hec oma nia vera fínt y bodiequeindubitata , forfitan ali. cuimon improbabile videtur y US ego quoque Do- ¿lorum bominum judicio fubmitto y non efe coma era cenfuram Innocentianam y quod famuli , Qs famula domefica pofint occulró beris fuis furrin pere ad compenfandam operam fuam , que ef major falario, quod recipiunt., dummodo banc majoritatem, (E exceffum (attende ) ipf non ju= dicent., ¡pi non effiment , ¿ph denmum. non librens (rec. Idcirco atrentis circumflantiis perfonarmm , - negotiorum , laboris ¿(Y falariiporerir aliquando Confejfarius doblws y prudens , ac pius in foro anima aliquam compenfationem Panitenti pera mittere , ut opera ¿US falarsumin equitate coma fifant. Nelle quali parole , come e chiaro, inclina a dire, che i fervi ponno ricompen» faríi , quando cosi logiudica il dotto, e pio Confeísore : Adunque io non attribuifco al dotto Filgueira , colas ch'egli non dica. 141. E da qui fi conofcerá evidentemen- te , che né menoattribuifco al R.P. Torre- cilla cola, ch' egli non dica; poiche quello, che ¡o affermo ¿ , che Torrecilla ftabilifce- per.conclufione il dettame di Filgueira: di- co, cheildettame di Filguejra e inclinarea dire, chenon ficondanna» che pofíanoi fer- vi compenfarli» quando lo giudica lecito il Confeflore dotto, e pio: Adunquedico» che Torrecilla inclina a dire , ché non fi condan- na , che pollano ifervi ricompenfarí , quan- do lo giudica lecito il Confefsore dotto, e pio. E che Torrecilla dica quelo, lo ««on- felsa egli Nelso in quello, che refta riferito difopra, e nel luogo , ove ¡o lo cito avanti, come potrá vederlo chi vorrá . 142. Hó detto ancora , che Torrecilla s pare fiegua fol. 328. ( nella prima'imprels lione ) fub conc! 1. num, 21. la limitazione» colla quale io proteggo lopivione- della fÍ- compenfazione de' lervi . E che queño fía vero >

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