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Das AAA Propofiz. XXX11. XXXIH. e XXXIV Cond. 233 PROPOSIZ. XXXI. CONDANNATA., Non folo? lecito difendero con difefa occifiva quello , che attualmente pofediamo,ma anche quelle cofe , alle quali abbiamo gid qualche jus principiato , eche Jperiamo poedere, 127. Uello , che diceva quelta opinio- ne, era , che non folo potevo io ammazzare colui , che voleva ingiuflamen- te ulurpar(ii miei beni: V.G. la caía, le fa- coltá , idanari, $cc. ma che fe ¡o Íperavo di polledere un Legato, Ufficio, d Beneácio y perche qualche amico voleva darmelo , po- tevo ammazzare quallivoglia , che mi tar- bale il confeguimento di quello , che [pera- vo. Quelta feconda parte é la condannata, e con ragione ; poiché niuno bá dirittoa difendere , quello , che non ¿fuo: Atqui, quello , che uno (pera, nen e fuo: Adun- que non pud difenderlo attualmente, mal- fime coll ammazzare. Peró la prima parte , che fuppone quefta opinione: V.G. quello, che attualmente fi poffiede , quelto puó di- fenderfi, ammazzando cum moderamine ¡n- culpata tutele , chi tenta rubarlo, quando Ja quantitá non fia d'un Ícudo d'oro . Ve- dai lo fpiego della Propofizione antece- dente. PROPOSIZ. XXXII. CONDANNATA., E' lecito tanto alP erede y quanto al Legatario difenderf? mel mederno modo , contro quello, che ingiuffamente impedifce y che non entri al pojejJo dell'eredisa y 9 che non fi pagbino 5 Legati , col quale pudo y, chi ba jus alla Cat. sedra, 0 Prebenda y contro quello y che impea difceingiufamente la pofefíone . 128. Vefta Propolizione e una iblazio- ne della precedente; el'una, e Paltra furono: del Padre Amico Tom. 5. difp.36. [+64 8.mum.131, e 132. che diceva, che quello) che fperava un'ereditá, Legato., Cattedra , 9 Prebenda , poteva ammazzare quello, che impediíce ingiulta- mente la confecuzione di dettibeni. Il che giuítiflimamente fi condanna , per poter cauíare molti omicidj ; poiché ognuno li perfuaderebbe , che [uo Zio, d Parente gli . Jalcieria nel tellamento quella , o quell' al- tra lomma; eche unaltro gli dovefle toglie- re la grazia , Cattedra, o Prebenda : e cosi potrebbe ammazzare quanti peníalle dovelfe. ro avere quello , ch'egli [perava . PROPOSIZ. XXXIV. CONDANNATA. E' lecito procurare Paborto avanti Panimazione della creatura y acció la Giovane riconofciuta gravida non fía ammarzzata , ¿non reffiimfan mata, 129. ES certa é lata frá DD. chemai era lecito procurare direttamente Paborto , quando il feto ¿animato : quando non eraanimato , vera varietá d'opinioni , 9£ al prelente gia é improbabile, e condanna- ta per [candaloía l'opinione , che diceva eflier lecito alla Donna , per timore dell'infamia y' o d'ellere ammazzata, procurarel'aborto de feto inanimato . 130. Dico primieramente » che non Íi condanna qui 1"opinione , che dice efler -le- cito alla Donna procurare indirettamente Paborto del feto inanimato ; ciod prendere medicine , faríi legnare, bagni 4 altri ri- med; , de' quali há neceffitá per la fua lalute, benché alias , liegua preter intentionem Va= borto . Itá cum Lumbier , Torrecilla he fol. q23. num,5s7. Perché la Propolizione con- dannata parlava del timore dell infamia, 9 morte , che proveniva 2b extrinfeco : e quelta parla , quando il feto e aggrellore , che ab ¿12 srinfeco intenta la morte alla Madre. 131. Dico per fecondo, che ne meno li condanna ]'opinione , che dice efíer lecito coníigliare la Donna gravida , che e deter- minata d' ammazzarí , che piú tolto aborti- Íca . Cosi tiene con Hozes il Padre Torre- cilla bi fuprá num 51, feg. Perche Popi= nione condannata parla della procurazione dell' aborto , e queíta del configlio ; ed an- che perché élecito configliare il minor ma- le achi ¿determinato ad altro maggiore: e maggior male , che la Donna s'ammazzi, € che colla [lua morte perifca anche il feto, ché non il feto folo: Adunque écc. Vedalt perquelta materia il cap, 5. del erar, 5. fopra il quinto precetto, AS prRoO- UH dl 4 A la 7 0 E dt APS ón » ja

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