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Do E ! Y ar PA Set mcr. IBIS il FRA A O a . mu. 232 Tratt.X.S piego delle Prop.Condan. da Innoe, XT. PROPOSIZ. XXX. CONDANNATA. Pub lecitamente Ppuomo enorato ammazzare Paggrafore y che tenta calunniarlo falfamena 10, fequeia infamia non fi puo per altro meza — qo0 evitare. L'ifejoff deve dite, fe alcuno da wna guanciata , 0 bafionata y e dopo la pera coja fuggo.. 121. Ds in primo luogo , che quello, che conteneva quefta Psopol zione, e quello, che vifi condanna , lono due cole , Una, che le ad nn' huomo ono- rato era detta una parola ingiuriola , Ó pun- gente » poteva metter mano alla [pada, e aímmazzare quello. , che l'aveva contume-= liato, St ingiuriato. » le non poteva in al= tro modo evitare Pinfamia , che gli ap- portava quell'ingiuria . 11 che e falíiflimos;, poiché 1 infamia , che apporta la contu- melia., puo ballantemente rilarcirli con pa- role ;; e metter mano. alla fpada .. Da qui viene , che rella: condannata. | opinio- me di Soto. , Covaruvia y Se altri-molti y che cita , e fiegue Leandro del Sacramen- to Tom,5, trat. 2. dilp.14, 91. che dicevano eller lecito ammazzare cum moderamine in» culpate zutele quello , che oflende l'onor proprio. con contumelie . Sono anche con- fas, altre opinioni , che porta. lo ftello bandro ¿bidemo. 12. 69.28... 9. 34. UV /99. enella difp:1q. 9, 27.28, E /29. come beni/li> mo dice Filgueira lopra ¿uefa propofzione fo 148.149. mn. 122, La feconda- parte y, ponte propofizione, la quale: condannata, erail-dire > mo onorato era data una guanciata , ó altra con baltone, canna, Sc. de il per- cullore fuggiva , Vingiuriato poteva leguirlo, ammazzarlo ; il che e falfiffimo3.S1 per- ché gid e celfatala rifsa artualo colla fuga del percuísore : Si perche adhus lecondo le Jege i del duello,, relta.lingiurato foddisfatto ET ingiuria colla fola fuga dell offeníore; Ben e vero, che le. Vaggrelsore. (i.fermalse ello fteíso polto,. fenza foggire , anzigoden- d el, che há.fatro , e volendo continua- rel io. pudo Poffelo ammazzarlo cum moderamine inculpata twrela 5 cioé a- dire » le non há altro mezzo, per diflenderí dall ag gse(sore inginllo.: Itd Lumbier ob/ero.9.m, 208. e Torrecilla fopra quefta: propolizione. Jo). 424. nuM BT. E PROPOSIZ. XXXI. CONDANNATA . Regolarmente pojJo ammazzare il ladro, Per COM. fervare un feudo Coro, 123. Ico primieramente , che quello D che diceva quelta AE «cil condannato in elsa, era, che-le un la» dro mi rubaíse dn fcudo d'oro , 8z io non avelli altro mezzo per:ripigliarli queíto [cu= do, lenon d'ammazzarlo, potevo farlo; ¡il cheé molto alieno dalla ragione ; poichée la vita d'un huomo non(i Íftima cosi poco, che per unícudo d'oro fi abbia a toglierla. 124 Dico per fecondo , che [e quelto Ícudo d'oro fofle tanto. neceísario al fuo Pa- drone , che lenza eso dovelsecadere in eltre- ma, d grave neceflita , 0 -tenelse quelto [cu- do per pagare un debito, per il quale doveva elser cacciato in prigione ,.e flarvi molti giorni. , in quelta calo non farebbe peccato. Pammazzarlo, cum moderamine inculpata te tele... ¡tá “Torrecilla nella Propolizione 31. fol.425.1mum:76. Perché la propolizione con- dannata dice, «che regolarmente e lecito am= mazzare ¡lladro per un Ícudo d'oro: Atqui quelto cafo propolto non éregolare , ma irre= golare: Adunque non écompreío nella condannazione.. 125. Dic y Chele bene regolar- men! ] to. mortale ammazzare il erconlervare due, d.trefcudi d'ero3 ol, perú non e: quelto il condannato ,. comecolk Maeltro Hozes dice il P. Torrecilla, «bi fupra núm, 28.*Perche-l opinione condannata Lo- lo parla d'un Ícudo d'oro ;.e la. noltra con. clufione non parla d'uno, ma bensi-di due» 0:tre. ó 126. Dico per quarto», che fe il ladro foíse notturno, d > benché veniíse di giorno , le viene collarmi alla mano, e non fis2 LVia- tenzione, che há, anzi che dal modo» co'! quale viéne, ft prelume» che vengacon de- terminazione d' ammazzare 5 in quefto calo non fará peccato il prevenirlo, etorgli la vi- ta:co'] moderame dell incolpata tutela , ben= ché fiafolo per.confervare un fcudod'oro: ¡tá cum Hozes»: Torrecilla bi fupra num, 80;+« 81..Perche Popinione condannata parla folo » per conlervare un Ícudo d'oro:, e quelta, parla: per confervare la yita.. Pro

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