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230 Tratt.X.S piego delle Prop.Condan. da Innot.XT. dell! ufficio , períona, eutrapelia , ironía» metafora , Sec. d non ellendo le parole es /e equivoche ) meptira; e le vaggiunge il giu- ramento, lará [pergiuro, e peccato morta- le. E, li prova; perché, quando le parole , nefono ex-/? equivoche, nélofa ambigua la circoltanzadella perlona , 0 ufficio, né Piro- nia, daltrafigura retorica y fonobugie: Sed ficelt, cheil giurarein bugia e [pergiuros € peccaro mortale: Adunque anche lo fará il parlare ambologicamente , quando le paro- le, néfoao equivoche ex /*, ne per le cir- coltauze , d figure retoriche . ea Avvertente per la pratica, Qs ufo del? Amfibología . 110. Ae inprimo luogo , che quel- lo, che uferá amfibologie , deve avere nella mente concetto proporzionato al. lenfo» nel quale proferiíce le parole; .per- ché altrimente mentirebbe y poiché farebbe= ro le fue parole contra la mente 5 Y. g. mi s'addimanda , fe ho veduto Pietro, quale ¿vanti hd veduto y non peró al prelente , io rilpondo, che non ]'ho veduto, intendendo non ho veduto ora : acciocché quelta rif poíta non Gia bugia » e neceflario , che; si co- me Je mie parole folo danno ad intendere, cheálprelente non l'hóo vito, abbiiointen- zione di fignificare con efe, e al prelente non l'ho vilto : perche le io voleflk dire , che maiavevo veduto Pietro ,-mentirei... E-dot- trina di Tomalo Sanchez mella Somma lib.3, cap. 5 num 15. infine, JP 111, Avverto per fecondo, che non e di meftieri, che il concetto mentale fia fpeci- fico : baítas che fia generale, (ingolaimen- tefé quello, che parla, e ruílico, che non lappia oprare con precilione; balla, che profexiíca le parole ritenendo nel animo intenzione di pronunziarle nel fenfo , che gli é lecito, 9 nel modo, chei DD. integna- no , che pud farfi: e anche dottrina di San- chez, e Leandro del S. S. quali cita, ma non Yatrenta feguire Lumbier wbi fupra num. 206, per la fiegue collo fteflo Sanchez » e con Suarez , e Palao , Torrecilla wbi/mpr. fol. 352.mm. 175. il che 4 dichiara co” leguenti ele mpi. 112. E' dimandato ad ym ad una donna qual che maflari zia» chenon puó im- prellare, d perché.ne há efla di meftieri, 0 perche ragionevolmente dubita , che le ú abbia a deteriorare, d perché Le l'imprellas il marito legriderá , e turberá con rumori la caía; Per quelo. rifponde > non ho la tal maflarizia; hora y acció queíta rifpolta non fia bugia y baíta , ch' ella abbia intenzione di pronunciare quelte parole nel fenfo , d anis mo , nel quale i DD, infegnano cllere les cito . A Pietro, che sá una cola in Íecreto na= turale» e dimandato d'ella; rifponde , non só tal cola; acció quelte voci non fiano bu- gia, bafta., che egli concepiíca nell animo iatenzione di dirle in quel lenío» nel quale > 0% infegnano , che lecitamente ponno ir. 113. Dimanda alla moglie il marito,» fe il figlioé flatoa Mella, dfeéuícito di cala, ó há fatto quelto » d.quelf' altro :.e-la moglie > per evitare il diígufto, che teme d'avere , le rifponde alla mente del marito, e per fchi- vare difturbi» riíponde, non e ufcito di.ca - la; per Ículare di bugia quelta rifpolta, fi ri - cerca folo , che la moglie concepiíca nell' ani- fno intenzione di parlare nel fenío , nel qua- leilConfeflore 'há configliata., Ó nel quale dicono i DD. efler lecito dirlo . Conclufrone di tutto il detro. 114. a in quello paragrafo tutta la dottrina detta di Íopra. Le feltrizioni mentali fono condannate per bugia , e le vi s'aggiunge giuramento, per fpergiuro , e cosi in niun .caío ponno pra- ticarli . Le rellrizioni elterne non fono bugie , mé condannate per tali . E. reftri- zionielterne fono, d quando le parole ex /+> [ono equivoche » che hanno due (ignificati ; 9 quando le f2 ambigue la circolianza dilla eros y tfhcio, ironia, eutrapelia , ¡per= le, d metafora . Se lamfibologie , che fi fanno con parole equivoche ex fe, 0 per le circollanze » ú per Je figure retoriche , Íi ulano fenza alcuna neceffitá ¿ faranno pec- cato veniale, non per-elere bugia» ma per eflere contro il precetto affermativo di ma- nifeltare la veritá , quando non v'e cauía giulla di occultarla ; benché poca cauía ba- (ti, acciocché non fiano peccato veniale » v. g- il divertimento, d ricreazione onefla dec. ( parlofechufo il danno del terzo ,) ele quelte amfibologie fono giurate , [e € con heceífitá , e non ve ingiullizia , non Jard peccato alcuno » le fenza necefita y fggipno ue

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